bollette mario draghi

LA CRISI TRA RUSSIA E UCRAINA LA PAGHEREMO ANCHE NOI: IL 2022 SI PREANNUNCIA CON PREZZI MOLTO PIÙ ALTI DELLA MEDIA 2020 E GLI AUMENTI DURERANNO TUTTO L'ANNO, CON BOLLETTE RADDOPPIATE - IN CASO DI TAGLI ALLE FORNITURE DA PARTE DI MOSCA, IL COSTO DEL GAS POTREBBE ARRIVARE A 200 EURO PER MEGAWATTORA - L'ITALIA RISCHIA DI VEDER SALIRE L'INFLAZIONE AL 6%, MENTRE IL PIL REGISTREREBBE UNA CONTRAZIONE DI OLTRE L'1%: DRAGHI PREPARA IL PIANO D'EMERGENZA...

Roberta Amoruso per "Il Messaggero"

 

rincaro energia e aumento delle bollette 9

L'Europa dipende per circa il 48% dal gas russo e per il 25% dal petrolio russo. Con questi numeri è evidente quanto può pesare un lungo conflitto che tenga il petrolio a lungo oltre quota 100 dollari al barile, superata ieri, e il gas oltre quota 100 euro per megawattora, dopo che ieri ha chiuso ad Amsterdam a 134 euro per megawattora (+51%).

 

«Potrebbe anche arrivare a quota 200 euro per megwattora in caso di taglio alle forniture, per ora non ancora all'orizzonte», avverte Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 11

Difficile fare oggi una stima sull'impatto per famiglie e imprese. Dipende anche dai tempi del conflitto e da un'eventuale decisione dell'Opec di aumentare la produzione. La buona notizia sul fronte del gas è che la Russia a quanto pare ha leggermente aumentato il flusso di gas in arrivo verso l'Europa, dopo le riduzioni delle ultime settimane.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 8

Quasi per dare un segnale di distensione in piena tempesta. Così tra le previsioni degli analisti avanza l'ipotesi che il petrolio possa arrivare a guadagnare altri 10 dollari al barile. Qualcosa che secondo le associazioni dei consumatori potrebbe spingere i prezzi alla pompa di altri 5 centesimi (ieri 1,857 euro al litro al self service).

 

bollette luce gas stangata

Mentre sul metano non si può escludere, dicono gli economisti, che si debba fare a meno nei prossimi mesi di circa il 30% del gas di Mosca. Intanto, un mese sotto pressione rischia di portare a un nuovo rialzo da capogiro le tariffe che saranno fissate dall'Arera a fine marzo.

 

Tanto da sminuire anche l'intervento di sostegno del governo vicino a 6 miliardi solo per il secondo trimestre. A una settimana dall'annuncio delle misure c'è chi guarda già alla necessità di un intervento di rinforzo.

 

LE PREVISIONI

davide tabarelli

Il 2022 si preannuncia dunque con prezzi ben lontani dalla media 2020 e che dureranno tutto l'anno. Anche quando le temperature permetteranno di spegnere il riscaldamento, non ci sarà da stare tranquilli con l'aria che tira. Il conto annuale delle bollette, al ritmo dell'ultimo trimestre del 2021 e del primo trimestre del 2022, supererà 80 miliardi per famiglie e imprese, il doppio degli anni precedenti.

 

scattano gli aumenti in bolletta

Ma se i prezzi del gas dovessero raddoppiare, per via di un progressivo taglio delle forniture russe, non è nemmeno ipotizzabile che le famiglie e le imprese possano sopportarne il peso, con il costo annuale a oltre 150 miliardi. Il costo da pagare sarà alto più in generale per l'economia, dice Unimpresa.

 

Quanto alto, dipenderà dall'effetto boomerang delle sanzioni. L'Italia in particolare potrebbe veder salire l'inflazione al 6% mentre il Pil potrebbe registrare una contrazione di oltre l'1%, secondo il Centro Studi.

 

IL PIANO DI EMERGENZA

rincaro energia e aumento delle bollette 5

Intanto il premier Mario Draghi è consapevole che «questa crisi potrebbe durare a lungo», e che «dobbiamo essere preparati». Lo ha detto ieri al G7 in videoconferenza. Poi è volato a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario.

 

Perché è d'obbligo un coordinamento Ue delle mosse da seguire per difendere l'Europa da una recessione. Ma il premier è anche già pronto a far scattare il piano di emergenza studiato nei giorni scorsi per l'Italia.

 

bollette 2

Dunque, come spiegato alla Camera dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, si partirà dal «completo utilizzo della capacità di trasporto contrattualizzata e la massimizzazione di flussi da gasdotti non a pieno carico».

 

Questo vuol dire portare in breve tempo il flusso che arriva dall'Azerbaijan attraverso il Tap, da 8 a 10 miliardi di metri cubi. Per arrivare a 20 miliardi ci vorranno invece due o tre anni. Poi c'è da sfruttare al massimo il TransMed, e quindi il metano da Algeria e Tunisia, che ha una capacità di oltre 30 miliardi di metri cubi.

 

spesa bollette elettriche gas

E ancora c'è il GreenStream e il gas dalla Libia. Il flusso di gas libico è ripreso gradualmente nei giorni scorsi dopo due settimane di manutenzione. Ha ripreso a pompare prima del previsto proprio in coincidenza dell'escalation in Ucraina. Ma la Libia soddisfa solo una piccola parte del fabbisogno di gas del nostro Paese, stimato solo al 2,5% della domanda giornaliera totale.

 

roberto cingolani

Dunque il potenziamento sarà fatto «compatibilmente alle quantità di prodotto disponibile», ha ammesso Cingolani. Ma scatteranno anche misure di flessibilità sui consumi di gas ed elettricità nell'industria.

 

Poi sarà aumentato il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, in particolare dagli Usa. Con tutti i limiti dei rigassificatori in esercizio. Quello che il ministro non dice, è che l'Italia sarà costretta, almeno per un po', ad aumentare la produzione di carbone. Gli altri Paesi lo fanno già da tempo. Con una guerra così l'Italia non può permettersi di non sfruttare ogni via possibile, per difendere anche le bollette.

 

Articoli correlati

L'INTERVENTO VARATO IN CDM PREVEDE LO STANZIAMENTO DI 8 MILIARDI, 6 DEI QUALI PER IMPRESE E FAMIGLIE

COME LE RIDUCIAMO LE BOLLETTE? - VIA AL POTENZIAMENTO DELLA PRODUZIONE DI GAS NAZIONALE

IN ARRIVO 8 MILIARDI PER L\'ENERGIA, SENZA SCOSTAMENTI DI BILANCIO-VIA LIBERA AI DL SU BOLLETTE E

INVECE DI AVVELENARE I POZZI BISOGNA COSTRUIRLI - BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI FARE PERFORAZIONI...

IL DECRETO BOLLETTE NON BASTA - IL GOVERNO HA LIMITATO LA STANGATA DEL CARO ENERGIA, MA...

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…