i familiari e gli amici di alessandro polizzi

''A CHE SERVE LA CASSAZIONE? A PERDERE TEMPO PER LIBERARE GLI ASSASSINI'' - PROTESTANO I FAMILIARI DI ALESSANDRO POLIZZI, BRUTALMENTE UCCISO DA RICCARDO MENENTI, CHE PUR AVENDO RICEVUTO L'ERGASTOLO È STATO SCARCERATO PER DECORRENZA DEI TERMINI: DOPO 4 PROCESSI ANCORA MANCA LA CONDANNA DEFINITIVA - ORA È TRANQUILLO A CASA DEI GENITORI: NEANCHE L'OBBLIGO DI FIRMA GLI HANNO DATO (BONAFEDE MANDA GLI ISPETTORI) - PROVÒ A UCCIDERE ANCHE JULIA: ''ORA TEMO CHE MI TROVI''

 

riccardo menenti con il padre

  1. KILLER IN LIBERTÀ DOPO SOLO SEI ANNI IL GUARDASIGILLI INVIA GLI ISPETTORI

(ANSA) - Attende "tranquillo" in famiglia il giudizio della Cassazione Riccardo Menenti, condannato all'ergastolo perché ritenuto l'esecutore dell'omicidio di Alessandro Polizzi, compiuto a Perugia nel marzo del 2013, tornato in libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare in carcere. L'uomo non è stato sottoposto ad alcun tipo di obbligo.

 

"Riccardo Menenti è tornato libero per la decorrenza dei termini. Non dipende da noi" ha detto all'ANSA uno dei suoi difensori, l'avvocato Francesco Mattiangeli. Dopo la condanna a Firenze i legali hanno proposto ricorso in Cassazione chiedendo il riconoscimento delle attenuanti generiche. Il processo è approdato davanti ai giudici del capoluogo toscano dopo una prima decisione dei supremi giudici che avevano confermato la responsabilità dell'uomo, escludendo però le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà, disponendo il ricalcolo della pena.

i familiari e gli amici di alessandro polizzi

 

 

  1. KILLER IN LIBERTÀ DOPO SOLO SEI ANNI IL GUARDASIGILLI INVIA GLI ISPETTORI

Da ''il Giornale''

 

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha attivato gli ispettori del ministero per accertamenti sul caso della scarcerazione per decorrenza dei termini di Riccardo Menenti, l' assassino di Alessandro Polizzi, ucciso a Perugia nel 2013, già condannato all' ergastolo per l' omicidio del giovane perugino e per quello tentato di Julia Tosti.

 

menenti padre e figlio

Menenti è uscito dal carcere di Terni il 10 gennaio scorso, su disposizione della Corte d' Assise d' Appello di Firenze che aveva indicato questa data già nella sentenza del 19 giugno scorso, se non fosse intervenuta nel frattempo una sentenza definitiva. Ma ad oggi non c' è stata altra pronuncia: dopo i ricorsi in Cassazione presentati dagli avvocati, l' udienza deve essere ancora fissata. I suoi legali chiedono per lui il riconoscimento delle attenuanti generiche.

 

Due giorni fa la madre di Alessandro Polizzi, Daniela Ricci, aveva scritto una mail al guardasigilli chiedendo un suo intervento. Ma il ministro, a quanto si apprende, aveva già dato disposizioni all' ispettorato, subito dopo avere appreso la notizia della scarcerazione.

Ieri i familiari di Polizzi hanno manifestato a Roma davanti alla corte di Cassazione e davanti alla sede del ministero in via Arenula con cartelloni che mostrano il corpo martoriato di Alessandro.

i familiari e gli amici di alessandro polizzi

 

«È vergognoso, mi devono dire perché. Voglio saperne perché l' assassino di mio figlio è fuori, libero, dopo essere stato condannato all' ergastolo». È il grido disperato dei genitori di Alessandro. «Finora non abbiamo mai manifestato, il nostro dolore lo abbiamo tenuto per noi, ma ora l' indignazione è troppo grande - protestano amici e parenti di Alessandro -. Un assassino è fuori, è uscito e potrebbe tranquillamente uccidere di nuovo». «È stato terribile - ricorda la madre di Alessandro abbracciandosi all' altro figlio -. Lo ha colpito quando era già morto, crudele, brutale, e ora è libero».

 

Giuseppe Tiraboschi, avvocato difensore di Riccardo Menenti, guarda a questa vicenda da tutta un' altra ottica: «In sei anni e mezzo il mio assistito è stato un detenuto modello: ha studiato sostenendo esami universitari, ha lavorato, non ha mai ricevuto un rimprovero. Pentito già da tempo, è cambiato profondamente.

 

Ora fuori dal carcere, vive con ansia l' attesa di un nuovo verdetto che potrebbe cambiargli notevolmente la vita». Menenti era stato condannato all' ergastolo per l' omicidio di Alessandro Polizzi, ucciso a 24 anni a colpi di pistola in un appartamento di via Ricci a Perugia nel marzo del 2013.

 

i familiari e gli amici di alessandro polizzi

Netta la reazione del legale della famiglia della vittima: «Doloroso e incomprensibile per i familiari aver appreso che l' assassino di Alessandro è libero dopo poco più di sei anni - sottolinea l' avvocato Nadia Trappolini -. Ci auguriamo ora che il processo davanti alla Cassazione si celebri in tempi rapidissimi. Si possa finalmente mettere la parola fine allo strazio della famiglia di Alessandro. Ci aspettiamo una conferma della condanna. Riccardo Menenti pentito?

Non ci risulta. In tanti anni non c' è stato mai un segnale: nelle aule di giustizia siamo stati fianco a fianco ma nemmeno uno sguardo».

 

 

 

  1. «L'UOMO CHE HA UCCISO IL MIO RAGAZZO ORA È LIBERO. E HO PAURA CHE MI TROVI»

Michele Milletti per ''Il Messaggero''

alessandro polizzi julia tosti

 

Julia Tosti non dorme da giorni. Da quando l' incubo è tornato a materializzarsi, sei anni e quattro processi dopo: Riccardo Menenti, l' uomo che quella maledetta notte tra il 25 e il 26 marzo 2013 fece irruzione nel suo appartamento di via Ricci uccidendo il fidanzato Alessandro Polizzi e quasi ammazzando anche lei, è stato scarcerato nei giorni per decorrenza dei termini di custodia cautelare a seguito di una svista della cancelleria del tribunale di Firenze.

 

E ora attende da uomo libero, a pochi chilometri da lei e dalla famiglia Polizzi, che la Cassazione fissi la data del ricorso presentato dai suoi legali dopo che anche il processo di appello-bis di Firenze lo ha condannato all' ergastolo, lo scorso 19 giugno. Intorno a lei un cordone protettivo da parte della famiglia, degli amici e del suo avvocato, Donatella Donati. Ma non è facile.

 

Julia, come si sente?

«Sono sconcertata, non riesco a capacitarmi. Non riesco a capire come sia possibile che l' uomo che ha ucciso Alessandro e mi ha quasi ammazzato, ora sia libero».

 

Ha paura di ritrovarselo di fronte?

«Vive a poche decine di chilometri (a Todi, ndr) e soprattutto non ha niente da perdere. Ho paura, certo. Ho paura che torni a finire il lavoro che quella sera non è riuscito a portare a termine. Ripeto: essendo già stato condannato più volte all' ergastolo, se deve tornare in carcere per tutta la vita cos' ha da perdere?».

i familiari e gli amici di alessandro polizzi

 

Cosa ha pensato una volta appreso della scarcerazione di Menenti?

«L' ho appreso dai giornali. È stato come sprofondare nel peggiore degli incubi. Per me ormai la cosa era finita lo scorso giugno.

La Corte d' assise d' appello di Firenze lo aveva nuovamente condannato all' ergastolo e ormai per me la questione era finalmente chiusa. Ormai è in galera, e lì rimarrà per tutta la sua vita pensavo. E invece ecco scoprire, da un momento all' altro, che è stato scarcerato e che vive non molto lontano da casa mia. Terrificante. Dico solo che da quel momento non ho più chiuso occhio».

julia tosti

 

Venerdì assieme alla famiglia Polizzi e agli amici di Alessandro avete manifestato davanti alla Cassazione e al ministero della Giustizia

«È stata una giornata psicologicamente molto impegnativa. Abbiamo vissuto e condiviso ancora una volta la rabbia, il dolore. E la volontà che sia fatta giustizia, una volta per tutte».

 

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’. UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA) - L'ULTIMA SPERANZA DI CALTARICCONE: ESSENDO MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS, A DECIDERE LA DEROGA DAL ‘’PASSIVITY RULE’’ SARÀ L’ASSEMBLEA: SE IN FORMA ORDINARIA (A MAGGIORANZA), CALTAPERDE; SE STRAORDINARIA (CON I DUE TERZI DEL CAPITALE PRESENTE), CALTAVINCE...

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...