IL FINE NON GIUSTIFICA IL MUEZZIN! ISRAELE APPROVA UNA LEGGE PER RIDURRE IL VOLUME DEGLI ALTOPARLANTI NELLE MOSCHEE DI GERUSALEMME - SONO TUTTI ESTERNI AI MINARETI E DIFFONDONO IL VERBO DEL PROFETA A VOCE TROPPO ALTA E PER CINQUE VOLTE AL GIORNO - PALESTINESI IN RIVOLTA: MINACCIANO DI RICORRERE AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU

 

 

 

Federica Zoja per “Avvenire”

 

moschea gerusalemme moschea gerusalemme

La Commissione ministeriale per la Legislazione israeliana ha approvato nel fine settimana una proposta di legge che prevede di vietare l' utilizzo esterno degli altoparlanti delle moschee in modo da proteggere la quiete pubblica limitando l' inquinamento acustico.

 

L' input alla nuova normativa, presentata da membri del partito nazionalista Yisrael Beiteinu, giunge da cittadini ebrei israeliani residenti a Gerusalemme Est, al confine con la zona araba della città. E quindi "chiamati in causa", loro malgrado, da muezzin locali per le consuete cinque preghiere della giornata musulmana. Tutte rivolte ai fedeli mediante altoparlanti posizionati all' esterno dei minareti.

 

GERUSALEMME GERUSALEMME

Per il premier Benjamin Netanyahu, lo Stato d' Israele «è impegnato a garantire la libertà di culto per tutte le religioni, ma ha anche l' obbligo di proteggere i cittadini dai rumori», in particolare da quelli che si verificano nelle ore notturne. Dura la reazione del presidente dell' Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, che ha subito attaccato l' iniziativa, a suo giudizio di particolare gravità perché «rischia di far sprofondare la regione in un baratro ». Il suo portavoce, Nabil Abu Rudeina, ha minacciato il ricorso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

 

Dalla Striscia di Gaza, nel frattempo, Hamas ha tuonato contro la disposizione, mentre i parlamentari arabi della Knesset, il Parlamento, hanno replicato che già oggi esiste il divieto sui rumori eccessivi in zone pubbliche e che, di conseguenza, non c' è alcuna necessità di una legge solo per le moschee, se non per finalità discriminatorie. Il provvedimento in discussione, che dovrà essere approvato tre volte alla Knesset, ammette, a discrezione delle autorità, deroghe e adattamenti locali. Un altro progetto di legge, approvato dalla medesima commissione, prevede la confisca di terreni palestinesi per l' edificazione di nuovi insediamenti.

IL MURO DENTRO GERUSALEMMEIL MURO DENTRO GERUSALEMME

 

Le due proposte giungono a pochi giorni da un altro grave episodio riguardante Israele e Anp, anch' esso compromissorio di un eventuale rilancio dei negoziati di pace fra le parti: lo scorso 18 ottobre l' Unesco (l' Organizzazione delle Nazioni Unite per l' educazione, la scienza e la cultura) ha approvato una risoluzione proposta da un folto numero di Paesi arabi in nome della protezione del patrimonio culturale palestinese a Gerusalemme Est. Un testo molto controverso, nel quale si fa riferimento ai siti di valenza religiosa presenti nell' area solo con i loro nomi arabi e quindi implicitamente negandone il legame millenario con l' ebraismo.

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…