FERMI TUTTI, ABBIAMO SCHERZATO: IL SEXGATE ROMANISTA FINISCE IN ARCHIVIO – L’AS ROMA E LA DIPENDENTE LICENZIATA (DOPO LA DIFFUSIONE DI UN VIDEO INTIMO, CHE SAREBBE STATO RUBATO E DIFFUSO DA UN GIOVANE CALCIATORE DELLA PRIMAVERA) HANNO TROVATO UN’INTESA PER CHIUDERE LA QUESTIONE SENZA DENUNCE PER REVENGE PORN: PER LEI NIENTE REINTEGRO MA UNA LAUTA BUONUSCITA! - LA VICENDA, ALMENO SOTTO IL PROFILO CIVILE, È FINITA. ANCHE IL RISCHIO DI RISVOLTI PENALI È AZZERATO. QUALI SARANNO ORA LE MOSSE DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA?
Marco Juric per “la Repubblica - cronaca di Roma”
video hot dipendente as roma licenziata - trigoria
Il sexgate giallorosso ha trovato una sua fine. Stretta di mano e intesa, perchè la Roma e la giovane dipendente licenziata dopo la diffusione di un video intimo, che sarebbe stato rubato e diffuso da un giovane calciatore della Primavera, hanno trovato un accordo. Niente reintegro, ma solo una lauta buonuscita che manda in archivio lo scandalo. Soldi che non ammettono una colpa, ma hanno certamente evitato al club giallorosso una denuncia penale per revenge porn.
La paura più grande ai piani alti di Trigoria. Il problema dunque alla fine è stato risolto fuori dalle aule di tribunale. Dopo mesi di trattative, silenzi, scuse mancate, accuse incrociate e tentativi di insabbiamento, ecco il finale di questa storia.
Ma facciamo un passo indietro. Tutto inizia nell’autunno del 2023. All’interno dello spogliatoio della Primavera inizia a circolare il video di una dipendente del club, addetta alla foresteria dei giovani talenti giallorossi. Nel filmato l’impiegata è ripresa in un momento intimo con il suo fidanzato. A inoltrarlo per primo è un giocatore straniero, all’epoca dei fatti minorenne. Il ragazzo, come si è scoperto in un secondo momento, aveva rubato il filmino due anni prima, chiedendo lo smartphone alla donna per fare una telefonata. La ragazza si era fidata ma il giocatore aveva spulciato la sua galleria e si era inviato il video sul proprio smartphone.
(…) La vicenda, almeno sotto il profilo civile, è finita. Anche il rischio di risvolti penali è azzerato. Non resta che capire quali saranno le mosse della giustizia sportiva.