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AHLAM EL BRINIS HA 20 ANNI, MUSULMANA DI ORIGINI MAROCCHINE E VUOLE DIVENTARE MISS ITALIA. MA SOPRATTUTTO È NATA A PADOVA E HA LA CITTADINANZA ITALIANA 2. SU FACEBOOK HA RICEVUTO MINACCE (“TI SERVIRÀ LA SCORTA”), MA LEI SE NE FREGA: “LE MINACCE NON MI INTERESSANO E POI A ME NON INTERESSA PARLARE DI RELIGIONE”
Francesco Furlan per “la Repubblica”
modella marocchina ahlam el brinis
A 6 anni le serate appiccicata alla tv per guardare Miss Italia, l’imbarazzo della prima passerella a 15 in quella sagra di paese che non le va più di ricordare e ora, a 20 compiuti il 25 luglio, il sogno di potersi mettere in gioco per diventare la più bella d’Italia.
Ahlam El Brinis, veneta di Padova, si prepara alle pre-finali del 1° settembre a Jesolo, dove è stata ammessa con la fascia di Miss Eleganza Friuli-Venezia Giulia. Pelle ambrata, capelli corvini, 1 metro e 75 per 50 chili di peso, è di origine marocchina, e di religione musulmana. Tanto è bastato per attirarle su facebook le minacce («Ti servirà la scorta ») e gli insulti irriferibili di chi ritiene che non possa partecipare a Miss Italia e di chi la accusa di disonorare la religione di Maometto.
«L’Islam è nei nostri cuori, non nei nostri vestiti» le ha detto nonna Halima, da Rabat, invitandola a non mollare. E lei non ha nessuna intenzione di cedere. «Sono una ragazza di origine marocchina nata e cresciuta in Italia. E sono musulmana, anche se non praticante. Voglio coronare il mio sogno di partecipare a Miss Italia. C’è qualcosa di male?».
Che cosa ha provato di fronte alle minacce arrivate per la sua partecipazione a Miss Italia?
«Non mi interessano. È vero, ci sono state. Ma sono stati molti di più i messaggi di incoraggiamento da parte di tanti amici e sconosciuti. E poi a me non interessa parlare di religione».
Non la turbano gli insulti?
«No, sono commenti di persone ridicole che hanno tempo da perdere. Vorrei solo essere giudicata per la mia bellezza e il mio impegno al concorso, e non per altri motivi».
Due anni fa, quando vinse la fascia di miss Schio scoppiarono le stesse polemiche perché il titolo - commentarono molti - era stato vinto da una bellezza straniera.
«Anche in quel caso io sono andata avanti per la mia strada. Ci sono state spesso persone diffidenti nei miei confronti per via delle mie origini e della mia religione, e mi sono sempre battuta per dimostrare che erano pregiudizi sbagliati. Per convincere gli altri bisogna aprirsi, dimostrare chi siamo. La mia adolescenza è stata anche un continuo dimostrare agli altri che quello che pensavano di me era sbagliato».
Considerata spesso straniera, ma nata e cresciuta in Italia.
«I miei genitori sono arrivati in Veneto più di 20 anni fa, io sono nata all’ospedale di Padova e ho frequentato l’asilo gestito dalle suore, dove mia mamma lavorava come cuoca. La mia famiglia è musulmana, ma è sempre stata guidata da valori occidentali, e io non sono praticante. Mi sono diplomata al linguistico di Camposampiero, e ora convivo a Montebelluna con il mio fidanzato Cristian. Parlo l’italiano, non conosco l’arabo. Sono italiana, con tanto di cittadinanza. Chi mi conosce sa chi sono».
Come è nato il sogno di partecipare a Miss Italia?
«Ero bambina, avrò avuto 6 anni, e ho cominciato a guardare Miss Italia alla tv, assieme a mia mamma, che mi ha sempre sostenuto. Per me era una magia. E mi sono detta: un giorno parteciperai anche tu».
Ha qualche modello di riferimento tra le Miss del passato?
«Ho ammirato molto Denni Méndez, prima Miss Italia di colore, per la bellezza e per il coraggio dimostrato. Quando è stata incoronata, nel 1996, avevo un anno. Negli anni ho visto i filmati, e mi è piaciuta molto. E poi Sofia Loren, che però prese la fascia di miss Eleganza. È ancora una ragazza bellissima».
Lei si sente coraggiosa?
«Credo di esserlo come tutte le ragazze che partecipano al concorso, perché ci si deve mettere in gioco».
Come sta vivendo la vigilia del concorso?
«Sono un po’ agitata, faccio palestra e mangio un bel po’ anche perché per lo stress nelle ultime settimane sono scesa di peso, e l’eccessiva magrezza veicola un messaggio che non è positivo. Mangio molto e mi piace cucinare. All’italiana. Un piatto marocchino? Non saprei da dove partire ».
Tra i suoi più grandi sostenitori c’è nonna Halima che la segue dal Marocco.
«Il suo sostegno è importante. È sempre la prima a commentare e a condividere quando pubblico una mio foto su Facebook. Il prossimo anno mi piacerebbe andare a trovarla in Marocco: mi piace viaggiare, scoprire posti nuovi».