“LA VERA COLPA DI MEGHAN MARKLE È QUELLA DI AVER TRASFORMATO UN BRAVACCIO RUDE MA SIMPATICO COME HARRY IN UNA SPECIE DI SALICE PIANGENTE IN SALSA WOKE” – ALBERTO MATTIOLI SI CUCINA LA DUCHESSA: “HA FATTO PERDERE A UNA DITTA GIÀ A CORTO DI PERSONALE UNO DEI SUOI MEMBRI PIÙ POTENZIALMENTE CARISMATICI. IN CAMBIO DI COSA, POI? PARLARE MALE DEI ROYALS È UN LAVORO A TERMINE, UNA PISTOLA CON UN COLPO SOLO: SPARATO QUELLO, E HARRY E MEGHAN L’HANNO SPARATO GROSSO, NON SERVE PIÙ A MOLTO…”
Estratto dell’articolo di Alberto Mattioli per “Il Foglio”
Dittatrice su tacchi a spillo” o datrice di lavoro che regala sorrisi e fiori? Narcisista dai “momenti psicopatici” o principale premurosa che versa su chi la circonda “the milk of human kindness” (grazie Will, c’è una tua citazione per tutte le occasioni)? Bullizzata o bullizzante, carnefice o vittima? Le definizioni variano a seconda dei giornali, tot tabloid, tot sententiae. Oppure, azzardiamo l’ipotesi più probabile e più inquietante, tutte e due insieme?
Ovvio, qui si parla di Meghan Markle maritata Windsor, duchessa di Sussex. Le ultime ostilità le ha aperte l’Hollywood Reporter che ha intervistato l’ex membro dello staff (lo staff dei duchi pullula di ex, come si vedrà) che definisce la principale, appunto, “un dittatore in tacchi a spillo”. Il giornale calcola in diciotto le persone fuggite dal servizio ducale […]
Né i capricci sarebbero iniziati dopo la Megxit, l’uscita dei Sussex dalla Royal Family. Quando ancora ne faceva parte, Meghan era stata battezzata “Duchess Difficult” […] Le solite gole profonde raccontarono di mail spedite alle cinque del mattino cui la duchessa pretendeva risposta immediata, in attesa di “ridurre in lacrime uomini grandi e grossi” in prima persona. […]
La vera colpa di MM, in realtà, è quella di aver trasformato un bravaccio rude ma simpatico come Harry in una specie di salice piangente in salsa woke, impegnato a tempo pieno a lagnarsi di torti veri o presunti, e facendo perdere a una Ditta già a corto di personale uno dei suoi membri più potenzialmente carismatici.
In cambio di cosa, poi? Parlare male dei Royals è un lavoro a termine, una pistola con un colpo solo: sparato quello, e Harry e Meghan l’hanno sparato grosso, non serve più a molto. Da qui, dicono, le manovre per un ritorno all’ovile britannico del figliol prodigo e, ormai è chiaro, per nulla prodigio.
Forse l’ostacolo è proprio Meghan, una piccola Diana che ha fortissimamente voluto far parte della famiglia più esclusiva del mondo ma senza alcuna intenzione di accettarne le regole. Aveva ragione il vecchio Filippo di Edimburgo, alla faccia della correttezza politica, ad ammonire il vispo nipotino: “Le attrici si frequentano, non si sposano”.
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