ater

COME SI SFONDANO LE CASSE PUBBLICHE - ALL'ATER DI ROMA, L'AZIENDA REGIONALE CHE GESTISCE LE CASE POPOLARI, SI È ACCUMULATA UNA MOROSITÀ CHE SUPERÀ UN MILIARDO DI EURO - ALCUNE INSOLVENZE SONO VECCHIE ANCHE DI 30 O 40 ANNI E TRA IL 2020 E IL 2021 SONO PARTITE 35.000 DIFFIDE PER RECUPERARE CIRCA 490 MILIONI DI EURO, MA AL MOMENTO AVREBBERO RISPOSTO CIRCA 4.000 UTENTI INTENZIONATI A REGOLARIZZARSI - LA SOLUZIONE PROPOSTA SAREBBE QUELLA DI…

Martina Zanchi per www.iltempo.it

ater

 

All’Ater di Roma si è accumulata una morosità che supera il miliardo di euro. La cifra-monstre è emersa ieri, durante l’audizione del neo direttore generale dell’Azienda, Luca Luigi Manuelli in commissione regionale Urbanistica e Politiche abitative. Una montagna da scalare per il nuovo dg, che di recente ha preso in mano la gestione dell’Ater romana. L’intervento di Manuelli, la cui audizione è stata richiesta dal consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Maselli, è stato incentrato sulle morosità e sulla situazione debitoria dell’ente, magagne spiegate numeri alla mano.

 

CASE ATER

«Ho chiarito al direttore generale che so bene che le tante criticità che mi apprestavo a esporgli, visti gli anni che ho dedicato ad approfondire la tematica, non sono una sua responsabilità – precisa il consigliere – ma anche che spero che arrivino risposte e che ci sia un’interlocuzione costante per affrontarle tutte». Il capitolo più spinoso riguarda proprio i mancati introiti dai canoni di locazione, per i quali l’ente ha avviato nel 2020 un piano di recupero arrivato, negli scorsi mesi, alla terza e ultima fase.

 

CASE ATER

«A detta del dg – spiega Maselli – la morosità ammonta a oltre un miliardo di euro». Più precisamente, alla cifra di 1,026 miliardi. Alle 35mila diffide partite tra il 2020 e il 2021, per un totale intorno ai 490 milioni di euro – aggiunge il consigliere, riportando quanto detto in commissione – avrebbero risposto circa 4.000 utenti intenzionati a regolarizzarsi. Ater ha incassato concretamente, finora, 5,5 milioni; 15 sono stati rateizzati e altri 2,4 sarebbero ancora da rateizzare.

 

CASE ATER

 Un capitolo a parte riguarda le 18mila raccomandate inviate nel 2022 e recapitate anche a inquilini che, nel frattempo, hanno riscattato la casa popolare o ai figli di defunti. Ater Roma si era difesa spiegando che la terza tranche «riguarda utenti che non hanno più rapporti con Ater» e che, chi riteneva di non dovere nulla, poteva farlo presente rispondendo alla raccomandata.

 

CASE ATER

Da quanto emerso in commissione, comunque, i destinatari che hanno preso contatti con l’ente sono stati 2.600. «Quando si parla di morosità, bisogna ricordare che sul canone mensile pesano soprattutto gli oneri accessori e che ci sono situazioni ormai incancrenite, che risalgono anche a 30 o 40 anni fa. Dobbiamo essere realisti – commenta Maselli – questi crediti non sono esigibili».

 

CASE ATER

La soluzione proposta ieri al Cda è stata di valutare una "ristrutturazione" della morosità, ovvero transare sulle somme dovute per regolarizzare il maggior numero di inquilini e «chiudere un bubbone – dice il consigliere – facendo chiarezza sui conti». Ma è una soluzione che potrebbe pesare non poco nel bilancio dell’ente delle case popolari. «Per questo Ater non può farlo da sola, il presidente Zingaretti e l’assessore Valeriani dovranno mettersi al tavolo. Questa è una partita che va risolta».

CASE ATER

 

Capitolo debiti: da quanto emerso ieri, ci sarebbero da pagare ancora circa 66 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate; ad Acea invece sui 12 milioni e alla Regione 34. Ci sarebbe poi un contenzioso in atto con Roma Capitale, che avrebbe mandato una cartella da 37 milioni ma che a sua volta ne dovrebbe ad Ater 130. Anche su questo c’è un contenzioso che dovrebbe chiudersi in qualche mese.

 

CASE ATER

L’ente respira grazie ai fondi del PNRR, circa 60 milioni, per la riqualificazione e la rigenerazione degli immobili. Circa 5 milioni di euro saranno invece destinati alle manutenzioni, mentre c’è uno stanziamento di 39 milioni per costruire nuovi alloggi.

CASE ATER

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…