la nascita dell’identita omosessuale nel romanzo del novecento andre gide

“ANDRÉ GIDE È TRA I PRIMI A RECUPERARE IN LETTERATURA LA FRENESIA EROTICA DEL DIVERSO” - ANGELO MOLICA FRANCO RIPORTA IL LETTORE AL 1902 PER ESPLORARE “LA NASCITA DELL’IDENTITÀ OMOSESSUALE NEL ROMANZO DEL NOVECENTO”: “PRIMA DI LUI GLI SCRITTORI FRANCESI DI FINE OTTOCENTO METTEVANO IN RELAZIONE LA PERVERSIONE SESSUALE DEI PROPRI PERSONAGGI CON LA DEGRADAZIONE DELL’AMBIENTE NEL QUALE VIVEVANO. PER VIA DI QUELL’ALTERITÀ DI CUI SI APPROPRIA LA LETTERATURA, L’OMOSESSUALE INIZIA A SMETTERE DI…”

Estratto dell’ultimo libro di Angelo Molica Franco “Il buio straordinario. La nascita dell’identità omosessuale nel romanzo del Novecento” pubblicato da "Il Fatto Quotidiano"

andre gide 2

 

Si racconta che la sera del 28 dicembre 1895 a Parigi, nella cantina del Grand Café al 17 del boulevard des Capucines, durante la proiezione del primo film dei fratelli Lumière – in realtà ombre grigie e tremolanti su uno schermo bianco, che poi divennero i celebri 49 secondi de L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat –, il pubblico in sala, preso dal panico nel vedere la locomotiva che avanzava verso di loro, si alzò e fece come per uscire. E questo perché, prima di quella sera, il movimento era solo reale, cioè quello irripetibile e osservabile nella realtà.

 

angelo molica franco il buio straordinario la nascita dell identita omosessuale nel romanzo del novecento 1

Ma non è solo la storia del cinema a iniziare così. Con il treno, inizia anche il viaggio dell’identità omosessuale come una specie di figlio indesiderato della Rivoluzione industriale. (...) Cosa è successo alla società quando le stazioni ferroviarie si sono collocate fuori dalle mura medievali? Ecco, allora, che viene deflagrata la cintura fisica che per secoli fino a quel momento aveva tenuto al sicuro il patriarcato, la famiglia tradizionale, aveva protetto il nido di quel piccolo mondo antico.

Come alternativa al modello unico uomo-donna, si profila l’idea del singolo, dell’individuo – uomo, donna –, che si chiede “chi sono io?”.

 

(...) Questo senso dell’individuo corrisponde a una ritrovata vita sensibile, un nuovo epicureismo che fa ritrovare negli individui il principio del piacere. André Gide è tra i primi a recuperare in letteratura questa frenesia erotica del diverso. Lo scrittore francese, però, riversa questa interrogazione del corpo erotico dentro un io narrante colmo di humanitas, e dunque fatto di contraddizioni, inciampi, rimorsi, sbagli, insomma: di sconfinati sentimenti. In poche parole, dentro un cuore pulsante. L’immoralista, infatti, possiamo considerarlo il primo romanzo della letteratura omosessuale che si concentra in senso letterale sulla scoperta da parte di un protagonista della propria omosessualità.

angelo molica franco 2

 

Michel affronta la battaglia interiore dell’affermazione di sé.

(...) Con il suo protagonista – scisso tra ciò che deve e ciò che desidera – racconta perfettamente la gracilità dell’uomo e la sua rincorsa bugiarda in direzione di un sogno che non si realizzerà in questa specie di viaggio a ritroso nella memoria di un io-coscienza e del suo doloroso sforzo di stabilire un rapporto con la verità: tentativo che fallisce. Soprattutto, anticipa di due anni ciò che Pirandello scriverà ne Il fu Mattia Pascal (che, insieme al romanzo di Gide, inaugura il modello del romanzo-saggio): “Non è più il tempo di Oreste, è semmai il tempo di Amleto”.

 

andre gide 1

(...) Gide, tuttavia, non solo mette l’omosessuale allo specchio, ma compie ancora un passo in avanti. Prima di lui, infatti, gli scrittori francesi di fine Ottocento nel romanzo naturalista – i primi a trattare l’argomento senza reticenze – mettevano sordidamente in relazione la perversione sessuale dei propri personaggi con la degradazione dell’ambiente nel quale vivevano in termini di un rapporto di causa-effetto. Ciò perché il primo passo che l’omoerotismo compie nel campo della parola scritta è stato, infatti, quello dei casi clinici in cui gli psichiatri – la parola apparteneva ancora a loro – racconta vano in terza personale perversioni confessate dai loro pazienti.

 

andre gide l immoralista 2

Di pari passo, però, proprio per via di quell’alterità di cui si appropria la letteratura, che deve costruire mondi possibili alternativi, quelle perversioni entrarono anche nei romanzi. (...) Rivelando la parola scritta il suo più ancestrale e primitivo potere, l’immedesimazione, l’omosessuale smette –o almeno inizia a smettere–di essere un malato, uno spostato, un paziente senza voce che demandi ad altri il racconto di sé.

 

Ed è proprio in questo momento, quando cioè viene affermato un io narrante omosessuale, che inizia a farsi spazio nascostamente e illuminata (si fa per dire) dal buio della vergogna anche l’idea dell’esistenza di un’identità omosessuale. (...) Senza questo passaggio fondamentale, il centro d’attrazione de L’immoralista di Gide non avrebbe potuto essere l’ascolto di un personaggio della propria mente, del proprio cuore, del proprio corpo, del proprio piacere, e il doloroso fronteggiare la lotta interiore tra queste voci. “Le opere più belle degli uomini sono ostinatamente dolorose” scrive Gide.

andre gide 4andre gide 5omosessualeandre gide l immoralista 1andre gide 3angelo molica franco 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?