antonino cannavacciuolo

PIATTI, RICORDI E SPADELLATE DI ANTONINO CANNAVACCIUOLO: "MIA MADRE PREPARAVA UN PIATTO E QUELLO DOVEVI MANGIARE. SE NON LO FACEVI, TE LO RITROVAVI IL GIORNO DOPO. ANDAVO NELL'ORTO PER SFAMARMI DI NASCOSTO" - "SE HAI GRANDE TECNICA MA NIENTE CUORE, NON VAI LONTANO" - "DETESTO LE DIETE. SONO PER UNA AUTODISCIPLINA ALIMENTARE CHE MI HA FATTO PERDERE NON POCHI CHILI" - MASTERCHEF, BARBIERI E LOCATELLI, VILLA CRESPI E L'INCONTRO CON GUALTIERO MARCHESI: "NEANCHE QUANDO INCONTRAI MARADONA L'IMPATTO ERA STATO COSÌ FORTE…"

antonino cannavacciuolo

Estratto dell'articolo di Adriana Marmiroli per "la Stampa"

 

«La vita è come il buon vino: migliora ogni anno che passa – dice Antonino Cannavacciuolo, se gli fai notare che sono ormai 10 anni che è a Masterchef -. Anche il programma: ogni anno recuperi gli errori e perfezioni le cose già buone». Quanto a lui, se si guarda indietro, «vedo l'importanza della famiglia, la mia dolce metà e i miei due figli: finché non c'erano, il mio lavoro era un gioco da vivere alla giornata. Con loro ho iniziato a pensare al futuro, a cosa lasciare in eredità alle generazioni future». […]

antonino cannavacciuolo bruno barbieri giorgio locatelli

 

Cosa la fa arrabbiare di più nei concorrenti?

«Che portino piatti fotocopia che non gli corrispondono per nulla, di cui non sanno nulla, la scena muta se gli chiedi lumi. In ogni piatto deve esserci il racconto della persona che lo prepara, le fotocopie non sanno di niente. E se hai grande tecnica ma niente cuore, non vai lontano. Io per esempio: il posto da cui vengo, la mia famiglia, avere un padre del mestiere, aver partecipato a tante "olimpiadi" culinarie, mi hanno ispirato».

 

Antonino Cannavacciuolo

Lei, Locatelli e Barbieri mostrate grande affiatamento, anche se non è stato sempre così nel programma, vero?

«Siamo molto diversi, ma tra noi è nata una bella sinergia fatta di rispetto, linee mai superate, equilibrio tra caratteri. Storie e formazione sono diverse, ma si sono incontrate. Anche fuori da Masterchef continuiamo a vederci e sentirci. E non solo per lavoro»

 

Il lavoro dello chef è faticoso anche fisicamente. Cosa fa per tenersi in forma ?

«Premesso che non credo e detesto le diete, sono per una autodisciplina alimentare che mi ha fatto perdere non pochi chili. Passato a cibi più leggeri e delicati, applico il detto "la colazione è per te e per volerti bene; il pranzo da condividere con un amico; la cena da lasciare al nemico"».

 

antonino cannavacciuolo e la moglie cinzia primatesta 3

Ovvero?

«Prima non facevo colazione, così mi trovavo per tutta la giornata in una specie di eterno debito calorico. Ora è diventa il pasto su cui appoggio la giornata. E alla sera, poi, divieto di abbuffo: la lasagna è buona ma poi la paghi. Certo, con il nostro lavoro, le eccezioni capitano, ma così le controllo».

 

Praticamente?

«Mangio solo salato - uova, salmone, tacchino - avocado e altra frutta. E in apertura una tisana fatta di acqua tiepida e limone: depurante»

 

Figlio d'arte, cosa ricorda della sua infanzia alimentare?

«Mia madre che preparava un piatto e quello dovevi mangiare. Se non lo facevi, te lo ritrovavi davanti (freddo) la sera o il giorno dopo. Ricordo che andavo nell'orto per sfamarmi di nascosto ma alla fine cedevo».

 

[…] Anche lei ha avuto un momento "all-in"?

«Quando ho aperto Villa Crespi, e poi tutte le volte che ho scommesso su un'idea, un progetto. Ricordo la paura di non riuscire, l'ansia, la responsabilità. Ma anche la sfida da combattere, la voglia di crescere».

 

antonino cannavacciuolo diego armando maradona

Una puntata sarà dedicata a Gualtiero Marchesi, il padre della cucina italiana. Che ricordo ha di lui?

«Avevo poco più di 18 anni, quando mangiai nel suo ristorante: se ci ripenso, provo ancora oggi la stessa emozione di allora. Neanche quando incontrai Maradona l'impatto era stato così forte. Quella che Masterchef gli ha dedicato è stata una puntata rivelatrice: di nessuno è rimasto un ricordo così indelebile. Ha reso internazionale la cucina italiana. Ha cambiato le carte in tavola. Gli siamo tutti figli. Rifatte oggi, 30 anni dopo, le sue ricette sono ancora innovative e attuali, e ancora ispirano».

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