RAMPOLLO SOTT-ACETO – ANTONIO PONTI, L’EREDE DELLA DINASTIA DEI PRODUTTORI D’ACETO, ARRESTATO PER DROGA, HA PATTEGGIATO DUE ANNI E MEZZO ED È TORNATO IN LIBERTÀ – IL 52ENNE, DI PROFESSIONE DJ, ERA DA UN ANNO AI DOMICILIARI DOPO CHE IN CASA SUA ERANO STATI TROVATI KETAMINA, MDMA, HASHISH E MARIJUANA – IL 23 APRILE 2023 ERA STATO FERMATO PER UN CONTROLLO DALLA POLIZIA MENTRE ERA SULLA SUA DODGE CHALLENGER CON TARGA LITUANA...
Estratto dell’articolo di Monica Serra per www.lastampa.it
Ha patteggiato due anni e mezzo ed è stato rimesso in libertà Antonio Ponti, l’erede della nota dinastia dell’aceto, accusato di detenzione ai fini di spaccio. Dopo quasi un anno trascorso ai domiciliari in una comunità di recupero, la gup Ileana Ramundo gli ha imposto il solo divieto di dimora a Milano e nella provincia milanese, col divieto di uscire dalle 22 alle 7 del mattino.
Il capo di imputazione è stato riqualificato dalla pm Maria Letizia Mocciaro. Per la ketamina, l’mdma, l’hashish e la marijuana trovate nel suo appartamento, è stato accusato del quarto comma dell’articolo 73 del codice penale, che riguarda le droghe leggere. Per la cocaina, che era in minore quantità , invece, è accusato del quinto comma che disciplina la «lieve entità».
Il 23 aprile 2023, Ponti era stato fermato per un controllo da una volante di polizia del commissariato Lambrate, alle cinque del pomeriggio, a bordo della sua Dodge Challenger coi vetri oscurati e targa lituana, in via Leoncavallo, periferia nord di Milano [...]
Con lui c’erano tre altre persone con vari precedenti per droga e furto. Stando al capo d’imputazione, Ponti aveva con sé 17 grammi di Md e oltre 9 grammi di cocaina.
Subito è scattata la perquisizione nel suo appartamento e nel cassetto della scrivania sono state sequestrate pillole di ecstasy, ketamina, hashish. Secondo gli esiti degli accertamenti affidati a un consulente dell'accusa, si parla di «4,3 dosi di cocaina, 56,7 di ketamina, 36,7 di Mdma, 235,5 di hashish» e piccole quantità di cannabis sativa e marjiuana.
Quasi tutte le sostanze erano divise in dosi e c’era anche un bilancino di precisione, un paio di banconote da venti euro, un coltello per il taglio degli stupefacenti e un rotolo di carta stagnola.
Così Ponti è finito nel carcere di San Vittore con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga (un’accusa ora alleggerita) e nel giro di qualche giorno ha ottenuto i domiciliari in una comunità di recupero del Varesotto. Assistito dall’avvocato Salvatore Pino, il 52enne ha sempre negato di aver spacciato quella droga.