giovanni battista pizzimbone

“È L’UTILE IDIOTA, LA TESTA DI LEGNO, LO SCEMO, UN VECCHIO” – È STATO ARRESTATO, PER BANCAROTTA E INSIDER TRADING, GIOVANNI BATTISTA PIZZIMBONE, EX PRESIDENTE DELLA HOLDING DEI RIFIUTI BIANCAMANO SPA - CEDEVA CREDITI TRA VARIE AZIENDE COLLEGATE PER COMPENSARE I DEBITI, CON CONSEGUENTE FUORIUSCITA DI CONSISTENTI RISORSE DALLE SOCIETÀ GIÀ FALLITE - LE INTERCETTAZIONI SUGLI AMMINISTRATORI FITTIZI: “UNO CHE È COME IL BERLUSCA CHE HA SCAVALLATO. GIÀ PRIMA LE COSE GLI SCIVOLAVANO SOPRA. MA ADESSO...''

Luigi Ferrarella per www.corriere.it

 

giovanni battista pizzimbone

Ci sono i reati contestati, certo, in questo caso bancarotta e insider trading, ma anche nei tre arresti di ieri (intorno alla Biancamano spa, società per azioni che fino all’anno scorso era negoziata alla Borsa di Milano nel segmento FTSE Italia Small Cap) si coglie soprattutto il filo conduttore di questo settore d’attività della Procura di Milano, e cioè il tentativo di tutelare «il corretto funzionamento dei mercati e gli imprenditori onesti che possono essere particolarmente danneggiati da forme di concorrenza sleale o vere e proprie condotte illecite a danno dell’integrità dei mercati finanziari».

 

Quali appunto quelle che hanno motivato, nella rappresentazione dell’accusa allo stato del procedimento, la custodia cautelare in carcere per il savonese Giovanni Battista Pizzimbone, 56 anni appena compiuti, ex presidente e amministratore delegato di Biancamano spa, holding (con Aimeri Ambiente ed Energeticambiente) attiva nella raccolta dei rifiuti in giro per l’Italia, a marzo 2021 indebitato per 420 milioni di euro di cui 240 con il Fisco e l’Inps; altri due arresti domiciliari e due misure interdittive con il divieto temporaneo di esercitare qualsiasi impresa, a carico di quattro quadri aziendali; e il sequestro preventivo di oltre 4 milioni di euro in Svizzera.

 

biancamano spa.

«Utile idiota»

L’indagine sviluppata dalla GdF con il pm Luigi Luzi e il coordinatore del pool crisi d’impresa Roberto Fontana, e alimentata sia dal deposito della relazione del Commissario straordinario Francesco Perrini sia dalla lettera del responsabile Luciano Cantalupo del comitato tecnico scientifico della società di revisione Kreston Gv Italy Audit, ritiene infatti di aver individuato cessione di crediti tra aziende collegate e successive compensazioni tra le società: operazioni tutte funzionali alla compensazione di debiti e conseguente fuoriuscita in Svizzera di consistenti risorse economiche dalle società già decotte (e perciò ammesse al concordato preventivo prima e all’amministrazione straordinaria poi) a beneficio del patron del gruppo, Pizzimbone.

biancamano spa

 

Il quale in alcune intercettazioni telefoniche era alquanto esplicito sulla fittizietà dei teorici amministratori che risultavano condurre le operazioni, al punto da descrivere con sarcasmo il non ruolo ad esempio di uno di essi, definito «l’utile idiota, la testa di legno, lo scemo, un vecchio, uno che è come il Berlusca che ha scavallato, per cui qualunque cosa, già prima le cose gli scivolavano sopra...ma adesso gli scivolano sopra provocandone anche una sorta di indifferente ilarità…».

 

Le non perdite in Borsa

i fratelli pizzimbone con berlusconi

In più gli inquirenti contestano a Pizzimbone anche l’aver sfruttato informazioni privilegiate in suo possesso (e cioè la conoscenza della presentazione di istanze di fallimento nei confronti di due società del gruppo) per effettuare, dietro lo schermo di una «fiduciaria» italiana, vendite delle azioni detenute nella società capogruppo in modo da ridurre per tempo le perdite.

 

giovanni battista pizzimbone

E del resto, per rimarcare l’attualità delle esigenze cautelari, gli inquirenti additano che operazioni di cessione/acquisto crediti e conseguenti compensazioni sono intervenute proprio nei giorni in cui il gruppo versava in uno stato di crisi conclamata e la Procura aveva già inoltrato la dichiarazione di fallimento delle società, nonché pochi giorni prima della dichiarazione d’insolvenza e dell’ammissione delle società all’amministrazione straordinaria.

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...