tamara ecclestone furto rom casa

SE HAI FATTO LA RAPINA DEL DECENNIO A TAMARA ECCLESTONE (60 MILIONI DI EURO), TI METTI A FARE LE TRUFFE A SANTA MARINELLA? SÌ, E PER QUESTO È STATO ARRESTATO JUGOSLAV JOVANOVIC, 23 ANNI, SINTI DI ORIGINE SLAVA, RITENUTO DA SCOTLAND YARD LA MENTE E IL CAPO DELLA BANDA CHE RIPULÌ LA VILLA LONDINESE DELL'EREDITIERA - A FREGARLI? LA SMANIA SOCIAL DI UNA DELLE COMPLICI, CHE POSTÒ UNA FOTO IN CUI…

Alessia Marani, Marco De Risi per ''Il Messaggero''

 

tamara ecclestone e il marito

Si nascondeva in una villetta di Santa Marinella, sul litorale a Nord di Roma, e appena un mese fa era stato denunciato a piede libero (sotto falso nome) per una mega truffa da 480mila euro, Jugoslav Jovanovic, 23 anni, sinti di origine slava, ritenuto da Scotland Yard la mente e il capo della banda che il 13 dicembre del 2019 mise a segno un fantasmagorico colpo da 60 milioni di euro nell'abitazione londinese di Tamara Ecclestone, prima figlia dell'inventore del circuito della Formula Uno 1, Bernie Ecclestone. Di Jovanovic si era persa ogni traccia cinque giorni dopo quando prese un volo da Londra per Milano. Poi nulla più. Venerdì pomeriggio gli agenti del Commissariato romano Viminale lo hanno stanato nella località di mare a pochi chilometri dalla Capitale.

 

SOLDI FALSI

Non era la prima volta che lo vedevano perché il 16 settembre scorso lo avevano denunciato insieme ad altre tre persone dopo avere truffato con il sistema rip-deal (il cambio fraudolento) una coppia di tedeschi che ricercava finanziatori per un progetto di restauro da dieci milioni di euro per un castello di loro proprietà. Jovanovic, sotto altro nome e con documenti falsi, rispose garantendo l'affare dietro una commissione del 4 per cento.

maria mester

 

E con gli altri tre, ai tedeschi fatti arrivare a Roma, rifilò 480mila euro falsi. Dopo l'episodio, gli investigatori sono andati a fondo sulle sue generalità e incrociando i dati con l'aiuto dei colleghi della Squadra Mobile di Milano che, in relazione al furto di Londra, avevano già individuato altri presunti componenti della banda, sono riusciti a risalire al mandato di cattura internazionale spiccato sul suo conto. Jovanovic sembrerebbe coinvolto anche in un triplice omicidio nei Balcani, circostanza su cui però non sono emersi riscontri. Ai poliziotti non è rimasto altro che andare a bussare alle porte del latitante a Santa Marinella per portarlo nel carcere di Rebibbia.

 

maria mester con emil bogdan savastru

LA PISTA

Fin dall'inizio, tutte le prove raccolte da Scotland Yard portavano a Jovanovic. Era suo il cellulare agganciato alla cella di Kensington quella notte, stesso numero che risultava presente in zona anche durante i raid ai danni delle lussuose abitazioni dell'allenatore del Chelsea Frank Lampard e del defunto patron del Leicester Vichai Srivaddhanaprabha. Il suo volto, come se non bastasse, era stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza. Tutto parlava di quel giovane di origine sinti residente a Milano, proveniente dal campo rom di via Monte Bisbino, che il 13 dicembre era arrivato nei pressi della «billionaires row», la strada dei miliardari e dei reali inglesi William e Kate, in taxi, insieme con altri tre complici.

 

Entrare nella villa dell'ereditiera che era appena partita per la Lapponia con la figlia Sophia e il marito su un jet privato, fu un gioco da ragazzi: l'allarme era stato disinserito e una finestra lasciata aperta dall'interno. Per questo si pensò subito a una talpa. Si diressero verso una delle casseforti delle 57 stanze portando via un bottino in contanti, orologi e gioielli quantificato dalla vittima tra i 50 e i 60 milioni di euro, anche se la polizia londinese ridusse la stima a venti.

 

alessandro maltese

I primi a essere arrestati furono Maria Mester, romena, che lavorava nella villa come addetta alle pulizie e il figlio Emil Bogdan ritenuto dalla polizia inglese suo complice. La Mester, che aveva vissuto in via Bisbino, prese un volo da Londra per la Serbia con Daniel Vukovic. Poi rientrò in Inghilterra e a tradirla fu una foto postata su Facebook in cui indossava pendenti da 300mila euro, gli stessi rubati a Tamara.

 

LA TRATTA DELL'ORO

 

Tra Milano e Varese furono fermati, invece, Alessandro Donati e Alessandro Maltese, quest' ultimo indicato come palo: «Io non c'entro, ero fuori, vidi gli altri della banda uscire dalla villa con una enorme borsa di Louis Vuitton», disse agli inquirenti. Jovanovic ora è dietro le sbarre. Ma che fine ha fatto il tesoro della Ecclestone?

bernie ecclestone con le figlie tamara e petra

 

Il sospetto è che il grosso abbia preso la rotta della tratta dell'oro, fuso nei campi rom e rivenduto. A Milano il clan Jovanovic è noto per i trascorsi di Nenad, il re delle truffe, mago del rip-deal. Una volta spacciandosi per un rabbino riuscì ad assicurarsi dei pezzi unici, di Renoir e di Rubens, da un gallerista londinese a cui consegnò borse di soldi falsi. La polizia gli confiscò beni per due milioni di euro. Jugoslav, sebbene giovanissimo, stava seguendo le sue orme.

tamara ecclestone con jay e sophiatamara ecclestonetamara ecclestone e sophiacasa di tamara ecclestone bernie ecclestone e la figlia tamaratamara ecclestonetamara ecclestone e il marito

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…