HA RAGIONE LA BUCA - AUGUSTO MINZOLINI CADE, PER LA TERZA VOLTA, IN UNA BUCA A ROMA E SBARELLA: “ORA CHIEDO IL RISARCIMENTO DANNI - IL SINDACO DOVREBBE DARMI UNA MEDAGLIA PERCHÉ VADO IN MOTORINO E ALLEGGERISCO IL TRAFFICO DELLE AUTO - MANCA LA MANUTENZIONE, DOPO DUE ANNI NON SI PUÒ PARLARE SOLO DI ONESTÀ” - E IL GOVERNO “TAGLIA” I 180 MILIONI PER RIPARARE LE STRADE DISASTRATE
1 - MINZOLINI: ADESSO CHIEDO IL RISARCIMENTO
Man. Pel. per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
«Se ti devi trovare un avvocato per difenderti dal sindaco che ti querela perché ti sei lamentato di essere caduto in una buca, la misura è colma». Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 e senatore di Forza Italia, denuncia via Twitter l' incidente con il motorino in una buca in via di Porta Pinciana. «Per la terza volta cado in una buca a Roma, ora chiedo il risarcimento danni». Minzolini sottolinea: «Il sindaco dovrebbe darmi una medaglia perché vado in motorino e alleggerisco il traffico delle auto». E poi attacca: «Manca la manutenzione, dopo due anni non si può parlare solo di onestà, bisogna governare».
2 - IL GOVERNO «TAGLIA» I 180 MILIONI PER RIPARARE LE STRADE DISASTRATE
A.Arz. per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Saltano i 180 milioni per le buche di Roma. La somma esce fuori dalla manovra del governo nonostante la richiesta avanzata al Mef dal ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, che si era fatto sponda del Campidoglio. Toninelli aveva chiesto «l' erogazione diretta a Roma Capitale di 60 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021».
Ma la norma, per ora, è stata rifiutata. Il M5S punta sugli emendamenti e, comunque, si fa dura.
Il Campidoglio naturalmente è rimasto di sasso. E l' opposizione, segnatamente il Pd, ha affondato il colpo inquadrando la situazione: «L' esecutivo ha, di fatto, scaricato la sindaca di Roma», dicono Roberto Giachetti e Luciano Nobili. In effetti, è bastato un tratto di penna da parte dei tecnici del Mef per far uscire la richiesta dal testo della legge di Bilancio che il governo gialloverde ha varato nella notte tra martedì e mercoledì.
Poteva essere una rivoluzione per le buche di Roma, il primo segnale di inversione di tendenza dopo settimane di crisi tra episodi di cronaca nera - il caso di Desirée su tutti -, il caso della scala mobile sprofondata alla fermata metro Repubblica e la due giorni di paura e delirio per la pioggia di alberi su Roma.
Invece all' ultima curva il piano segreto del Campidoglio per la manutenzione stradale dei 5.500 chilometri relativi alla ragnatela stradale della città è sbandato fuori dal testo della manovra. Eppure Toninelli ce l' aveva messa tutta. Il ministero delle Infrastrutture (Mit) aveva fatto recapitare, solo poche settimane fa, le richieste ufficiali al Mef che erano state calibrate sulle esigenze esplicitate al ministro dalla giunta Raggi.
Settimane intere di triangolazioni tra il Comune e il Mit avevano portato il dicastero a mettere nero su bianco la richiesta di 180 milioni in considerazione «della particolare autonomia e del ruolo di Roma Capitale» a fronte di «una situazione manutentiva della viabilità della città che soffre di decenni di mancati interventi» e di una «situazione così grave da mettere a serio rischio la sicurezza della mobilità». Ma tant' è, la richiesta è stata congelata come le speranze del Campidoglio, al momento appese agli emendamenti M5S in Parlamento.
Raggi e Toninelli si sono dovuti arrendere, per ora. Le buche restano, i soldi sono finiti al reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, la spesa dei ministeri si è ridotta. Con buona pace di chi guida a Roma.