infermieri indiani

AVVISATE GIORGIA MELONI: LA “SOSTITUZIONE ETNICA” STA AVVENENDO SOTTO IL SUO NASO – A CAUSA DELLA CARENZA DI INFERMIERI ITALIANI IL MINISTERO DELLA SALUTE STA PER “RECLUTARE” I SANITARI PROVENIENTI DALL’INDIA: NEGLI OSPEDALI DELLA PENISOLA NE MANCANO CIRCA 65 MILA – E IN SARDEGNA ARRIVANO I PASTORI DEL KIRGHIZISTAN, EX REPUBBLICA SOVIETICA, PER DARE UNA MANO AI COLLEGHI DELL’ISOLA CHE SONO SEMPRE DI MENO E PIÙ ANZIANI…

1 - ARRIVANO GLI INFERMIERI INDIANI, IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI: «DOBBIAMO RECLUTARLI RAPIDAMENTE»

Estratto dell’articolo di Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

infermieri

«Dobbiamo reclutare rapidamente un determinato numero di infermieri da qualche Paese straniero, e abbiamo già identificato l'India» dice il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Resta generico sulla cifra, ma il processo di arruolamento è già cominciato e l'obiettivo è portare dal gigante asiatico in Italia diverse migliaia di infermieri. Si tratta di una operazione vitale per il sistema sanitario nazionale, altrimenti si rischia il crollo, lo stop delle attività.

 

E se in Calabria la Regione è ricorsa all'ingaggio di 170 medici provenienti da Cuba, il Paese nella sua interezza prova a colmare le lacune del personale infermieristico imitando altre nazioni come Germania, Svezia, Regno Unito, Irlanda, Canada e Giappone che hanno in passato chiamato camici bianchi dall'India.

infermieri

 

Alcune cifre: in Italia ci sono in totale 465mila infermieri, ma per i corsi di laurea è stato registrato un calo del 10 per cento delle domande di iscrizione. Più in generale il ricambio del personale che sta andando in pensione va molto a rilento, tenendo conto che - come ricorda Barbara Mangiacavalli, presidente di Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche) - tra 7-8 anni raggiungeremo la gobba pensionistica e in centomila lasceranno la professione.

 

infermieri rsa

Ad oggi la carenza di infermieri si aggira sulle 65 mila unità. Con un paradosso: 30mila infermieri sono andati a lavorare all'estero, «abbiamo investito sulla loro formazione - spiega Mangiacavalli - ma non abbiamo creato le condizioni per convincerli a restare in Italia, c'è chi nel Regno Unito oggi guadagna in una settimana una cifra pari allo stipendio mensile che avrebbe percepito se fosse rimasto nel nostro Paese. Al contempo siamo costretti a cercare infermieri stranieri».

 

medici cubani in italia

Tre giorni fa la presidente della Federazione nazionale delle professioni infermieristiche ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Orazio Schillaci (Salute) e Anna Maria Bernini (Università) lanciando l'allarme sui rischi connessi alla carenza di infermieri: «Dai dati da noi raccolti ed elaborati, nei prossimi anni le prestazioni e la qualità dell'assistenza sanitaria sono destinate a peggiorare drasticamente. Si assisterà al raddoppio dei pensionamenti, a partire dal 2029; i nostri professionisti hanno cominciato a lasciare l'Italia, attratti da migliori prospettive di carriera.  […]

medici cubani in italia

 

Ma nell'immediato c'è la consapevolezza che servirà ingaggiare migliaia di infermieri dall'estero, a partire dall'India. La formazione nel Paese asiatico è simile e sovrapponibile a quella italiana e questo aiuta. C'è però la barriera linguistica, perché un infermiere indiano non potrà parlare in inglese con i pazienti in un nostro ospedale. «Siamo pronti a collaborare - spiegano a Fnopi - per i percorsi di apprendimento della lingua di questi infermieri in arrivo dall'India e per il riconoscimento dei titoli».

 

2 - I NUOVI KIRGHISI DI BARBAGIA ARRIVANO I PASTORI DELL’EST PER SALVARE GLI OVILI SARDI

Estratto dell’articolo Umberto Aime per “il Messaggero”

 

kirghizistan 2

Seimila chilometri separano la Sardegna dal Kirghizistan, ex repubblica sovietica, molto a Est e senza sbocchi sul mare. Almeno 13 ore di volo: due mondi diversi, o meglio opposti. Eppure, 100 kirghisi, con famiglie al seguito, stanno per sbarcare sull'isola, annunciati e soprattutto attesi.

 

Daranno manforte agli allevatori sardi, dovranno ripopolare quei Comuni della Barbagia dove ormai vivono più ottantenni che giovani. Fra qualche mese il progetto "immigrazione controllata" dovrebbe partire, dopo l'accordo fra la Coldiretti Sardegna e i vertici politici del Kirghizistan, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, che ha finanziato la missione.

 

bishkek

Conclusi gli ultimi dettagli organizzativi bisognerà pensare all'integrazione. Non sarà facile, i kirghisi sono un popolo nomade, in continuo movimento fra i 3mila metri d'altezza della catena montuosa e i ghiacciai del Tien Shan, che è il confine naturale con la Cina, e la valle del fiume Cu.

 

Sono quattro milioni di abitanti, ma appena 27 per ognuno dei 198mila chilometri quadrati: il Kirghizistan è più grande della Sardegna quasi dieci volte. La metà della popolazione lavora nell'agricoltura, nella pastorizia, e poi sbarca il lunario con non più di 1500 euro l'anno, in Sardegna è oltre dieci volte tanto.

 

pastori del Kirghizistan

[…] L'incontro fra questi due mondi di fatto agli antipodi del pianeta è nato per caso. A far da collegamento è stato un ristoratore cagliaritano: Luigi Cadoni, che con il Kirghizistan aveva chissà perché già più di un contatto. Tempo fa un autorevole esponente del ministero dell'agricoltura kirghiso gli ha chiesto un suggerimento su chi «potesse spiegare ai nostri allevatori come aumentare la qualità del formaggio prodotto dal latte di pecora». Sapendo bene che la Sardegna ha il primato assoluto di capi ovini in Italia (oltre tre milioni, secondo un censimento recente).

 

PASTORE SARDO

l'intermediario, che va ricordato è anche lui un sardo doc, ha bussato alla porta della Coldiretti. «Dal nulla abbiamo avviato un dialogo con il Kirghizistan - racconta Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti - E siamo partiti in delegazione dall'altra parte del mondo. All'inizio fra noi e loro c'è stato solo uno scambio professionale». Poi è scattata la scintilla: le campagne sarde si stanno spopolando, così come molti paesi dell'interno.

 

«L'età media dei nostri allevatori di bestiame è intorno ai 55 anni, vuol dire che tra dieci, senza che ci sia un ricambio generazionale, sarà a rischio gran parte della pastorizia, con ricadute pesantissime, devastanti, dal punto di vista economico e sociale». Come invertire la tendenza? «Ospitando chi è in condizioni di lavorare da noi, perché ha competenze e potenzialità giuste».

 

IL PASTORE E LE SUE PECORE

Tempo fa un tentativo simile d'immigrazione pastorale, giusto per definire il fenomeno, è stato tentato con i rumeni e gli albanesi, ma è durato qualche stagione, poi anche gli immigrati provenienti dalla sponda Sud del Mediterraneo hanno resistito poco. Al rientro dai primi viaggi in Kirghizistan, tra i componenti della delegazione, capeggiata da Battista Cualbu, presidente regionale della Coldiretti, ha cominciato a serpeggiare l'idea dell'esodo dal alla Sardegna. […]

 

proteste dei pastori sardi 7

La sperimentazione dovrebbe cominciare fra pochi mesi, con l'arrivo delle prime cento famiglie, che andranno ad abitare nel Sarrabus e in Barbagia. A ciascuna sarà garantito l'alloggio gratuito, la scuola per i figli, il meglio possibile dell'accoglienza nella nuova patria temporanea, un contratto di lavoro a tempo indeterminato, per mille euro al mese: è cinque volte tanto rispetto a quanto si metterebbero in tasca nel Kirghizistan. […]

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...