MILANO SI FERMA? – IERI SOTTO LA MADONNINA C'EARNO 211 CASI (OGGI 184 CON MENO TAMPONI) E DALLA REGIONE SI ORGANIZZANO PER RICHIUDERE TUTTO – FILTRA LA MAIL DEL DG DELL'ASSESSORATO ALLA SANITÀ DELLA REGIONE: “BAR CHIUSI ALLE 18, SMART WORKING IN OGNI CONTESTO E DIDATTICA A DISTANZA ALLE SUPERIORI” – POI ARRIVA LA PRECISAZIONE: “È SOLO UN VENTAGLIO DI PROPOSTE, NON SONO DECISIONI GIÀ ASSUNTE”
Simona Ravizza per www.corriere.it
«Rendere più restrittive alcune limitazioni nelle città maggiormente interessate dall’incremento della curva dei contagi, come a Milano».
Tra i provvedimenti da prendere contro l’avanzata del Covid-19, gli esperti di Regione Lombardia – che si riuniscono martedì alle 15 (riunione inizialmente prevista per lunedì alle 17) – discuteranno anche di due proposte sottoposte alla loro attenzione dai vertici di Regione Lombardia con un’email (riservata) inviata dal direttore generale dell’assessorato alla Sanità Marco Trivelli e che il Corriere ha potuto leggere. Si tratta di «un ventaglio di proposte» - è stato poi ribadito - non di decisioni già prese.
Nel documento si legge: «Orario di chiusura bar anticipata alle 18 come nel mese di marzo» e «Riduzione del carico sul trasporto pubblico attraverso l’utilizzo della didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado e lo smart working in ogni contesto applicabile».
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Le linee guida arriveranno sicuramente dal Dpcm del governo che sarà varato a breve, ma nel frattempo la Regione valuta il da farsi soprattutto su Milano dove, come emerge dall’email di Trivelli, l’allerta è massima.
La metropoli, con tre milioni di abitanti, da venerdì sta contando 500 nuovi casi al giorno, di fatto la metà dell’intera Regione. E l’ultimo bollettino di domenica segna per Milano città, con i suoi 1,3 milioni di abitanti, 211 casi.
È evidente, dunque, che l’attenzione massima è qui dove, in seguito al lockdown del 9 marzo, il virus non ha mai davvero sfondato e, a maggior ragione, va evitato che lo faccia in questa seconda ondata.
Garantire la frequenza a scuola dei bambini e il proseguimento delle attività produttive, sono le parole d’ordine di queste ore. Ma allo stesso tempo l’idea è di essere pronti, nel caso in cui l’impennata della curva dovesse continuare così anche nei prossimi giorni, a prendere provvedimenti ancora più restrittivi rispetto al Dpcm e al resto della Lombardia.
Questo almeno nelle intenzioni, poi bisognerà vedere le valutazioni politiche finali.
In una nota inviata al Corriere, Marco Trivelli ha scritto: «In relazione alle informazioni pubblicate da alcuni organi d’informazione e relative a provvedimenti che Regione Lombardia starebbe assumendo in riferimento all’emergenza Covid-19, si specifica che il documento citato, di natura tecnica e sottoposto a vincolo di riservatezza, contiene un ventaglio di proposte che il gruppo di lavoro denominato Commissione Indicatori ha elaborato ad uso del Comitato Tecnico Scientifico, quale materiale istruttorio per la riunione odierna. Non si tratta, quindi, né di orientamenti già stabiliti e tantomeno di decisioni già assunte».
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