bauhaus font

TROPPO FONT – DAL MITICO STAMPATORE PARMENSE BODONI AL TIMES NEW ROMAN, CREATO PER FAVORIRE LA LEGGIBILITÀ SUL QUOTIDIANO INGLESE, I CARATTERI DECRETANO LA FORTUNA DI UN TESTO O DI UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA – IL PROGETTO DI ADOBE CHE HA RITROVATO I TESORI TIPOGRAFICI DELLA SCUOLA BAUHAUS E LI STA RIPORTANDO ALLA LUCE

Giorgio Pirazzini per “il Messaggero”

erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 8

 

C' è un mondo sotterraneo, ma al tempo stesso sotto gli occhi di tutti, in cui per secoli si ridisegnano e si rimodellano senza sosta le stesse forme, è il mondo dei font. Siamo circondati dalla presenza fisica del linguaggio, la scrittura sui giornali, sugli schermi dei telefonini, in strada sui cartelloni, sul packaging negli scaffali, ma è difficile fare attenzione allo stile grafico con cui questo linguaggio si esprime: i caratteri.

 

i font di bauhaus 5

Ed eppure l' occhio nota le differenze e le utilizza - un font può facilitare o meno la lettura, evidenziare i passaggi, rilassare o irrigidire la percezione. I designer di font si muovono in spazi stretti, decimi di millimetro, angoli compressi o rilasciati di pochi gradi, curvature accennate, e in quell' universo di dettagli versano la loro concezione del mondo. Le linee si slanciano o si compattano, si contraggono o si ammorbidiscono inseguendo il canone che il creatore vuole trasmettere.

giambattista bodoni 1

 

IL PIONIERE

Così fu disegnato uno dei primi font moderni, il Bodoni, dal nome del suo creatore, Giambattista Bodoni (1740-1813), stampatore a capo della Tipografia Reale di Parma. Bodoni era un razionalista ante litteram, un seguace del motto form follows function (che però non conosceva visto che è d' inizio Novecento) e verso la fine del Diciottesimo Secolo pubblicò un manuale tipografico in cui delineava le caratteristiche di un buon carattere: regolarità, leggibilità, sobrietà e bellezza.

 

stanley morison creatore del times new roman

E così volle incarnarle in un font, il Bodoni, usando la geometria per assicurare il bilanciamento di ogni singola lettera. È uno stile pulito dai tratti verticali in cui le linee, a volte spesse, altre sottili, si intersecano armoniosamente dando l' impressione sia di eleganza che di facilità di lettura.

Con un prodigioso salto in avanti di un secolo e mezzo, nei quali lavorano decine di tipografi in tutto il mondo occidentale anche creando fortunate imprese commerciali, arriviamo al Novecento.

 

times new roman

È nei decenni del primo dopoguerra che nascono alcuni dei font moderni che avranno più fortuna sui giornali, nei loghi e nei cartelloni pubblicitari. Il Times New Roman, nato nel 1931, fu commissionato da The Times al compasso di Stanley Morison perché abbinasse la leggibilità a un buon riempimento dello spazio stretto delle colonne dei quotidiani.

 

i font di bauhaus 4

Degli stessi anni è il Futura, letteralmente adorato dalle agenzie pubblicitarie dell' epoca, prima di essere detronizzato dall' Helvetica negli anni 50. La storia della tipografia è anche fatta di infatuazioni, mode e tradimenti, anche se alcuni caratteri hanno un fascino che non scema con gli anni, anzi con i secoli se pensiamo che la maggior parte degli editori italiani stampa i propri libri con una versione rimaneggiata del Garamond, cioè un carattere disegnato quasi mezzo millennio fa.

 

i font di bauhaus 6

Ma i primi del Novecento è anche un periodo in cui la creatività si sbizzarrisce per traslare nei caratteri l' effervescenza culturale del momento. I tipografi artigianali vengono affiancati dai designer e dagli architetti di cui i font diventano una firma una firma malleabile e manipolabile dal resto del mondo. Un esempio significativo è Bauhaus, una scuola d' arte e design che ebbe una vita relativamente breve (creata nel 1919, venne chiusa dai nazisti nel 1933) e che combinava l' artigianalità con le belle arti, nonché promuoveva gli interessi paralleli fra diverse discipline visive.

 

erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 3

IL PROGETTO

Recentemente, alcuni studi tipografici provenienti dalla scuola Bauhaus sono stati riscoperti e messi a disposizione del pubblico nel progetto Adobe Hidden Treasures (www.adobehiddentreasures.com) che vuole riportare alla luce, in una specie di archeologia dei font, delle gemme dimenticate per quasi cento anni.

 

erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 2

L' idea è partita dal ritrovamento negli archivi di appunti, lettere e schizzi di tipografia di alcuni dei suoi esponenti più significativi. Erano progetti preziosi, lasciati incompiuti forse dalla chiusura della scuola, allora l' azienda informatica Adobe ha messo insieme una squadra di cinque designer che studiassero il materiale e finissero il progetto nello stesso spirito e razionalità con cui era stato cominciato. Si tratta di un patrimonio di cinque alfabeti, di cui due sono già stati digitalizzati e messi a disposizione.

 

i font di bauhaus

È un lavoro di precisione e rigore, in cui ogni singolo carattere viene smembrato nei componenti primari per arrivare alla sua struttura e riempire così i pezzi mancanti. Il primo è stato rigenerato dagli studi di un famoso insegnante della Bauhaus, Joost Schmidt, che aveva anche creato il poster per l' esibizione del 1923, l' altro dalle carte di Xanti Schawinsky, che univa la formazione di pittore a un approccio rigoroso al design e alla fotografia e che lo avrebbe portato a disegnare le campagne della Cinzano e a contribuire alla linee della Olivetti Studio 42 un talento poliedrico, proprio nello spirito della scuola Bauhaus.

 

I TASSELLI

erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 11

Altri tre set di caratteri, ispirati da altrettanti esponenti della scuola tedesca, saranno messi a disposizione nel futuro, quelli di Carl Marx, Alfred Arndt, e Reingold Rossig. Si tratta di nuovi prestigiosi tasselli nella comunicazione visuale, nuovi arnesi nella cassetta degli attrezzi dei grafici per aggiungere vitalità e senso alle parole scritte. In un certo senso, è una variazione insita nelle parole di Marshall McLuhan «il medium è il messaggio». Non importa solo quello che diciamo, ma come lo diciamo, e i font sono da secoli un pezzo importante di quel come.

stanley morisongiambattista bodonii font di bauhaus 1erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 17giambattista bodoni 2il font 'xants' rivisto da luca pellegriniil font 'xants' rivisto da luca pellegrini 1i font di bauhaus 7il font 'joschmi' rivisto da flavia zimbardii font di bauhaus 3erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 16erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 4i font di bauhaus 2erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 14erik spiekermann ricrea i font di bauhaus 1

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…