
IL BECCIU DEVE ANCORA VENIRE – IL CARDINALE SARDO, CONDANNATO A CINQUE ANNI E MEZZO IN PRIMO GRADO PER PECULATO E TRUFFA AGGRAVATA, E PRIVATO NEL 2020 DELLE PREROGATIVE CARDINALIZIE, NON MOLLA: “È INGIUSTO ESCLUDERMI DAL CONCLAVE” – I PORPORATI DECIDERANNO DOPO IL FUNERALE DI BERGOGLIO, MA L’ORIENTAMENTO È QUELLO DI CASSARE BECCIU (PAROLIN VUOLE ESCLUDERLO FORMALMENTE TRAMITE UNA COMMISSIONE CARDINALIZIA) – IN PUNTO DI DIRITTO CANONICO, NON ESISTE UN ATTO VALIDO, FIRMATO DAL PAPA DEFUNTO, CHE IMPEDISCA A BECCIU L’INGRESSO IN CONCLAVE
BECCIU, INGIUSTO ESCLUDERMI DA CONCLAVE,DECIDONO CARDINALI
IL CARDINALE ANGELO BECCIU A CINQUE MINUTI SU RAI 1
(ANSA) - Il cardinale Angelo Becciu conferma di ritenere di dover essere ammesso al Conclave. Afferma a Reuters che il suo ruolo è cambiato da quella sera del 2020, quando il Papa lo privò dei diritti del cardinalato.
E oltre a confermare quanto dichiarato all'Unione Sarda (che non c'è stata "alcuna esplicita volontà" di escluderlo dal conclave e non gli è mai stato chiesto di rinunciare al privilegio per iscritto) aggiunge che il Papa sarebbe stato vicino a prendere una decisione sul suo status.
Dice di aver incontrato il Papa a gennaio, prima del ricovero a Gemelli a febbraio, e cita le sue parole: "Penso di aver trovato una soluzione". Afferma di non sapere se il Papa gli abbia lasciato istruzioni scritte su questo aspetto. "Saranno i miei confratelli cardinali a decidere", conclude in attesa della discussione nelle congregazioni pre-Conclave.
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CASO BECCIU, I PORPORATI DECIDERANNO DOPO IL FUNERALE
Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
Il nodo della partecipazione del cardinale Angelo Becciu al Conclave verrà sciolto solo dopo il funerale di papa Francesco. O, almeno, solo dopo le esequie di sabato se ne tornerà a parlare ufficialmente.
Lo ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni, rispondendo a una domanda sulla composizione della congregazione che eleggerà il nuovo pontefice: «Per quanto riguarda il Conclave rimando a dopo il funerale».
L’ex prefetto della congregazione delle cause dei santi è stato privato da Bergoglio delle sue prerogative cardinalizie nel 2020, tra cui appunto il diritto di voto per il suo successore, in seguito allo scandalo del palazzo acquistato a Londra con i fondi della segreteria di Stato quando Becciu ne era il sostituto (2011-2018), e che nel 2023 gli è costata, assieme ad altre spese opache, una condanna in primo grado a cinque anni e mezzo per peculato e truffa aggravata.
[…] Becciu è il prelato di grado più alto mai condannato dal tribunale vaticano e il suo ricorso pende in appello. Sul sito ufficiale del Vaticano, al nome del 76enne nella lista dei 250 cardinali è associata la dicitura «non elettore», l’unico tra chi non ha ancora 80 anni, la soglia d’età che in base alla legge fa decadere questo diritto.
Ma questo status, secondo Becciu, non ha valore legale, non essendoci stata nella «sanzione» di Francesco una sua espressa volontà di privarlo di quel diritto, né essendo a lui mai stato espressamente chiesto di rinunciarvi. […]
Parolin sfida Becciu: stop al condannato con una commissione
Estratto dell’articolo di Francesco A. Grana per “il Fatto quotidiano”
Una commissione cardinalizia sul caso Becciu. È questa la proposta avanzata durante la terza congregazione generale dei cardinali, tenutasi ieri mattina nell’Aula Nuova del Sinodo, dal cardinale Claudio Gugerotti, già prefetto del Dicastero per le Chiese orientali e considerato vicino a Pietro Parolin, già Segretario di Stato.
Il porporato ha ipotizzato di istituire una commissione di cinque cardinali, tra cui lo stesso Angelo Becciu, per decidere se deve entrare in conclave e quindi votare il successore di papa Francesco. Gugerotti, inoltre, ha espresso il suo parere contrario all’ingresso del porporato nella Cappella Sistina.
[…] Il caso Becciu, dunque, ha monopolizzato la terza congregazione generale dei cardinali. Dei 34 interventi, infatti, la stragrande maggioranza riguardava proprio la possibilità che il porporato voti il successore di Bergoglio. Oltre a Gugerotti, anche il cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il servizio della carità, si è detto contrario all’ingresso di Becciu nella Cappella Sistina.
Nel suo intervento, il porporato polacco si è richiamato a quella che, a suo giudizio, sarebbe stata la precisa volontà di Francesco, ovvero non consentire all’ex prefetto del Dicastero delle cause dei santi di votare il prossimo papa.
Volontà che, sempre secondo Krajewski, sarebbe stata chiaramente espressa da Bergoglio nel comunicato pubblicato, il 24 settembre 2020, dalla Sala Stampa della Santa Sede: “Il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu”.
Una posizione, però, che non ha convinto la maggioranza dei 113 cardinali presenti alla terza congregazione generale. Molti porporati, infatti, hanno sottolineato che non esiste un atto del papa defunto canonicamente valido che impedisca a Becciu l’ingresso in conclave. Non esiste, è stato evidenziato in alcuni interventi, semplicemente perché Francesco non lo ha mai voluto sottoscrivere.
Ma c’è di più. Diversi mesi prima del suo aggravamento di salute, a Bergoglio era stato sottoposto il caso Becciu dai suoi più stretti collaboratori e gli era stato spiegato che, non risolvendo la questione dal punto di vista canonico, essa avrebbe monopolizzato l’inizio della Sede Vacante, come puntualmente è avvenuto.
Francesco, però, decise di non fare nessun atto che avrebbe potuto definire per sempre la vicenda. Una scelta, secondo le persone più vicine a Bergoglio, dettata dalla volontà di non impedire l’ingresso del porporato in conclave. Il papa, ai suoi più stretti collaboratori, ha, infatti, sempre ribadito la sua amicizia con Becciu, anche dopo la condanna. […]
KRAJEWSKIJ cardinale matteo zuppi
becciu celebra al golfo degli aranci
becciu
la casa di becciu postata dalla marogna