rene benko - niki lauda

BENKO, IL MILIARDARIO AUSTRIACO CHE VOLEVA "CONQUISTARE" BOLZANO - AL CUORE DELL’INDAGINE CHE HA PORTATO ALL'ARRESTO DI RENÉ BENKO CI SONO I SUOI PROGETTI EDILIZI CHE AVREBBERO DOVUTO CAMBIARE IL VOLTO URBANISTICO DI BOLZANO - GRAZIE A UNA RETE DI POLITICI E IMPRENDITORI IN ITALIA, L'IMMOBILIARISTA RICEVEVA DEI FAVORI, ANCHE CON "L'AIUTO" DELLE MINACCE DEI SUOI SGHERRI AGLI AMMINISTRATORI LOCALI - BENKO, PER PROMUOVERE I PROGETTI, SFRUTTAVA LE SUE CONOSCENZE, COME QUANDO NEL 2016 SI PRESENTO' A BOLZANO CON "L'AMICO" NIKI LAUDA...

Articoli correlati

E STATO ARRESTATO IN AUSTRIA IL MAGNATE RENE BENKO - IL 47ENNE E AL CENTRO DI UN\'INDAGINE DELLA ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell'articolo di Vincenzo Bisbiglia per "Il Fatto quotidiano"

 

rene benko 8

Chi tocca l’immobiliarista multimiliardario austriaco René Benko si fa male. Ne sa qualcosa Georg Dornauer, ormai ex vicegovernatore della regione austriaca del Tirolo, pezzo grosso dell’Spö, il Partito Socialdemocratico austriaco e, da qualche tempo, fidanzato della deputata veronese di Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi, ex leghista, ma ora molto vicina a Giorgia Meloni.

 

A metà novembre il Kronen Zeitung, principale quotidiano austriaco, ha pizzicato i due – Benko e Dornauer – col fucile in mano durante una battuta di caccia in una delle proprietà tirolesi del magnate. Peccato che il politico avesse il divieto di maneggiare armi per una vecchia sanzione. Risultato: Dornauer si è dovuto dimettere [...]

 

Tutto ciò è avvenuto nemmeno un mese prima che esplodesse, con gli arresti di martedì, l’inchiesta diffusa per associazione a delinquere – con aggravante dell’intimidazione mafiosa –, corruzione, finanziamento illecito e false fatture che sta sconvolgendo la politica del Trentino Alto Adige.

rene benko 10

 

A capo del presunto sodalizio criminale ipotizzato dalla Procura di Trento – guidata dal procuratore Sandro Raimondi – ci sarebbe proprio Benko, che gli austriaci hanno da tempo soprannominato Der Ösigarch, l’osigarca (gioco di parole tra oligarca e österreichisch, “austriaco”). D’altronde nel 2020 Forbes lo indicava come il terzo uomo più ricco d’Austria, dietro il fondatore di Red Bull, Dietrich Mateschitz, e il patron delle slot-machine e fondatore di Novomatic, Johann Graf.

 

Benko, per il quale i pm trentini hanno chiesto l’arresto, è ancora a piede libero a Innsbruck. Ma le accuse sono gravi e alcuni dei presunti sodali già ai domiciliari. Per gli inquirenti, Benko sarebbe il capo di un sodalizio “rappresentato in Italia e strettamente coordinato e collegato” con il commercialista altoatesino Heinz Peter Hager, di fatto eterodiretto, che teneva insieme all’imprenditore Paolo Signoretti i rapporti con la politica locale e aveva il compito di portare avanti, attraverso pagamenti e “intimidazioni”, le presunte “speculazioni edilizie” a Bolzano e nel resto della regione.

RENE BENKO - NIKI LAUDA

 

Facevano parte dell’ipotizzata associazione criminale, secondo i pm, anche l’ex senatore trentino Vittorio Fravezzi – che orbitava nell’area più centrista del Pd e poi nel Psi – e un giovane giornalista Lorenzo Barzon, consigliere personale del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi (estraneo all’inchiesta) e indicato dai pm come uomo di fiducia di Hager.

 

Qual era il fine di questa organizzazione? Leggendo le 96 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emerge come l’inchiesta dei pm segua il filo tracciato dal reportage del 21 giugno 2018, pubblicato dal Fatto a firma di Ferruccio Sansa, dal titolo “Vendesi Bolzano – Il magnate austriaco e 700 milioni di cemento”. Il focus dell’indagine è quello: i progetti edilizi che avrebbero dovuto cambiare il volto urbanistico del capoluogo altoatesino.

rene benko 1

 

Per primo il WaltherPark, 120 mila metri quadrati di superficie in pieno centro. L’altro è il Gries Village: 10 palazzine, 130 appartamenti, 35 mila metri cubi complessivi. E poi il parcheggio dell’ex falegnameria Cattoi a Riva del Garda, circa 7 mila metri cubi, e la riqualificazione dell’ex Hotel Arco, ad Arco di Trento. Progetti che Der Ösigarch cercava di promuovere mediaticamente anche grazie alle sue conoscenze vip. Come quando nel 2016 si presentò a Bolzano, fotografi al seguito, con il suo “caro amico”, l’ex pilota di Formula 1 Niki Lauda, scomparso poi nel 2019.

 

[...] Diversi i politici nella rete di Benko e dei “colonnelli” Hager e Signoretti. Fravezzi su tutti, che finito il mandato a Roma si è reinventato consulente delle società di Hager, per i pm “soggetto indispensabile per gestire i rapporti coi pubblici amministratori, in grado di ottenere, anche con velate minacce, il superamento della ritrosia di amministratori che rilevavano l’anomalia e l’illiceità delle attività proposte e delle condotte loro richieste”.

 

rene benko 7

E poi Cristina Santi, sindaca leghista di Riva del Garda, e i dem Alessandro Betta (sindaco di Arco) e Luca Zeni (consigliere provinciale) che per i pm si erano fatti pagare la campagna elettorale presso la società Positivo Srl di Daniel Fishman, scrittore e saggista anche lui indagato, già spin doctor di politici come Stefano Bonaccini, Letizia Moratti e il fresco ex ministro Raffaele Fitto. I pm sottolineano che “a Fishman si deve la sollecitazione, con petizioni online, per lo svolgimento di elezioni primarie nel Pd”, per le Provinciali 2020 e le Politiche 2022.

 

Non solo mazzette, pressioni e autorizzazioni urbanistiche “aggiustate”. Il Fatto già nel 2018 aveva anche raccontato la storia umana simbolo dell’inchiesta, quella degli anziani coniugi Maria Gabriella Cecchelin e Bruno Lorenzi, decisi a non abbandonare la loro abitazione di via Garibaldi per fare spazio al WaltherPark: per i pm fu il presunto asservimento al sodalizio della funzionaria bolzanina Daniela Eisenstecken a far approvare, nel 2019, la concessione in commissione edilizia.

rene benko 6

 

Come un novello generale Radetzky, Benko guardava anche più a sud. A Verona, ad esempio, la città della deputata Ambrosi (estranea all’inchiesta). Tra gli indagati c’è infatti Ilaria Segala, assessora all’Urbanista ai tempi del sindaco di centrodestra, Federico Sboarina (estraneo all’inchiesta): per i pm, il sodalizio avrebbe truccato anche la riqualificazione della stazione di Verona Porta Nuova, motivo per il quale è indagato anche l’Ad di Fs Sistemi, Umberto Lebruto.

 

Potere dei soldi. Eppure secondo i media austriaci, Benko è in bancarotta. A novembre 2023 ancora il Kronen Zeitung scriveva che la sua cassaforte, la Signa Holding, aveva dichiarato fallimento per un debito di 10,3 miliardi di euro mentre Benko, costretto dagli azionisti a dimettersi, era “indagato in Austria, Germania e Italia per bancarotta e riciclaggio”.

 

rene benko 4

I guai di Benko in Austria d’altronde sono iniziati con l’Ibiza Gate, lo scandalo giudiziario che ha travolto, fino alla caduta, il governo dell’allora cancelliere Sebastian Kurz. Benko non era direttamente coinvolto, ma fu tirato in ballo – notano anche i pm – dalla deposizione del segretario generale del ministero delle Finanze austriaco, Thomas Schmid, il quale affermò che Benko finanziava diversi partiti, tra cui l’Fpö, la sigla di estrema destra a cui faceva riferimento l’allora vicepresidente Heinz-Christian Strache. Accuse che il magnate ha respinto pubblicamente e davanti ai pm di Vienna.

rene benko 3rene benko 2rene benko 9rene benko 5

Ultimi Dagoreport

tony effe

TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”