villa inferno 1 luca cavazza

BOLOGNA PER PENE – AI FESTINI HARD A BASE DI COCA NON C’ERA SOLO LA 17ENNE DA CUI È PARTITA L’INCHIESTA, MA ANCHE ALTRE MINORENNI. L’INCHIESTA CHE FA TREMARE LA CITTÀ DELLE DUE TORRI È TUTT’ALTRO CHE CHIUSA E NELLE CARTE CI SONO MOLTI NOMI “BENE” DELLA CITTÀ: PROFESSIONISTI, MANAGER, IMMOBILIARISTI. SPUNTANO ANCHE ALTRI LOCALI OLTRE A VILLA INFERNO DOVE “LA COCA NON MANCA MAI”. I PARTECIPANTI ALLE ORGE CONOSCEVANO L’ETÀ DELLA RAGAZZA, UNO DEGLI INDAGATI LE HA SCRITTO: “SBRIGATI A COMPIERE 18 ANNI”…

 

 

Gianluca Rotondi per il “Corriere della Sera”

villa inferno

 

«Parlo di gente che la bamba la può comprare, non pezzenti. Anzi, gente che ti prende, ti mastica e ti sputa». La stessa gente che c'è «ogni fine settimana in tutte le case in cui a Bologna si fanno le "chiuse"».

 

Lo spunto arriva da un'intercettazione agli atti dell'inchiesta su Villa Inferno, il villino con sauna e piscina sulle colline bolognesi dove si svolgevano i festini a base di coca e sesso in cui è stata risucchiata almeno una minorenne, una personalità fragile già fiaccata da traumi passati.

 

luca cavazza

L'inchiesta che fa tremare e chiacchierare la città delle Due Torri è tutt' altro che chiusa: oltre agli otto indagati, accusati a vario titolo di spaccio, induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile, nelle carte sono scritti nero su bianco molti altri nomi della cosiddetta «Bologna bene».

 

Professionisti, manager, immobiliaristi, ristoratori, una dentista, un dj di grido, un uomo che seconda un teste è un ex carabiniere, giovani escort figlie di professionisti affermati. È un vaso di Pandora quello che si è spalancato e molto altro gli inquirenti sperano di ricostruire dall'analisi di telefoni e tablet sequestrati.

 

luca cavazza su bibbiano

Intanto la Procura impugnerà davanti al Riesame il provvedimento del gip che ha concesso misure cautelari più blande di quelle richieste dal pm Stefano Dambruoso e oggi sarà interrogato Luca Cavazza, il 27enne ex candidato della Lega accusato di aver reclutato la minore.

 

Ci sono sicuramente altri palazzi del piacere in città, ma il punto è capire se nelle «chiuse», cioè le orge corredate da «pippate» senza limiti, ci fossero solo adulti o ci siano finite anche la 17enne o altre sue coetanee. Questo emergerebbe dalle conversazioni intercettate: «In tutte le case in cui si fanno le chiuse lei c'è stata».

 

villa inferno 1

E ancora: «Frequentava altri tipi. Lo so perché questi si sono messi in contatto con me e ora sono terrorizzati» dice l'immobiliarista 42enne che con la 17enne ha avuto una relazione fatta di sesso e immagini hard scambiate sui telefoni, a un'amica della ragazza, anche lei appena 18enne. Dalle intercettazioni risulta evidente che l'uomo, già a marzo, sapesse di un'indagine in corso: dice di averlo appreso «da un avvocato che ha un amico in Procura».

villa inferno 2

 

Anche su questa fuga di notizie si punta a far luce. Così come si tenterà di ricostruire il giro di spaccio che riforniva le case del vizio: per ora sono saltati fuori i nomi di pusher italiani e albanesi, ma c'è una escort 21enne che parla di un conto da 100mila euro intestatole da un uomo italiano.

 

C'è il nome di un elegante locale nel quartiere più chic della città, dove tra posate d'argento e bollicine, «tutti sanno che la coca non manca mai» dicono alcune ragazze. E poi c'è la consapevolezza che l'età della 17enne fosse nota: «Sbrigati a compiere 18 anni» le scrive un indagato. Da ieri il padrone di Villa Inferno, l'imprenditore edile 48enne Davide Bacci, non è più in carcere, ma ai domiciliari in un'altra casa, come richiesto dai suoi legali. «Durante alcune serate - racconta l'ex compagna di scuola della 17enne ai carabinieri - vi sono anche minorenni e ho saputo che una di queste una sera è stata male per droga. Non so se in quell'occasione fu chiamata l'ambulanza».

luca cavazza 1

 

 

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