nazzareno calajò pm francesco de tommasi e gianluca prisco

“IL PM DE TOMMASI LO AMMAZZO, LO MANGIO COME UN CANNIBALE, LO SGOZZO” – NAZZARENO CALAJÒ, IL BOSS CHE CONTROLLAVA LO SPACCIO NEL QUARTIERE MILANESE DELLA BARONA, INTERCETTATO NEL CARCERE DI OPERA MINACCIA DI MORTE I PM CHE HANNO INDAGATO SU DI LUI, FRANCESCO DE TOMMASI E GIANLUCA PRISCO: “LI FACCIO ESPLODERE CON UNA BOMBA. IL TRIBUNALE DI MILANO LO FACCIO ARRIVARE SU MARTE, GLI FACCIO FARE LA FINE DI QUEI DUE PORCI DI MERDA” (IL RIFERIMENTO È A FALCONE E BORSELLINO) – CALAJÒ MINACCIA ANCHE QUELL’“INFAME” DI MARCO TRAVAGLIO...

Estratto dell’articolo di Davide Milosa per “il Fatto quotidiano”

 

Nazzareno Calajo

Minacce di morte ai pm di Milano. Di più: progetti dinamitardi e attentati al Palazzo di giustizia in stile corleonese. Parole gravissime quelle del boss Nazzareno Calajò intercettato pochi mesi fa nel carcere di Opera dalla polizia penitenziaria.

Calajò, capo incontrastato del quartiere milanese della Barona, si trova in cella dallo scorso aprile per traffico di droga. E nonostante questo può contare sull’amicizia con pezzi da novanta oggi liberi.

 

Tra questi il boss della ’ndrangheta Salvatore Barbaro, legato al clan Barbaro-Papalia e il killer di Cosa Nostra Antonio Sinagra, sorvegliato speciale a Segrate […]

 

Ora nelle documentate annotazioni della penitenziaria emergono chiare le sue minacce nei confronti dei pm Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, titolari del fascicolo, che proprio per questo, come rivelato dal fatto.it, da luglio sono stati messi sotto scorta.

 

Decine i passaggi intercettati. Dice Calajò: “Sono fiero di essere Cosa Nostra! Appena esco compro una famiglia (...) li ammazziamo a tutti! Una bomba (…) e stavolta non sbagliamo. Non ci inginocchiamo”.

 

il pm di milano Francesco De Tommasi

Annota la penitenziaria: “In alcune conversazioni sono stati richiamati gravi fatti di sangue che hanno visto protagonisti giudici che si erano opposti alla mafia, come ad esempio il riferimento all'attentato ai giudici Falcone e Borsellino” che Nazzareno si prefigge di emulare: “E vedo se posso fare pure saltare all’aria De Tommasi, la Dolci (Alessandra Dolci capo della Dda, ndr) e pure Prisco, vedrai che ce la faccio pure a far saltare all’aria a questi. Ce l’hanno fatta quelli non ce la devo fare io?”.

 

Ma è soprattutto il pm De Tommasi a finire nel mirino del boss a capo, si legge, “di un sodalizio che racchiude in se tutte le caratteristiche tipiche di un’associazione di stampo mafioso”. Accusa, quella di mafia, che al momento non è contestata a Calajò. Che, intercettato, prosegue: “De Tommasi non ti conviene, credimi. Lasciaci stare e siamo a posto così e ti salvi la vita! A me di questa galera non me ne fotte niente. E te lo faccio vedere, non è uno scherzo! Ti lascio in un lago di sangue. Tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli, le tue sorelle, i tuoi figli li uccido tutti!”.

 

il pm di milano Gianluca Prisco

E ancora: “Io lo ammazzo De Tommasi, ti mangio come un cannibale, lo sgozzo (…). Ti faccio esplodere con una bomba (…). Il Tribunale di Milano lo faccio arrivare su Marte”. Calajò è senza freni: “Ti faccio fare la fine di quei due porci di merda (…). Ti faccio diventare un martire come loro”.

 

Dopodiché aggiunge: “Non vi preoccupate, giù in cantina abbiamo quattro bombe e quattro mitra”. […] Nazzareno Calajò, la cui recente vicenda criminale, compresi i suoi legami d’affari con i capi delle curve di Inter e Milan, è stata qui raccontata più volte.

 

Tanto che nell’elenco dei minacciati finisce anche il direttore Marco Travaglio: “Pensa te! Il Fatto Quotidiano di quell’infame di Travaglio! – dice Calaiò – A Travaglio lo taglio in due con una motosega, il minimo che potrei fare a uno scarafaggio così”.

marco travaglio 4tribunale milano

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO