MENTRE NOI LO NASCONDIAMO PER NON DISTURBARE I MUSULMANI, IL BRASILE DEL SOCIALISTA LULA DICE “SÌ” AL CROCIFISSO NEGLI EDIFICI PUBBLICI - PER I GIUDICI DELLA CORTE SUPREMA, LA PRESENZA DI SIMBOLI RELIGIOSI NON VIOLA I PRINCIPI DI NON DISCRIMINAZIONE E LAICITÀ DELLO STATO PERCHÉ HA L'OBIETTIVO DI MANIFESTARE LA TRADIZIONE CULTURALE DELLA SOCIETÀ BRASILIANA…
(ANSA) - BRASILIA, 25 NOV - La maggioranza dei giudici della Corte suprema brasiliana ha votato a favore della validità della presenza di simboli religiosi negli edifici ed enti pubblici. Il processo si conclude domani ma ha già prevalso il voto del relatore del caso, il giudice Cristiano Zanin, secondo il quale "'la presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici, purché abbia l'obiettivo di manifestare la tradizione culturale della società brasiliana, non viola i principi di non discriminazione, laicità dello Stato e impersonalità".
Cinque degli undici giudici che compongono la Corte suprema verde-oro hanno seguito Zanin nel voto, ovvero Flávio Dino, André Mendonça, Dias Toffoli, Gilmar Mendes ed Edson Fachin. Pur ribadendo "il riconoscimento delle diverse culture e dei diversi modi di essere", Fachin si è allineato "con la percezione che la presenza del crocifisso negli spazi pubblici sia una manifestazione culturale e non vedo una violazione della libertà di credo e di coscienza e della laicità dello Stato", ha detto, nel suo voto a favore.
La disputa giuridica era iniziata con una causa intentata dalla Procura federale contro l'esposizione di simboli religiosi (crocifissi ed immagini) in edifici pubblici nello stato di San Paolo. Quanto deciso dalla Corte suprema, secondo il portale G1, sarà applicato in casi analoghi nei tribunali di grado inferiore.