
UN “BULLONAIRE” NEL TRITACARNE PANAMA PAPERS - UNA SOCIETÀ COLLEGATA A BRIATORE NELLE CARTE: “STORIA VECCHIA DI 10 ANNI, HO GIÀ CHIARITO TUTTO CON LA MAGISTRATURA”- “EVASORE? IO RISIEDO ALL’ESTERO. COL FISCO ITALIANO NON HO NULLA A CHE VEDERE”
Marco Mensurati per “la Repubblica”
Briatore, ci risiamo. Il suo nome è anche nella lista dei Panama Papers.
«È un’altra bufala».
Cioè?
« Cioè è molto semplice: io sono residente all’estero. Con il fisco italiano non ho nulla a che vedere se non per le mie aziende che lavorano lì e pagano regolarmente le tasse. Succede così in Italia come in Messico o a Dubai».
Però nei Panama Papers si fa riferimento a una società collegata a lei.
«Quella è una storia vecchia di una decina d’anni ed è già stata tutta chiarita. L’ha scritto anche Repubblica.
Quando sono uscito da Benetton volevo reinvestire in azioni. Il mio consulente era David Mills. Gli chiesi una società per fare l’operazione e lui mi cedette la Struie. Noi ci abbiamo fatto l’operazione in Italia, abbiamo pagato le dovute tasse, e fine. Poi venne fuori che su quella stessa società erano transitati i soldi per cui indagava la procura di Milano nel processo Mills. Per questo il pm Fabio De Pasquale mi volle sentire come persona informata sui fatti. Io mi presentai, portai con me tutta la documentazione. E la cosa finì lì. Anzi. No, non finì. Perché ora salta fuori di nuovo, come fosse roba fresca».
Ma com’è possibile che ogni volta che c’è un’indagine o uno scandalo di natura fiscale in Italia spunta fuori il suo nome?
«Sono io che me lo chiedo. Io sono residente all’estero da trent’anni. Con il fisco italiano non ho nulla a che vedere».
E la vicenda dello yacht?
«Si è chiusa con una sentenza di primo grado che incenerisce l’ottanta per cento delle accuse. Il Force Blue ha fatto charter per 20 milioni di euro, mi hanno condannato per 130mila euro di charter non pagati. E comunque mancano ancora due gradi di giudizio e sono certo che si azzererà del tutto».
briatore dopo e prima la dieta
E la lista Falciani?
«Lo chiedo a voi: che fine ha fatto? A me risulta che l’ottanta per cento degli accusati poteva tranquillamente avere i soldi all’estero. Il restante venti vedremo come finirà. Nel mio caso, siamo stati tirati in ballo io e mia moglie.
E alla fine si è scoperto che “la cuoca della Formula 1 che aveva trenta milioni”, come scrivevano i giornali, non era una cuoca ma una manager, che usava la carta di credito aziendale per fare gli acquisti per il motorhome e l’hospitality, e che quella carta era accreditata sul conto aziendale su cui transitavano i soldi di tutto il team, compresi gli stipendi di Alonso».
Lei ha avuto residenza a Londra. Cameron lo stanno facendo a pezzi…
«Vabbè ma quello è un caso politico, lui è un inglese che vive e lavora in Inghilterra. Ci sono delle regole e vanno rispettate. Ma io ho sempre fatto ciò che il fisco inglese consente agli stranieri lì residenti».
briatore prima e dopo il lifting
Insomma, se salta fuori sempre il nome di Briatore è solo per un pregiudizio.
«Questo non lo so, quelli che le ho detto sono i fatti. Della vicenda di Struie proprio voi di Repubblica ne parlaste già nel 2006… altro che Panama Papers. La verità è che in Italia ti perdonano tutto tranne l’avere successo, continuando così, l’Italia non va da nessuna parte».
Così come, scusi?
«Così, con i processi fatti sui giornali. “Briatore evasore”, scrivete. E la gente ci crede. Poi vai a spiegare che Briatore sono trent’anni che è residente altrove e non può, nemmeno tecnicamente, essere un evasore…
Ma perché invece di scrivere cose vecchie di 11 anni non spiegate alla gente qual è il vero problema e cioè i soldi divorati dalla burocrazia? Miliardi e miliardi di cui non parla nessuno… penso agli acquisti maggiorati negli ospedali, ai funzionari che strapagano rotoli di carta igienica, facendo, loro sì, danni devastanti. No, ve la prendete con gente che crea lavoro e investe».
Mica chiederà un’altra volta una medaglia al valore, come fece il giorno dopo l’uscita del suo nome nella lista Falciani?
«Io stasera apro a Dubai un posto con 240 impiegati!».
Un altro Billionaire?
«Sì, 140 sono italiani. Ragazzi toscani, campani, veneti che se ne vanno dall’Italia per cercare un’opportunità all’estero. Faccia lei».
PANAMA MOSSACK FONSECA 2
FLAVIO BRIATORE ALLA BOCCONI
resort briatore malindi
BRIATORE CASO FALCIANI PAGINA "IL GIORNALE"
presentazione del libro di herve falciani