burioni del debbio

MA BURIONI CHE SUL "CORRIERE" DICE CHE IL COVID PER LUI NON HA SEGRETI E’ LO STESSO CHE NEL FEBBRAIO 2020 SENTENZIÒ CHE “IN ITALIA IL RISCHIO È ZERO” E, ALLA DOMANDA SUL PERCHÉ SI VEDESSERO IN GIRO TANTE MASCHERINE, RISPOSE: “SARÀ PER L'INQUINAMENTO”? PAOLO DEL DEBBIO FA LE PULCI AL VIROLOGO CHE VUOLE RIFARSI UNA VERGINITA’ SUL COVID: HA FATTO AVANTI E INDIETRO DALLA TV CAMBIANDO TESI PRESSOCHÉ SU OGNI PUNTO, DAI RISCHI SANITARI ALLE VACCINAZIONI…

PAOLO DEL DEBBIO per la Verità

 

 

roberto burioni

In un'intervista al Corriere della Sera il virologo Roberto Burioni ha decretato che lui medesimo a gennaio del 2020 sul virus aveva già capito tutto. Ma tutto tutto, perché, a dire da quel che ha affermato da lì in avanti, in quel tutto c'era tutto e il contrario di tutto. Ora, quando uno capisce tutto e il contrario di tutto o è Dio o non ha capito una mazza. Ci sembra che, con tutto il rispetto per lo scienziato, a gennaio 2020 il professor Burioni non avesse capito proprio tutto, nel senso comune del termine e non in quello divino.

 

Prendiamo ad esempio cosa disse il 2 febbraio del medesimo 2020 quando, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, a proposito del Covid 19, sentenziò che «in questo momento in Italia il rischio è zero» e, alla domanda di Fazio sul perché si vedessero in giro tante mascherine, Buriotutto fece dell'ironia dicendo: «Sarà per l'inquinamento». Di lì a poco tornò sul luogo del delitto, infatti due giorni dopo, il 4 febbraio 2020, sostenne che «è molto più probabile avere un incidente stradale o essere colpito da un fulmine. Non ha seno preoccuparsi, non ha senso discriminare i cinesi, non ha senso evitare i ristoranti cinesi».

paolo del debbio foto di bacco (9)

 

Questo a febbraio 2020 avendo un mese prima già capito tutto. Chissà cosa ci avrebbe detto l'irascibile Roberto Burioni se invece di capire tutto avesse capito solo in parte. Forse che il virus veniva da Marte e che dunque si poteva prendere solo dai marziani? Forse che avrebbe interessato solo l'intestino e che quindi si poteva scacciare con dosi abbondanti di Guttalax?

 

Chissà. Vedete, se Burioni fosse uno che avesse avuto accesso a Tele Rocca Cannuccia di Sopra, il problema non sarebbe sussistito, ma questo signore ha pontificato per mesi e mesi su una rete della Rai, cioè sul servizio nazionale e, quindi, come minimo ci si sarebbe aspettati una qualche prudenza in più. Per carità, anche gli altri non hanno scherzato seppure su altre reti e su altre televisioni ma, certamente, almeno all'inizio del contagio Burioni ha dettato legge. Ma il professore ha continuato, ad esempio, a proposito del vaccino AstraZeneca.

 

burioni prima della scala 2021

Infatti, il 13 marzo del 2021 sosteneva la seguente tesi: «Vaccinatevi con AstraZeneca che è sicuro ed efficace». Il 17 aprile 2021, un po' meno di un mese dopo, sosteneva la tesi opposta dicendo che «purtroppo il vaccino AstraZeneca sembra non essere efficace nell'ostacolare l'infezione». Ahimè, è sempre stato in buona compagnia, se non dei virologi certamente di molti politici e membri del governo, primo fra tutti Giuseppe Conte con il suo famoso «è tutto sotto controllo» probabilmente pronunciato sentendosi forte del «rischio zero» decretato dal virologo.

 

Ancora nel 2021 il professore si è esercitato nelle sue dichiarazioni, questa volta a proposito del vaccino ai bambini. Ad agosto, per l'esattezza il 29, di fronte ai dubbi espressi dall'onorevole Claudio Borghi della Lega sulla somministrazione del vaccino alla fascia d'età che va dai cinque agli 11 anni, Burioni affermò che «gli unici per cui non ha senso il vaccino sono i bambini sotto i dodici anni.

 

paolo del debbio foto di bacco (7)

Dica questo in Parlamento perché è la verità». Peccato che, in risposta alla notizia che l'Agenzia del farmaco aveva approvato il vaccino, sosteneva in un tweet: «Aifa approva vaccino Covid 19 per bimbi 5-11 anni. Evviva!». Sosteneva Galileo Galilei che la scienza deve procedere per «sensate esperienze e necessarie dimostrazioni». Questo vuol dire che bisogna lasciare alla scienza i tempi adeguati per poter arrivare a dire con certezza qualcosa a proposito di qualcos' altro. Non ci riferiamo naturalmente al professor Burioni, ma vogliamo far notare che scienza e scemenza hanno delle assonanze foniche non indifferenti e questo perché queste assonanze invitano a non proclamare una scemenza quando la scienza non ha ancora fatto il suo cammino. Insomma, ci vuol prudenza per non dire una scemenza che non sia frutto di scienza. Un altro filosofo, questa volta del Novecento, Karl Popper, sosteneva, rivolgendosi anche agli scienziati, la seguente convinzione:

roberto burioni

 

«Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l'unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere». Per carità, anche in questo caso non ci riferiamo al chiarissimo professor Burioni che certamente ha capito sia teoria che problema, almeno dal gennaio 2020, come lui stesso ha detto. Ma ci riferiamo alla necessità per gli scienziati di essere prudenti perché fino al momento in cui le proprie ipotesi se le tengono per loro, o ne discutono in cerchie ristrette, non vi è problema.

 

Ma quando ne parlano in pubblico possono fare dei danni perché la gente comune pensa di loro che sono scienziati e che quindi si possa fidare. Non c'è da fare chissà che. Solo adoperare l'antica virtù della prudenza, virtù di tutte le virtù, perché prima di fare un passo ti consiglia di vedere e verificare quello che dicono tutti e solo dopo farlo.

Articoli correlati

BURIONI, I NO VAX, I COMPENSI PER LE OSPITATE DA FAZIO, L'INVIDIA ITALIANA E IL SUO SOGNO

ROBERTO BURIONI BABBO NATALE BY VUKICvaccino burioniBURIONI LAZIO

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”