QUI C’È PUZZA DELLO ZAMPONE DI PUTIN - ELENA GORDON KARA-MURZA, MADRE DI VLADIMIR, 43ENNE OPPOSITORE DEL REGIME DI "MAD-VLAD", SI È SENTITA MALE A BERLINO DOPO AVER TOCCATO LA MANIGLIA DI CASA, COSPARSA DA UN LIQUIDO MISTERIOSO - I PRIMI ESAMI TOSSICOLOGICI NON HANNO POI CONFERMATO LA TEORIA DELL’AVVELENAMENTO - VLADIMIR KARA-MURZA, COME MOLTI OPPOSITORI DEL REGIME RUSSO, È STATO AVVELENATO DUE VOLTE, NEL 2015 E NEL 2017, RIPORTANDO DANNI FISICI PERMANENTI...
Estratto dell'articolo di Irene Soave per il "Corriere della Sera"
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Lo spauracchio dell’agente nervino, del veleno che basta toccare ed ecco nausea, vomito, confusione, vista offuscata, incontinenza, insufficienza renale, astenia, coma; lo spauracchio del «trattamento Navalny» toccato al leader dell’opposizione e negli anni a molti suoi collaboratori e seguaci, e che ha una firma più o meno rivendicata, ma indubbia, ed è la firma del Cremlino.
Ieri mattina, la cittadina russa Elena Gordon Kara-Murza ha toccato la maniglia della casa di Berlino dove vive da agosto, l’ha trovata cosparsa da un liquido misterioso e si è sentita male; è corsa all’ospedale del suo quartiere ed è poi stata rimandata, nel pomeriggio, al più grande policlinico Charité, che ha salvato la vita a Navalny.
Per due volte al triage si è qualificata come «una cittadina russa, vicina all’ambiente dell’opposizione», con il sospetto di essere stata avvelenata e sintomi che i medici avrebbero poi definito «compatibili con la sua ricostruzione».
I primi esami tossicologici non hanno poi confermato la teoria dell’avvelenamento, ma i sospetti di Elena Gordon erano motivati: il figlio, Vladimir Kara-Murza, 43 anni di cui due passati nelle prigioni russe, è uno dei nomi di spicco della dissidenza russa che a Berlino, dopo lo scambio di prigionieri di agosto che ha liberato Kara-Murza e altri, tenta faticosamente di ricostruire una rete. [...]
Proprio il figlio, poche ore dopo il ricovero, posta su X una parziale smentita: «Mia madre è effettivamente in ospedale, ma per fortuna i sospetti di avvelenamento o di attacco cardiaco non sono stati confermati». Tuttavia, ha poi aggiunto, «ulteriori test tossicologici sono ancora in corso». [...]
Lo stesso Vladimir Kara-Murza, come molti oppositori del regime russo, è stato avvelenato due volte, nel 2015 e nel 2017, riportando danni fisici permanenti; secondo l’osservatorio di inchiesta Bellingcat , a seguirlo sarebbe stata la stessa unità del servizio segreto russo che avrebbe seguito, e poi avvelenato, Aleksei Navalny.
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