sesso in pubblico

CALDA, CALDISSIMA, MEGLIO: BOLLENTE! TUTTI I VIDEO (3 INEDITI) E LE FOTO DELL’ESTATE 2017, QUELLA DEL SESSO ALL’APERTO. L’IMPERATIVO È FARLO OVUNQUE, TRANNE CHE IN CAMERA DA LETTO. A MENO CHE NON SIA UNA CAMERA CON VISTA (DEGLI ALTRI) - ALBERTO MATTIOLI: ‘IL DANNO COLLATERALE È AI GIORNALI DI GOSSIP. PER VEDERE LA FAMOSA, LA FAMOSETTA O L'ASPIRANTE FAMOSA NUDA, E NON DA SOLA, CI PENSA IL WEB’

 

 

 

 

 

Alberto Mattioli per “la Stampa

 

Calda, anzi caldissima, meglio: bollente. Ma non solo per le temperature, che anzi certi ardori dovrebbero calmarli (e magari, nel caso dei più anziani, sconsigliarli, sia per ragioni estetiche sia perché l' infarto è dietro l' angolo).

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No: questa disgraziata estate 2017 sembra quella delle nudità in mostra, del sesso all'aperto, dell' amore davanti a tutti.

A giudicare da quel che si vede, pare che l' imperativo sia di farlo dappertutto, tranne che in camera da letto e, in questo caso, solo se si tratta di una camera con vista (degli altri, però).

 

Dal web in generale e dai social in particolare tracimano le immagini di coppie o esibizioniste o esibite o tutte e due insieme, immortalate dall' immancabile telefonino mentre copulano in barca, al ristorante, in bagno, in giardino, in spiaggia, in auto, sul lampadario. Ultimo caso, e così anche la parità di genere è servita (così fan tutti, anche i gay che sono poi gli unici a credere ancora all' amore eterno e al matrimonio), i due gentiluomini trovati all' alba teneramente abbracciati, e completamente nudi, sul pontile di un albergo del Canal Grande: il solito romanticismo di Venezia.

 

 

 

 

 

 

Così, davanti a tutti, vaporetti compresi. Il luogo pubblico è diventato pubico, e certi atti, se non per il Codice, almeno per la morale, non sono più osceni. Il senso del pudore non è più comune.

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Certo, l' estate è sempre stata la stagione degli amori, e magari è pure vero che il desiderio è in calo e di sesso se ne fa meno che un tempo. Ma di certo lo si vede molto di più. E d' altronde basta quel che tutti hanno, un telefonino e una connessione Internet, perché improvvisamente l' anonimo amatore colto in fallo (ops!) abbia il suo quarto d' ora di celebrità da pornostar casereccia, con commenti sdegnati dei soliti moralisti, risate goliardiche sui social, calembour brillanti di «Dagospia», migliaia di like, e avanti un altro.

VM 18 - Sesso in piazza a Napoli (in alta definizione)

 

Registrato il fenomeno, non resta che provare a ragionarci su. E' chiaro che per quel che riguarda vip o presunti tali, gli spazi della riservatezza si restringono ancora. I nip sono ormai uno sterminato esercito di paparazzi o di guardoni, i primi impegnati a riprendere tutto quel che si muove, specie se si muove molto, e i secondi a cliccarlo ossessivamente.

 

 

 

Poco male. Il danno collaterale è semmai quello dei giornali di gossip. Per vedere la famosa, la famosetta o l' aspirante famosa nuda, e possibilmente non da sola, non è più necessario comprarli, e infatti qualcuno sta pure chiudendo. Provvede già il web, e pazienza se le immagini sono più sfuocate e le didascalie meno inventive.

 

Tuttavia il fenomeno tocca anche la gente «comune». E qui scatta un paradosso ben noto. La protezione della privacy sta diventando un' ossessione, e ormai la firmetta per il trattamento dei dati personali ti viene chiesta anche dall' idraulico che ti ha appena sturato il gabinetto, che non si sappia di che colore è. Ma contemporaneamente per distruggere la tanto tutelata privacy basta un iPhone.

 

 

 

 

 

Un clic, e addio riservatezza. L' inventore batte il legislatore. Ennesima conferma che la tecnologia non è solo più «avanti» della politica. E' proprio più forte.

 

 

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