“HO LOTTATO TANTO CON LO SPECCHIO. NON RIUSCIVO A CAPIRE CHI FOSSI AL DI LÀ DEL COGNOME” – CAMILLA MANCINI, FIGLIA DELL’EX C.T. AZZURRO ROBERTO, RACCONTA L’INFANZIA TRA BULLISMO PER LA SUA MALFORMAZIONE AL VOLTO (È NATA CON UNA PARESI FACCIALE) E IL PADRE DISTANTE PER MOTIVI DI LAVORO LAVORO: “SO DI ESSERE UNA PRIVILEGIATA. MA C’È QUELL’ABBRACCIO MANCATO, QUELLA CAREZZA NON DATA CHE I SOLDI NON POSSONO RIMPIAZZARE. SI PENSA CHE I “FIGLI DI” SIANO DEGLI ALIENI, INVECE..."
Estratto dell’articolo di Simone Golia per il “Corriere della Sera”
«No, non me lo aspettavo». Camilla Mancini sorride. Ha 27 anni e ha parlato a Tv 2000 del suo primo romanzo. In un videomessaggio papà Roberto, ex c.t. dell’Italia, le ha detto che è orgoglioso di lei, facendola commuovere: «È uomo tutto di un pezzo, fa fatica a lasciarsi andare quando siamo insieme».
È in libreria con «Sei una farfalla». Perché questo titolo?
«La farfalla è l’emblema della libertà. All’inizio è un bruco, bruttino e fragile. Poi le spuntano le ali e vola ovunque. Io sogno questo, di andare dove mi porta il cuore».
[…] Quella di Celeste, la protagonista, sembra la vita perfetta. Vestiti firmati, una casa grande, ma anche un padre assente.
«Spesso mi è mancato. Sapevo che si trovava lontano per lavoro e che lo faceva anche per la famiglia. Quando ero piccolina, lo vedevo in tv e chiedevo: “Perché papà è dentro quella scatola nera?”. Ma attraverso questa mancanza fisica mi ha insegnato il senso del dovere e del sacrificio».
roberto mancini e la figlia camilla
[…] «Mancini», cognome pesante...
«L’ho odiato quando le persone si avvicinavano a me per arrivare a mio padre o quando la conversazione si focalizzava solo su di lui. Non vedevano Camilla ma solo Camilla Mancini. Si fermavano al contenitore, senza andare a vedere il contenuto».
Quanto è difficile essere figli d’arte?
«Materialmente ho tanti agi, so di essere una privilegiata. Ma c’è quell’abbraccio mancato, quella carezza non data che i soldi non possono rimpiazzare. Si pensa che i “figli di” siano degli alieni, invece vivono emozioni umane. Io per esempio non sono stata immune dal bullismo».
Per problemi durante il parto è nata con una paresi facciale.
«A scuola mi dicevano: “Non puoi giocare con noi, sei diversa”. Vedevano un volto che non erano abituati a vedere e mi isolavano. Avevo sette anni, questo mi creava un senso di vergogna e spaesamento. Diversa da cosa?, mi chiedevo”».
Che rapporto aveva con lo specchio?
«Ci ho lottato tanto, non mi guardavo. Davanti alle vetrine tiravo dritto. Non mi piacevo, non mi sentivo rappresentata da quell’immagine. Non riuscivo a capire chi fossi al di là del cognome. Ora sono arrivata a uno stato di accettazione, mi dico “sei bellissima” e che mi voglio bene».
roberto mancini e la figlia camilla
[…] E che cosa direbbe oggi ai bulli?
«Che le loro parole hanno delle conseguenze. Tanti ragazzi non riescono a convivere con quel senso di inadeguatezza e si tolgono la vita. Ma non porto nessun rancore, la sofferenza mi ha insegnato ad accogliere o al massimo a compatire».
[…] Ha consolato papà Roberto dopo l’Arabia?
«È molto forte, a volte sembra indistruttibile. Gli ho sempre detto che sono fiera di lui. Semplicemente tutto ha un inizio e una fine. Purtroppo, o per fortuna».
roberto mancini e la figlia camilla roberto mancini con i figli filippo andrea e camillacamilla mancini camilla mancini roberto mancini e la figlia camilla