TIRA FUORI IL BATACCHIO O LEVATI DAI MARONI! – I NUDISTI DELLA CATALOGNA HANNO LANCIATO UNA CAMPAGNA CONTRO LA CRESCENTE PRESENZA DI TURISTI IN COSTUME SULLE SPIAGGE TRADIZIONALMENTE NATURISTE: “CI METTONO A DISAGIO. LA LORO È UNA MANCANZA DI RISPETTO. SPESSO CI FISSANO, RIDONO…” – LA REGIONE ORIENTALE DELLA SPAGNA VANTA IL PRIMATO NEL MEDITERRANEO DI NUMERO DI BAIE A CUI SI PUÒ ACCEDERE SENZA COSTUME. MA, NEGLI ULTIMI ANNI, IL TURISMO DI MASSA HA STRAVOLTO GLI EQUILIBRI…
Estratto dell’articolo da www.iodonna.it
L’assedio dei bagnanti in costume ai nudisti è stato ribattezzato come “l’invasione tessile”. Accade in Catalogna, dove le spiagge tradizionalmente frequentate da naturisti, che amano prendere il sole come madre natura li ha fatti, affluiscono sempre più turisti, che invece restano vestiti di tutto punto.
«Prima, le persone arrivavano su una spiaggia per nudisti e se ne andavano oppure decidevano di spogliarsi. Adesso si fermano ma continuano a indossare il costume da bagno. È una mancanza di rispetto». Lo ha raccontato, e denunciato, Segimon Rovira, a capo della del Club Català de Naturisme (CCN), che con altri nudisti catalani sta dando vita a una campagna d’opinione per proteggere una tradizione decennale praticata in circa 50 spiagge della regione.
La spiaggia di nudisti di Illa Roja - Costa Brava - Catalogna
Proprio per non disturbare gli altri, i nudisti «preferiscono scegliere le spiagge tradizionalmente a loro dedicate». Di qui la richiesta di essere rispettati, «come noi rispettiamo la loro libertà di non voler spogliarsi», incalza Rovira. Insomma, ognuno stia nei propri spazi senza interferire.
[…] Come sottolinea il New York Post, l’effetto dell’”invasione tessile” fa sì che le spiagge dei nudisti siano affollate anche da persone munite di smartphone, desiderose solo di condividere “gli sfondi”. Mentre naturalmente i nudisti non vogliono che le loro foto finiscano sui profili social di nessuno.
Non solo, i nudisti diventano anche obiettivi di risatine, ammiccamenti, occhiate insistenti e commenti denigratori. «Come sempre accade, purtroppo a rimetterci sono le donne», ha spiegato Rovira. «Quindi, alla fine, sono doppiamente discriminate: per essere nudiste e per l’essere donne». […]