karine jean-pierre 2 (1)

ALLA CASA BIANCA PUOI LAVORARE SOLO SEI NERO, TRANS O GAY: JOE BIDEN SCEGLIE UNA NERA LESBICA COME PORTAVOCE - UN MESE FA IL PRESIDENTE AVEVA FATTO ELEGGERE ALLA CORTE SUPREMA LA PRIMA DONNA NERA - ANCHE NEL CENTRO DI POTERE AMERICANO SEMBRA ORMAI PIU' IMPORTANTE IL COLORE DELLA PELLE O LE SCELTE SESSUALI PIUTTOSTO CHE LE CAPACITA' REALI DI UN CANDIDATO - MA E' UNA POLITICA CHE NON PAGA, BASTA VEDERE I SONDAGGI...

Carlo Nicolato per Libero Quotidiano
 

Karine Jean-Pierre e jen Psaki

Joe Biden ha nominato la prima donna afroamericana e della comunità Lgbtq come portavoce della Casa Bianca. Si chiama Karine Jean-Pierre, ha 44 anni, e prenderà il posto di Jen Psaki della quale era la vice. Un mese fa il presidente americano in carica aveva fatto eleggere alla Corte Suprema la prima donna nera, la 51enne Brown Jackson, che ha preso il posto di Stephen Breyer per il quale aveva lavorato all'inizio della sua carriera legale. La sua vice Kamala Harris, inutile ricordarlo, è la prima donna di colore a rivestire tale ruolo, una scelta elettorale precisa che ha voluto ricalcare al contrario il vecchio ticket presidenziale in cui il bianco Biden era il vice del nero Obama.
 

Karine Jean-Pierre

La Casa Bianca, che conta tra le sue file anche altri esponenti dichiarati della comunità Lgbtq come il gay dichiarato Pete Buttigieg, Segretario ai Trasporti, e il transgender Rachel Levine, assistente segretario al Dipartimento della salute, sembra sempre di più una serie di Netflix, la piattaforma appena definita da Elon Musk «inguardabile» proprio a causa del "woke mind virus", cioè il virus dell'ideologia del risveglio secondo cui tutto deve essere riletto, interpretato e realizzato con la lente delle ingiustizie razziali, sociali e di genere.
 

Karine Jean-Pierre 3

Quel virus ha intaccato anche il centro del potere americano dove sembra ormai più importante il colore della pelle o le scelte sessuali piuttosto che le capacità reali di un candidato e il suo curriculum. Con questo certamente non vogliamo dire che Karine Jean-Pierre, Brown Jackson e gli altri non siano all'altezza della situazione - Pete Buttigieg viene addirittura dipinto come prossimo contendente alla leadership di un Biden ormai destinato alla pensione - ma il dubbio che ci viene è che proprio il criterio della "razza" e della "sessualità" stiano diventando le prime discriminanti nelle scelte politiche quando dovrebbero al contrario starne ben lontani.
 

Ketanji Brown Jackson

Biden peraltro, bianco ed eterosessuale, anziano rappresentante di una categoria largamente in disgrazia, ha ben presente quanto strumentali possano essere scelte di colore.
 
Val la pena ricordare quando nel 2007 un nero di nome Obama si presentò alle primarie del partito come candidato alla presidenza e il gaffettaro Joe si lasciò sfuggire che quel giovane era «il primo afroamericano tradizionale articolato, brillante, pulito e un ragazzo di bell'aspetto», «un libro di fiabe», uno spot perfetto per i Democratici.
 

Karine Jean-Pierre 2

E allora perché non prolungare la fiaba, tantopiù che ora va tanto di moda più di 15 anni fa? Ma l'ideologia "woke" è come le bugie, ha le gambe corte. Netflix per l'appunto ne sa qualcosa. Se è diventato inguardabile per Elon Musk lo è anche per il resto della popolazione ricca e non ricca. Netflix ha perso centinaia di migliaia di abbonati e un terzo del suo valore in Borsa, a Biden è andata probabilmente anche peggio.
 

Karine Jean-Pierre e Jen Psaki 2

GENERAZIONE Z Non sono tanto i dati sul gradimento della popolazione in generale, sempre in calo e ora sotto il 40%, ma sono quelli che riguardano la cosiddetta "generazione Z", cioè quelli nati tra il 1995 e i primi anni del 2000 e che dovrebbero essere i più sensibili ai temi del razzismo, della disuguaglianza, della sessualità. In fondo sono loro che hanno inventato l'ideologia woke.
 
Ecco un recentissimo sondaggio NPR/ PBS NewsHour /Marist ha rilevato che il sostegno al presidente da parte dei giovani americani nell'ultimo anno è crollato di 16 punti, attestandosi al 37%, il più basso di qualsiasi fascia di età. Ai tempi delle elezioni tali elettori lo avevano premiato con un 61% dei consensi, dando credito forse a tutte le baggianate che aveva promesso in campagna elettorale tutte poi disattese, compreso quella del debito studentesco.
 

joe biden

Non è bastato, e mai basterà, mettere qua e là nei posti di potere qualche afroamericano o qualche trans. Nessuno si era mai curato del fatto che l'ex Segretario di Stato di Bush padre, Colin Powell, fosse un nero, e nemmeno che lo fosse Condolezza Rice, cioè quello di Bush figlio, che in aggiunta era pure donna. Semplicemente non erano scelte ideologiche.
 
Nessun presidente invece sarà mai credibile se utilizza come criterio delle sue scelte il colore della pelle e/o il sesso. Kamala Harris ha certamente contribuito a far vincere le elezioni a Biden, ma alla fine si è dimostrata per quella che è stata una mossa furba, e per quello che è, un'ingombrante statuina.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...