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TUTTI A CASA(MONICA) - SOSPESA LA LICENZA ALL'ELICOTTERISTA CHE SPARGEVA PETALI - RISPONDONO I VIGILI: 'ERAVAMO LÌ PER RISOLVERE UN'EMERGENZA DI TRAFFICO, NON PER SCORTARE' - IL PARROCO: 'RIFAREI TUTTO' - GABRIELLI METTE LE MANI AVANTI: 'NON DOVEVA ACCADERE' - VILLE, FERRARI, E UNA PISTA DA TROTTO: IL CLAN PIÙ RICCO DI ROMA

1. IL PARROCO: «QUEL FUNERALE LO RIFAREI» - SOSPESA LA LICENZA ALL’ELICOTTERISTA

Da www.corriere.it

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È di Terzigno, paese della città metropolitana di Napoli, il pilota dell’elicottero che, volando a bassa quota, ha sparso petali di rose rosse sul corteo funebre di Vittorio Casamonica. Adesso l’Enac gli ha sospeso in via cautelativa la licenza, poiché non era autorizzato al volo né tantomeno a «spargere sostanze» da lassù. L’ente avverte di aver anche informato la Questura di Roma.

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IL PARROCO

«Rifarei il funerale di Vittorio Casamonica? Probabilmente sì, faccio il mio mestiere». Finito al centro della bufera don Giancarlo Manieri, il parroco che ha celebrato le esequie-show del boss, non arretra. «Io ho fatto il prete, non spettava a me bloccare il funerale - ribadisce ai microfoni di TgSky24 - . La chiesa può dire no a un funerale? Ecco, questo è un problema. Le scomuniche del Papa ai mafiosi? Bisogna chiederlo in alto, non a me».

 

«NON SAPEVO NULLA»

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E poi, prosegue il sacerdote, «l’esponente di un clan è comunque dentro la Chiesa. A me hanno fatto solo vedere un foglietto che diceva che era un cattolico praticante e che lasciava moglie e figli. Di tutto l’ambaradam che c’era fuori non sapevo nulla perché ero già preparato per la funzione. C’erano 500 persone fuori. I manifesti sui muri della chiesa? Me l’hanno detto i miei collaboratori, ma li hanno tolti subito. Quello con Vittorio Casamonica vestito da papa? Non ne sapevo nulla»

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IL PREFETTO

Non fa giri di parole il prefetto di Roma, Franco Gabrielli: «È accaduta una cosa grave. Stigmatizzabile. Non doveva accadere». Parole dure pronunciate poco dopo aver chiesto chiarimenti formali, per lettera, alla Questura, ai carabinieri, ai vigili urbani e al Campidoglio. Una volta raccolti gli elementi sull’accaduto Gabrielli invierà una relazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Anche perché, rilevano in prefettura, che in altre parti d’Italia (in particolare in Sicilia, ndr) funerali simili sono stati vietati.

 

 

2. IL CLAN CHE POSSEDEVA 23 VILLE CON PISCINA E UNA PISTA DA TROTTO

Il. Sa. per “Corriere della Sera

 

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Dalla Romanina ai Castelli, fra San Basilio e Ostia. A Roma i Casamonica spuntano nel dopoguerra ma diventano stanziali solo trent' anni dopo. «Quantitativamente e qualitativamente cresciuti oggi contano su almeno un migliaio di aderenti» censisce il dizionario Castelvecchi sulle mafie.

 

Colonie del clan più solvibile d' Italia si rintracciano anche in Abruzzo, Molise e Nord Italia.

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Impegnati in attività di spaccio, truffa, estorsioni e usura sono stati «decapitati» più volte, sempre risorgendo. E talvolta trasformandosi in una nemesi per gli investigatori.

 

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Nel 2013, portati in trionfo dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina con una maxi retata che coinvolse una trentina dei loro pusher , i Casamonica finirono per distruggere la carriera del pm che li arrestò, Roberto Staffa. Travolto da uno scandalo per aver preteso favori sessuali dalla moglie di Consiglio Casamonica, alla quale, per l' accusa, avrebbe promesso di liberarlo. Accusato di concussione, Staffa, è tuttora a processo.

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Gli uffici della Procura di Roma hanno, da sempre, un pm specializzato. Fra questi, il procuratore aggiunto Alberto Caperna (morto nel 2013) aveva conosciuto un Casamonica intellettuale di mestiere. Biografo ufficiale della famiglia si presentò nel suo ufficio durante un' indagine per usura che aveva coinvolto Ferruccio Casamonica, rendendosi disponibile a ricostruire il complicato intreccio generazionale nel quale, disse, gli investigatori rischiavano di perdersi.

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In seguito al sequestro di beni - fra cui ventitrè ville con piscina, Rolls-Royce, Ferrari e una pista da trotto - ci fu chi ipotizzò che la consulenza del biografo fosse finalizzata a trarre in salvo qualcosa, la pista da trotto forse. Il clan compare anche in Mafia Capitale, sia per il rapporto fra Massimo Carminati e Luciano Casamonica che per altro.

 

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Nel 2013, quando esplose il caso dell' ex sindaco Gianni Alemanno fotografato con un Casamonica, Salvatore Buzzi assume la posizione più garantista a difesa del sindaco: «È doveroso precisare che la foto fu scattata col telefono di quest' ultimo e postata sul suo profilo Facebook in occasione di una cena con le coop. Rimango stupefatto dell' uso strumentale della vicenda».

 

 

3. "CHI HA COMANDATO QUEL SERVIZIO?" - MARCO MILANI, COORDINATORE ROMANO DELL'UGL POLIZIA LOCALE, RICORDA L'IMPEGNO DEI VIGILI CONTRO I CASAMONICA E COMMENTA: "QUANTO ACCADUTO IERI IMBARAZZA I DIPENDENTI CAPITOLINI"

http://www.romatoday.it/

 

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A finire nel vortice delle polemiche relativa al funerale show di Vittorio Casamonica è anche il Corpo della Polizia Locale. Le immagini, rilanciate da siti web e tv in cui i vigili venivano mostrati alla testa del corteo funebre, hanno fatto il giro del mondo.

 

Le domande girano veloci sui social network e si ripetono più o meno con il seguente senso: "Possibile che abbiano scortato il feretro?". "Ma come, hanno scortato la carrozza e la polizia dice che non sapeva?". Stando a quanto siamo riusciti a sapere dei vigili erano effettivamente presenti ieri mattina. Una situazione, sembrerebbe, d'emergenza perché, senza che nessuno avesse avvisato, all'improvviso la Tuscolana è stata bloccata. Un corteo estemporaneo, con carrozza e fiori gettati a terra. In mezzo clacson impazziti.

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Così, per evitare la congestione, secondo quanto RomaToday è riuscita ad apprendere, si sarebbe deciso di mandare i vigili per regolare la viabilità. Il Comandante Clemente, così come il Questore di Roma, è stato chiamato dal Prefetto a relazionare su quanto accaduto. Chiarimenti sono stati chiesti al dirigente di gruppo. La nota della Questura parla "di primo intervento effettuato sul posto risulta essere alle ore 11.00 circa di questa mattina per motivi di viabilità".

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A finire sotto attacco anche il Comandante del corpo Raffaele Clemente che su twitter viene tempestato di domande e lui, come sua abitudine, non si sottrae e risponde colpo su colpo definendo quanto accaduto "un borioso insulto a tutta la città".  A chi domandava se per i vigili che gestivano il traffico intorno alla chiesa era tutto ok, Celemente ha risposto, già ieri: "I vigili hanno gestito il traffico in emergenza perchè era loro preciso dovere". E ancora: "Noi non vietiamo i funerali per motivi di ordine pubblico". E oggi, a chi domanda se gli agenti sul posto hanno avvertito polizia e carabinieri una volta arrivati, Clemente risponde: "Ps e cc erano sul posto".

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In attesa delle carte e delle versioni ufficiali nel Corpo c'è indignazione per l'ennesimo attacco mediatico subito. I vigili non ci stanno a fare da parafulmine, specie contro i Casamonica bersaglio di numerose operazioni condotte proprio dagli agenti della Polizia Locale.

 

franco gabrielli (2)franco gabrielli (2)

Marco Milani, coordinatore romano dell'Ugl Polizia Locale, in una nota prova a raccogliere il grido indignato e punta il dito contro la mancanza di identità del Corpo. "Quello che è avvenuto ieri", spiega Milani, "riportato dai media nazionali e non solo, che avrebbe visto il personale del Corpo di Polizia Locale di Roma, impegnato ad agevolare il funerale del capofamiglia di una nota famiglia romana, quasi fosse un "grande evento", oltre a screditare l'immagine del Corpo di Polizia Locale più grande d'Europa, getta nell'imbarazzo i dipendenti capitolini tutti".

Marco Causi Marco Causi

 

"Senza nulla togliere al rispetto della salma e di quei lavoratori che, da quanto riferito dai media avrebbero addirittura aperto e scortato il corteo funebre", continua Milani, "ci si dovrebbe interrogare su chi e perchè abbia deciso di "comandare" ai vigili quel servizio". 

 

Il sindacalista dell'Ugl ricorda come il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale abbia in passato, anche in collaborazione con i Ros dei Carabinieri e del Gico della Guardia di Finanza, inferto durissimi colpi ai Casamonica. "Certi scandalosi episodi come quello di ieri", continua Milani, "derivano dalla mancanza di identità di un Corpo che, pur avendo e svolgendo a tutti gli effetti funzioni di Polizia, resta inquadrato in un ordinamento di tipo impiegatizio ed amministrativo, risentendo per tali motivi  troppo spesso dei condizionamenti della politica o del potente di turno".

vigili urbani x vigili urbani x

 

Milani tira in ballo anche l'episodio di piazza di Spagna: "Emblematico il fatto che, nello stesso giorno, gli agenti di Polizia Locale, dopo essere per primi intervenuti a rischio della propria vita,nei confronti di un accoltellatore, arrestandolo, siano poi finiti a "trattarlo" in un commissariato, pur essendo il Corpo munito di 19 distretti, molti dei quali forniti di apposite celle di sicurezza".

 

La richiesta è chiara: "Chiediamo al sindaco Marino di restituire l'identità specifica al Corpo di Polizia della Capitale a partire dal nuovo contratto (fermo ad un unilaterale da oltre un anno) distinguendone specificità ed istituti dai dipendenti amministrativi e riconoscendone la peculiarità delle funzioni, nonchè di farsi promotore presso il governo Renzi, delle esigenze della categoria, con una legge di riforma, che ne veda riconosciute le caratteristiche, al livello nazionale". 

IGNAZIO MARINOIGNAZIO MARINO

 

Il segretario romano del Sulpl Roma, Stefano Giannini, attacca la rappresentazione mediatica che è stata data del lavoro dei vigili urbani: "Stanno diventando la barzelletta di se stessi nel continuare a dare sempre la colpa alla Polizia Locale. Dopo gli olandesi a piazza di Spagna ora il funerale. Fra poco ci accuseranno anche della strage di Ustica?".

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