LUI TOCCA E TU VAI IN GALERA - LA CASSAZIONE HA CONFERMATO LA RECLUSIONE A QUATTRO ANNI (SIC!) PER UN UOMO CHE AVEVA FATTO DA PALO, CONSENTENDO A UN AMICO DI TOCCARE IL SENO DI UNA DONNA: LA CORTE SUPREMA HA RICONOSCIUTO IL CONCORSO NELLA VIOLENZA SESSUALE, RICONOSCENDO CHE LA SUA PRESENZA AVEVA FAVORITO L’ABUSO – LA VITTIMA AVEVA RICONOSCIUTO SOLO L’AGGRESSORE, MA AVEVA INDICATO AL MARITO LA…
Patrizia Maciocchi per www.ilsole24ore.com
Concorre nella violenza sessuale e di gruppo chi fa il palo per lasciare il suo amico indisturbato mentre tocca il seno ad una signora. Un “piacere” che è costato una condanna a quattro anni di reclusione, confermata dalla Cassazione (sentenza 5321). La pena severa era stata inflitta dal Tribunale e non rivista - come chiesto dalla difesa - dalla Corte d’Appello di Perugia «per aver concorso, facendo da palo all’autore principale, nella condotta di questi al palpeggiamento dei seni di una donna».
Senza successo l’uomo messo di “vedetta” aveva fatto presente ai giudici di non essere stato riconosciuto dalla persona offesa che aveva indicato il solo autore materiale della violenza ed ignorava anche che il ricorrente era stato condotto nei locali della polizia. Per i giudici una ricostruzione veritiera, visto che la donna al Commissariato aveva riconosciuto solo il protagonista dell’abuso. Prima di presentarsi al posto di Polizia, però la signora era andata a casa, molto turbata per l’accaduto, e aveva indicato al marito dalla finestra i due sodali che si erano trattenuti, dopo aver commesso il reato, nel giardino dove stazionavano di solito in compagnia con altri connazionali.
L’adesione alla violenza
Per i giudici la testimonianza della vittima è attendibile e basta ad incastrare il ricorrente alle sue responsabilità. Secondo il Codice penale, infatti, è correo nella violenza anche chi non partecipa materialmente. In base all’articolo 609-octies basta che «dal compartecipe sia comunque fornito un contributo causale, materiale o morale, alla commissione del reato, né è necessario che i componenti del gruppo assistano al compimento degli atti di violenza sessuale, essendo sufficiente la loro presenza nel luogo e nel momento in cui detti atti vengono compiuti, anche da uno solo dei compartecipi, atteso che la determinazione di quest’ultimo viene rafforzata dalla consapevolezza della presenza del gruppo». Ed è evidente che la presenza dell’amico che faceva da palo aveva favorito l’abuso sessuale.