storari greco

CHE CEFFONE PER GRECO - LA DECISIONE DEL CSM DI NON TRASFERIRE IL PM PAOLO STORARI DALLA PROCURA DI MILANO E' UN GANCIO AL MENTO PER IL PG DELLA CASSAZIONE GIOVANNI SALVI E IL CAPO DELLA PROCURA, FRANCESCO GRECO - E' STATO ESCLUSO IL "COMPORTAMENTO GRAVEMENTE SCORRETTO" DI STORARI CHE DOVRÀ COMUNQUE AFFRONTARE IL PROCESSO DISCIPLINARE ORDINARIO, CHE SI CONCLUDERÀ CON UNA SANZIONE O CON IL PROSCIOGLIMENTO ED È ANCHE INDAGATO A BRESCIA, CON PIERCAMILLO DAVIGO, PER RIVELAZIONE DI SEGRETO D'UFFICIO…

PAOLO STORARI

Anna Maria Greco per "il Giornale"

 

Paolo Storari, «molto contento e sollevato», esce vincitore dal primo mach al Csm: non sarà trasferito dalla Procura di Milano, né perderà la funzione di pm. Gli sconfitti, in questa fase, sono il Procuratore generale Giovanni Salvi e il capo della procura meneghina Francesco Greco, che ne volevano l'allontanamento per incompatibilità ambientale e funzionale, come misura cautelare.

 

francesco greco

La sezione disciplinare del Csm, invece, respinge la richiesta del Pg, basata anche sulle accuse fatte dal procuratore, esclude un «comportamento gravemente scorretto» di Storari nei confronti di Greco e dell'aggiunto Laura Pedio e nega che li abbia accusati di «inerzia investigativa» per le dichiarazioni di Piero Amara, ex legale esterno di Eni, su una presunta loggia «Ungheria».

 

giovanni salvi foto di bacco (1)

Nulla giustifica un pesante provvedimento d'urgenza e vengono rigettate, almeno per ora, le accuse del Pg Salvi di aver leso l'immagine dell'ufficio e di aver esposto i suoi capi ad una «sotterranea campagna di discredito» al Csm. La vicenda, per i giudici disciplinari, «non è sintomatica di una situazione che possa pregiudicare la buona amministrazione della giustizia», né c'è necessità di uno spostamento dall'ufficio, perché il pm da gennaio lavora in un dipartimento diverso da quello coordinato dalla Pedio.

 

Storari dovrà comunque affrontare il processo disciplinare ordinario, che si concluderà con una sanzione o con il proscioglimento ed è anche indagato a Brescia, con Piercamillo Davigo, per rivelazione di segreto d'ufficio. Ma la sua posizione è certo migliorata. «Siamo molto soddisfatti - commenta il legale, Paolo Della Seta- La funzione di garanzia delle istituzioni ha dimostrato la sua solidità e la sua tenuta e questo è molto confortante. È evidente la buonafede di Storari».

 

PAOLO STORARI

Il collegio, presieduto dal laico Emanuele Basile (Lega) e composto dal relatore Filippo Donati (laico 5Stelle) e dai togati Giuseppe D'Amato e Paola Braggion (MI), Giovanni Zaccaro (Area), Carmelo Celentano (Unicost), smonta uno per uno i tre illeciti disciplinari contestati da Salvi. Primo: l'«informale e irrituale» consegna da Storari a Davigo di copie non firmate dei verbali di Amara, che riguardavano anche due consiglieri Csm. Il pm ha spiegato di aver sollecitato per 4 mesi l'apertura formale di un fascicolo, parlando più volte con Greco, la Pedio e Fabio De Pasquale, ma inutilmente.

 

laura pedio

Per questo non avrebbe potuto trasmettere l'esposto ai vertici della Procura, secondo la procedura, prima di coinvolgere il Csm. Secondo: la «grave scorrettezza» di Storari verso Greco (indagato a Brescia per omissione d'atto d'ufficio), che nella relazione del 7 maggio lo accusa di non aver «formalizzato alcun dissenso sulle presunte lentezze o manchevolezze dell'indagine» e di aver chiesto solo dopo per iscritto ulteriori indagini e l'iscrizione nel registro degli indagati.

 

Per il Csm, Storari non avrebbe espresso a Davigo «una chiara accusa di omessa iscrizione, o di inerzia investigativa, solo la preoccupazione sulle modalità di gestione del procedimento». Terzo: incaricato di indagare sull'invio anonimo dei verbali di Amara ad Antonio Massari del Fatto ad ottobre 2020 (sotto accusa è l'allora segretaria di Davigo, Marcella Contraffatto), Storari non si sarebbe astenuto e avrebbe creato «rallentamento» e «ostruzionismo». Ma il pm ha spiegato per quali ragioni non collegò i verbali a quelli dati mesi prima a Davigo e per il Csm non ha compiuto alcuna «omissione consapevole di astensione» dalle indagini.

PAOLO STORARI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…