chico forti

PRESTO, RIPORTATE CHICO FORTI IN ITALIA - IL PRODUTTORE TELEVISO ITALIANO CONDANNATO ALL'ERGASTOLO, CON UN PROCESSO PIENO DI BUCHI INVESTIGATIVI (IL CASO FU SOLLEVATO DA "LE IENE"), E' ANCORA IN CARCERE IN FLORIDA PER L'OMICIDIO DI DALE PIKE - A DICEMBRE 2020 IL GOVERNATORE DELLA FLORIDA, RON DE SANTIS, FIRMO' L'ATTO PER IL TRASFERIMENTO DI FORTI IN ITALIA - MA LA PRATICA, PER "IMPEDIMENTI BUROCRATICI", NON E' STATA FINALIZZATA - IL MINISTRO DI MAIO, CHE PURE SI ERA INTERESSATO ALLA VICENDA, COSA ASPETTA PER RIPORTARE FORTI A CASA?

Francesco Semprini per “la Stampa”

 

gianni e chico forti 1

«Nonostante le piogge gelate e i portoni sbattuti in faccia, io confido nei ministri Luigi di Maio e Marta Cartabia, nel loro impegno, nelle loro promesse. Perché un uomo o una donna senza parola non possono camminare a testa alta». Percorrendo le tortuose vie della burocrazia penitenziaria riusciamo a metterci in contatto con Chico Forti tramite i suoi legali. Forti è attualmente impegnato in un programma per detenuti meritevoli di addestramento di "cani difficili" destinati a impieghi socialmente utili o all'adozione.

 

gianni e chico forti 2

«Spesso riscopro me stesso in Chutney, il mio golden retriever. Nel suo viaggio sulle montagne russe, con alti e bassi, piroette incluse - racconta -. Chutney è passato da candidato all'eutanasia, al cane più amato, re indiscusso di questa intera colonia penale. A breve Chutney mi lascerà, avendo terminato uno degli ultimi stage d'addestramento. Ironicamente la sua nuova libertà sarà confinata in un miniappartamento, probabilmente senza giardino, dove inizierà, o meglio, proseguirà, la sua carriera d'assistenza sociale». Per Chico Forti un distacco difficile che rende ancora più amara l'infinita attesa del ritorno in Italia.

 

chico forti

Nel febbraio 1998 inizia l'incubo senza fine di Enrico Forti, conosciuto come Chico, quando viene accusato dell'omicidio di Dale Pike a Miami. Nel giugno del 2000 il produttore televisivo e velista viene condannato all'ergastolo in via definitiva senza nessun possibile beneficio perché, secondo l'accusa, Forti sarebbe stato complice di un complotto pianificato per eliminare la vittima. Lui si è sempre dichiarato innocente e numerosi indizi a suo carico si sono rivelati nel corso degli anni infondati.

 

chico forti negli usa

Per cinque volte la famiglia e gli amici hanno cercato di far riaprire il caso nello Stato della Florida, senza successo. Da un paio di anni sono in corso iniziative per ottenere almeno il trasferimento in un carcere italiano. Il 23 dicembre 2020 il governatore della Florida Ron De Santis, grazie all'interessamento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e a quello della Farnesina, aveva firmato l'atto per il trasferimento di Chico Forti in Italia secondo la convenzione di Strasburgo del 1983. La pratica, per diversi impedimenti burocratici non si è ancora finalizzata e dopo un anno e otto mesi Chico Forti rimane in carcere negli Usa. Lo scorso 8 febbraio Forti ha compiuto 63 anni, più di un terzo li ha trascorsi in diversi penitenziari degli Stati Uniti.

 

chico forti e dale pike

«L'espressione "solo come un cane" è agli antipodi della realtà, essendo il cane il più socievole degli animali - dice Forti -. Un animale può sopravvivere solitario, ma non lo fa per scelta. Io e Chutney non siamo soli».

 

Alla madre di tutte le domande «come sei riuscito a resistere a testa alta per oltre due decadi in un inferno?», mostra disarmante perentorietà: «La mia risposta è sempre la stessa, sopravvivo ritrovando me stesso, mantenendo i miei principi, la mia integrità, confidando nella giustizia suprema e nei milioni di italiani che mi sono vicini.

 

Oltre alla solidarietà di una Nazione, ho ricevuto il dono delle visite, cito tra le più recenti la famiglia Bocelli, Andrea, Veronica, Matteo e Virginia, e ancora Marco Mazzoli (veterano dello "Zoo di 105") assieme alla moglie Stefania che con i loro j'accuse a squarciagola, hanno creato con Jo Squillo la vera "pen-isola dei famosi".

 

CHICO FORTI

Uomini e donne che spogliati della fama da Vip, senza richieste di trattamento reverenziale, stoicamente hanno sopportato ore d'attesa, fastidiose perquisizioni, e razioni militari, per riuscire ad abbracciarmi.

 

Ambasciatori di un popolo che non mi ha mai abbandonato, politici inclusi». Per il tenore Chico ha scritto una "poesia/canzone": "Noi che non siamo soli". «Noi che non siamo soli, crediamo in un mondo migliore, anche rinchiusi in una grotta, con l'entrata celata, vediamo il tramonto che non c'è. L'alba sostituisce la notte gelata», recita la prima strofa. «Contiene liriche che mettono a nudo le mie condizioni, le mie emozioni - dice -. Andrea, con le sue cinque visite in cinque mesi, mi ha ricordato quanto io solo non lo sia mai stato».

bocelli

 

«Chico è una forza della natura, vive e sopravvive perché ha una grande fiducia nel governo e nella giustizia, ma ultimamente inizia ad accusare», spiega Marco Mazzoli che Forti lo ha visto l'ultima volta ai primi di agosto e lo sente di frequente al telefono.

 

«Chico vede che la situazione si è arenata, se lui molla il colpo, se si lascia andare è finita. Vive in una struttura detentiva di transito, condivide una camerata con 40 persone e due cani, si è legato molto ai Bocelli che si sono dimostrati persone straordinarie. Ma temo che questa sua forza si stia pian piano assottigliando, sino a diventare una patina sottile. Temo che questa vicenda abbia una connotazione politica, nei cui meccanismi Chico è rimasto incastrato». A dare una lettura in questo senso è Andrea Ruggieri deputato di Forza Italia che da tempo segue con passione e impegno il caso Forti.

 

andrea ruggeri foto di bacco

«Parliamo di un italiano condannato tra mille dubbi e che ha scontato 23 anni di carcere, non due giorni. Il governo italiano deve premere, vista l'amicizia con gli Usa, su quello americano, ed essere chiaro». Esistono delle zone d'ombra: «La vicenda non mi sembra semplice come è stata presentata», prosegue il forzista.

 

Nel corso del question time dello scorso 1° giugno in cui Ruggieri ha chiesto chiarimenti a Di Maio, il titolare della Farnesina ha spiegato che «il dipartimento di Giustizia Usa ha sottolineato la serietà e la genuinità delle garanzie fornite dall'Italia (compresa la ministra Cartabia) al governatore De Santis che è chiamato a confermare l'autorizzazione del 23 dicembre 2020 e sciogliere definitivamente la riserva sul trasferimento di Chico Forti in Italia.

andrea ruggeri a cartabianca

 

Autorizzazione formulata dallo Stato della Florida su base incondizionata secondo quanto richiesto dal dipartimento di giustizia Usa, ora è fondamentale che i due livelli di autorità, statale e federale, possano convergere su una posizione comune nel rispetto della convenzione di Strasburgo».

 

Come mai allora questa vicenda giudiziaria e umana dibattuta e straziante, che sta consumando quotidianamente un cittadino italiano, la sua famiglia e la sua comunità, uno stillicidio contaminato da ombre e dubbi, sembra sempre sul punto di aver un esito positivo che non si concretizza mai?

CHICO FORTI

 

«Da oltre 22 anni io sono il "futuro Chutney" nel monolocale - conclude Chico Forti -. Sino ad oggi sono riuscito a far fronte alle privazioni, prima fra tutte la mia libertà, grazie all'energia che voi italiani siete riusciti a infondermi con centinaia di visite e con migliaia di manifestazioni di solidarietà». Sino ad oggi.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO