nord stream nordstream sottomarino drone

CI MANCAVA SOLO LA NUVOLA DI METANO - DALLE FALLE DEL NORD STREAM SONO GIÀ USCITE 80MILA TONNELLATE DI GAS CHE GRAZIE AL JET STREAM, LA CORRENTE D’ALTA QUOTA CHE SPINGE VERSO IL SUD, POTREBBE ARRIVARE ANCHE SUI BALCANI E SU ALCUNE REGIONI ITALIANE – PER L’UNEP, L’AGENZIA ONU CHE S’OCCUPA D’AMBIENTE, È IL PIÙ PERICOLOSO RILASCIO DI METANO DANNOSO CHE SI SIA MAI REGISTRATO: BASTI PENSARE CHE, QUANT’È FUORUSCITO FINORA, CORRISPONDE ALLE EMISSIONI D’UN ANNO INTERO IN UN’INTERA NAZIONE COME LA DANIMARCA – E I RISCHI RIGUARDANO SOPRATTUTTO LE…

Francesco Battistini per www.corriere.it

 

NORD STREAM

Enormi bolle che salgono dal mare, un chilometro di diametro. Che fanno levare un gas incolore, inodore, invisibile. Alto. Lontano. Diluito. Eppure inquietante. «Non abbiamo mai visto nulla di simile», sospira Cathrine Lund Myhre, ricercatrice norvegese sul clima: «Tutto questo aumenterà il metano nell’aria d’almeno il 20%».

 

Se è stato un semplice incidente (e non ci crede più nessuno), alle navi è stato raccomandato di girare al largo, minimo 13 km. Se è stato un sabotaggio (ed è l’unica cosa su cui concordano tutti), alle marine militari di Norvegia, Francia, Germania e Gran Bretagna è stato ordinato di pattugliare con attenzione. Se c’è un rischio per tutti noi, ai meteorologi di mezz’Europa è stato chiesto di guardare con attenzione il cielo. «Con tutto quel che succede in questa guerra — ironizza Oleksandr Kharchenko, capo dell’agenzia energetica ucraina —, non sarà una nuvola di metano a spaventare l’Europa?».

NORD STREAM

 

Le quattro falle

Spaventare no, preoccupare sì: la quantità di gas che da lunedì s’alza dal Baltico, da quando si sono aperte le quattro falle nel gasdotto che collega alla Russia, è considerata dall’Unep — l’agenzia Onu che s’occupa d’ambiente — il più pericoloso rilascio di metano dannoso che si sia mai registrato. Una nuvola che grazie al jet stream, corrente d’alta quota che spinge verso il Sud, potrebbe arrivare anche sui Balcani o su alcune regioni italiane. Senza troppo rischio per l’uomo, sia chiaro.

 

NORD STREAM

Casomai per il clima: il metano è un gas serra responsabile del buco nell’ozono e di molti cambiamenti climatici, il suo effetto sul riscaldamento globale — anche se 50 volte più breve — è 80 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. E quant’è fuoruscito finora, al largo dell’isola danese di Bornholm, corrisponde alle emissioni d’un anno intero in una metropoli come Parigi o in un’intera nazione come la Danimarca.

 

«Non sappiamo quanto gas sia, né la sua temperatura esatta, non sappiamo che impatto stia avendo nell’ambiente marino — spiega un osservatore collegato all’Unep —. Ma sappiamo i rischi che ci sono nell’aria. Perché questa nuvola è davvero brutta. Ed era l’ultima cosa che ci serviva in questo periodo, mentre stanno ripartendo anche le centrali a carbone e avremmo la necessità assoluta d’evitare altre emissioni rischiose».

gasdotto nord stream danneggiato 5

 

Golfo del Messico

Per fare paragoni. In dicembre, c’è stata la peggiore rottura del genere: su una pipeline offshore del Golfo del Messico, una fuga da cento tonnellate di metano all’ora, 40 mila tonnellate in diciassette giorni. E a Los Angeles, nel 2015, ci vollero diversi mesi perché ci fosse una perdita di gas naturale da 97 mila tonnellate.

gasdotto nord stream danneggiato 4

 

Qui s’è già arrivati almeno a 80 mila tonnellate in quattro giorni, con tutte le difficoltà a rilevare le esatte perdite in questa situazione. E quindi, ecco la domanda che subito segue: quanti giorni durerà, la grande falla? Il Nord Stream 1 non è attivo da agosto, il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione, però erano entrambi pieni di gas. Una delle quattro perdite s’è esaurita, dice Stoccolma. «Domani o al massimo lunedì — promette il gestore — dovrebbero svuotarsi i tubi».

gasdotto nord stream danneggiato 2gasdotto nord stream danneggiato 1gasdotto nord stream danneggiato 3

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…