mosca strage attentato crocus city hall mosca russia vladimir putin

IL COCKTAIL COSPIRAZIONISTA SERVITO DA PUTIN: TERRORISTI ISLAMISTI E UCRAINI NAZISTI, NATO E ISIS, TUTTO INSIEME – A MOSCA È VIETATO NON CONDIVIDERE LA VERSIONE UFFICIALE DEL REGIME SULLA “PISTA UCRAINA” PER SPIEGARE LA STRAGE AL CROCUS CITY HALL. CHI INCOLPA I JIHADISTI È CONSIDERATO COMPLICE DEI “NEMICI” – ANNA ZAFESOVA: “QUELLO CHE COLPISCE DI PIÙ È IL DISTACCO ORMAI DEFINITIVO DALLA REALTÀ, LO SFOGGIO COMPIACIUTO DELLA VIOLENZA. PUTIN NON SEMBRA PIÙ INTERESSATO AD APPARIRE CREDIBILE NÉ RISPETTABILE”

Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”

 

vladimir putin commemorazione per la strage della crocus city hall di mosca

«Ma certo che è l'Ucraina»: il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolay Patrushev sorride e alza le sopracciglia quando risponde alla domanda del giornalista «è stato l'Isis o l'Ucraina?», come se fosse qualcosa di scontato, come se non ci fossero 133 morti russi nel teatro del centro Krokus, come se non ci fossero i 40 milioni di ucraini che vivono sotto una pioggia di bombe, come se fosse uno scherzo che i presenti condividono.

 

Del resto, a Mosca è ormai vietato non condividere la versione ufficiale della "pista ucraina": il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha definito l'ipotesi che sia stata una strage voluta dall'Isis come «comoda per l'Occidente», e ha annunciato che la Russia ha rifiutato l'offerta di collaborazione dell'Interpol perché «sarebbe stata improntata a promuovere questa idea».

 

 

L ATTENTATO ALLA CROCUS CITY HALL DI MOSCA SECONDO VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

L'indagine non è ancora conclusa, ma i suoi risultati sono già stati annunciati, e il direttore dei servizi segreti Fsb Aleksandr Bortnikov parla della «traccia ucraina» rivelata dalle "confessioni" dei terroristi arrestati.

 

[…]  Per quanto l'Isis stessa continui a rivendicare l'attentato, pubblicando mostruosi video di uccisioni di civili russi, e lanciando minacce al Cremlino, a Mosca continuano a ignorarli. Credere alle rivendicazioni degli islamisti significa, secondo il regime, fare il gioco degli occidentali, che sono i veri colpevoli dell'accaduto: Bortnikov parla del «coinvolgimento» dei servizi segreti degli Usa e della Gran Bretagna, e Putin si scaglia contro i «nemici della Russia che per anni hanno armato nel territorio dello Stato confinante».

 

Tutto torna: gli islamisti dell'Isis sono stati addestrati in Medio Oriente dagli ucraini, che a loro volta sono manipolati dagli «anglosassoni», e del resto Putin aveva già fatto capire in passato di considerare Al Qaeda e Isis come creazioni dei servizi occidentali.

 

Rachabalizoda Saidakrami e Murodali Dalerjon Mirzoev - due degli attentatori della crocus city hall di mosca

E se qualcuno fatica a mettere insieme un presidente ebreo come Volodymyr Zelensky e i guerrieri della jihad, basta farsi passare i dubbi dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che interrogato su questa contraddizione spiega che il leader ucraino è «un ebreo un po' particolare» sensibile allo «spirito nazionalista del suo regime».

 

Terroristi islamisti e ucraini "nazisti", la Cia e l'Interpol, la Nato e l'Isis, un cocktail cospirazionista da agitare ma non mescolare, che dagli account più deliranti della galassia social viene elevato a posizione ufficiale di un Paese che tiene enormemente a venire riconosciuto come una "grande potenza", il cui presidente - considerato per anni perfino da molti occidentali critici come un gran maestro della "geopolitica", forte della sua preparazione nel Kgb - sembra non attribuire alcuna importanza alle apparenti incompatibilità tra cristiani, ebrei, islamisti fondamentalisti.

 

Mirzoev Dalerjon Barotovich uno dei presunti terroristi della strage della corcus city hall 4

[…]  In uno spettacolo surreale, la corte di Putin lo asseconda nel confermare la sua paranoia, e la propone - anzi, la vuole imporre - al mondo, citando come fonte le confessioni dei terroristi tagiki che gli stessi servizi russi si vantano di avere torturato davanti alle telecamere.

 

Un buon modo di far dimenticare un fallimento clamoroso, dopo aver ignorato gli allarmi di attentato a Mosca lanciati dagli americani, e di aver fatto tardare i soccorsi alle vittime dei terroristi imprigionate nel teatro che bruciava.

 

Nella nuova tragedia russa, quello che forse colpisce di più è proprio questo: il distacco ormai definitivo dalla realtà, e lo sfoggio compiaciuto della violenza. I sospetti terroristi sono stati esibiti al tribunale massacrati di botte. Uno era in carrozzella, con il catetere attaccato, apparentemente in coma, l'altro con le bende al posto dell'orecchio tagliato durante l'arresto, il terzo con ancora al collo una busta di plastica che probabilmente era stata usata per soffocarlo.

vladimir putin

 

Le torture non sono state nascoste, né smentite, ma sfoggiate con orgoglio. Difficile credere seriamente alle "confessioni" che possono produrre questi personaggi, ma Putin non sembra più interessato ad apparire credibile né rispettabile. I tempi in cui si offriva all'Occidente come alleato, cristiano ed europeo, nella lotta al terrorismo jihadista, sono lontani. I tempi in cui voleva piacere al mondo sono un ricordo. E quando Putin invoca i «valori dell'umanesimo» che la Russia deve avere come faro, il terribile sospetto è che gli ucraini debbano prepararsi a sperimentarne le conseguenze.

shamsuddin fariddun, uno dei terroristi della crocus city hall picchiato dai soldati russi muhammadsobir fayzov uno dei terroristi arrestati per la strage di mosca attentato alla crocus city hall di mosca 2attentato alla crocus city hall di mosca 2soldati russi staccano l orecchio a rachabalizoda saidakrami e lo costringono a mangiarlo 2

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…