vladimir putin ucraina russia

PER KIEV SUONA LA CAMPANA - COME POTREBBE INIZIARE LA GUERRA FRA RUSSIA E UCRAINA?  CI SONO QUATTRO SCENARI: IL PIÙ VEROSIMILE È L’ANNESSIONE DEL DONBASS, CHE SAREBBE MOLTO SEMPLICE. LE FORMAZIONI DEI RIBELLI FILORUSSI ACCOGLIEREBBERO A BRACCIA APERTE I CARRI ARMATI DI MOSCA. CERTO, GLI OCCIDENTALI NON RICONOSCEREBBERO IL CAMBIO DI STATUS, MA LA NATO NON PUÒ INTERVENIRE, E GLI UCRAINI NON HANNO LA FORZA PER INTERVENIRE - L’OPZIONE PIÙ TEMIBILE È L’OFFENSIVA VERSO KIEV (IMPROBABILE), LA PIÙ STRATEGICA LA CONQUISTA DEL PORTO DI ODESSA…

 

 

 

Giuseppe Sarcina per www.corriere.it

 

invasione russa dell ucraina gli scenari

Il presidente Joe Biden avverte: «La guerra in Ucraina è imminente». E ieri, giovedì 17 febbraio, il Segretario di Stato, Antony Blinken e il capo del Pentagono, Lloyd Austin, hanno fatto cupe previsioni, richiamando le immagini satellitari diffuse in questi giorni. In particolare, giovedì, Blinken ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu che «l’invasione sta per cominciare.

 

tensione russia ucraina

I russi sganceranno missili e bombe su tutto il territorio; i “cyber attack” manderanno in tilt le istituzioni chiave; i carri armati e i soldati russi avanzeranno verso obiettivi prefissati». Da settimane i generali e servizi segreti americani, in stretto contatto con i colleghi di Kiev, stanno esaminando diversi scenari.

 

esercitazioni militare russe

Qui ricostruiamo i quattro considerati più probabili. Dal più minimalista, l’annessione del Donbass; al più devastante, il bombardamento di Kiev con la destabilizzazione del governo di Volodymyr Zelenski.

 

Il più probabile: l’invasione del Donbass

separatisti filo russi nel donbass

L’operazione considerata più probabile è anche la più semplice per Mosca. Del resto, dal territorio arrivano segnali inquietanti, come i colpi di mortaio sparati giovedì 17 febbraio contro un asilo. I soldati russi potrebbero entrare ufficialmente nel Donbass, la regione dell’Est Ucraina che controllano di fatto dal 2014.

 

Non ci sarebbero scontri con la linea di difesa ucraina, attestata a ovest di Donetsk, la capitale della regione. Le formazioni filorusse accoglierebbero come «salvatori» i carri armati con le insegne di Mosca. L’11 maggio 2014 ci fu un referendum farsa per sancire «l’indipendenza» del Donbass dall’Ucraina. Finora Vladimir Putin non ha accolto l’invito della Duma , il parlamento russo, che avrebbe voluto dichiarare in modo unilaterale l’annessione del Donbass alla Federazione russa.

pressione russa sull ucraina

 

Certo, gli occidentali non riconoscerebbero il cambio di status giuridico nell’Ucraina orientale, come è accaduto nel marzo 2014 per la Crimea. Ma il punto è capire se l’esercito ucraino abbia la forza per andare a riprendersi il Donbass. La risposta di Putin, oggettivamente fondata, è «no». Americani ed europei potrebbero dividersi sull’entità delle sanzioni contro la Russia.

 

guardia di frontiera ucraina

Il più temibile: l’offensiva ibrida verso Kiev

Lo scenario più angosciante è l’attacco a Kiev. Negli ultimi giorni prima il consigliere per la Sicurezza, Jake Sullivan, poi lo stesso Blinken, hanno prefigurato addirittura il bombardamento della capitale ucraina (2,8 milioni di abitanti).

A questo punto le forze russe ammassate in Bielorussia, secondo il Pentagono, sarebbero pronte per marciare verso Kiev. Putin potrebbe anche ordinare un’offensiva ibrida. Partirebbe una micidiale sequenza di incursioni telematiche, con l’obiettivo di mettere fuori uso la rete del riscaldamento domestico e le telecomunicazioni. A quel punto la capitale precipiterebbe nel caos.

volodymyr zelensky mangia con i soldati

 

I filorussi, che sarebbero già all’opera, uscirebbero allo scoperto, manovrando in Parlamento per rovesciare il governo di Volodymyr Zelensky e invocando «la pace» con Mosca. Se ciò non bastasse i russi potrebbero sconfinare, puntando verso le città di Sumy o di Kharkiv (Nord-Est del Paese) e minacciando un’avanzata verso Kiev. In questo caso la reazione occidentale sarebbe durissima.

vladimir putin

 

Il più defilato: il controllo del Mar d’Azov

L’ipotesi Donbass ha una variante più aggressiva. I russi non si accontenterebbero dell’annessione, ma porterebbero a termine un piano concepito nel 2014 e poi abbandonato. Vale a dire: espandersi verso Sud, conquistando la città portuale di Mariupol (477 mila abitanti) e arrivando fino alla Crimea.

separatisti filo russi nel donbass

 

A quel punto Mosca avrebbe il pieno controllo del Mar d’Azov e priverebbe l’Ucraina di un importante sbocco commerciale, anche se non vitale come quello sul Mar Nero. Nello stesso tempo il Cremlino risolverebbe i problemi di rifornimento della Crimea, finora collegata alla nuova madrepatria solo da un ponte stradale e ferroviario.

 

esercitazioni militare russe 1

L’Unione europea si era limitata a una protesta verbale nel 2018 e nel 2019, quando entrarono in funzione i collegamenti. Sul piano militare è un’operazione alla portata dell’esercito russo, per come è schierato ora sul campo. Gli ucraini sarebbero presi in mezzo da nemici in arrivo da nord (Donbass) e da Sud (Crimea).

 

Il più strategico: obiettivo Odessa

possibile scenario invasione russa dell ucraina

L’offensiva russa potrebbe partire anche dal Mar Nero, dove, come ha notato ieri il capo del Pentagono, Lloyd Austin, la flotta russa ha «perfezionato il posizionamento». Mosca, inoltre, può contare sulla base navale militare di Sebastopoli, in Crimea. Si può immaginare, allora, se non un vero blocco dei traffici, almeno pesanti azioni di disturbo sulle rotte che portano ad Odessa. La splendida città ucraina (990 mila abitanti, storicamente considerata la «madre della nazione russa») è anche uno snodo fondamentale per l’economia del Paese. Dal suo porto transita circa il 50% dell’import-export del Paese. Da qui salpano i cargo con grano, carbone e metalli. Qui approdano i beni di prima necessità.

L ASILO COLPITO DAI SEPARATISTI FILO-RUSSI NEL DONBASS

 

Il volume d’affari è diminuito di 10 volte dal 2014, quando i russi occuparono Crimea e Donbass. E da allora Odessa vive in una precaria condizione di allarme. La pressione della flotta russa potrebbe portarla al collasso. Non a caso la Nato sta spostando unità da guerra nel Mar Nero. Non si escludono neanche rapide incursioni via terra, con partenza dalla Crimea, oltre a cyber attack.

esercitazioni militari russecarri armati russi lasciano la crimea vladimir putin truppe russe crimea ponte sul fiume prypiat 5soldati ucraini carri armati russi carri armati russi tensione russa ucraina 11tensione russia ucraina 18guerra in ucraina 11guerra in ucraina 1guerra in ucraina 2guerra in ucraina 3tensione alle stelle tra russia ucrainatensione russia ucrainaguerra in ucraina 4tank ucrainiTENSIONE RUSSIA UCRAINAsergei shoigu vladimir putin truppe russe al confine con l ucraina foto satellitari 6carri armati russi al confine con l ucraina jill joe biden guardie di confine ucraine olaf scholz vladimir putin carri armati russi crimea ponte sul fiume prypiat 4

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?