ddl zan

ECCO COME POTREBBE PASSARE IL DDL ZAN – PD E M5S PROPONGONO DI MANTENERE L’IDENTITÀ DI GENERE TOGLIENDO LE PARTI SULLE DEFINIZIONI - L'OPERAZIONE IPOTIZZATA È QUELLA DI ARRIVARE AI VOTI DI FORZA ITALIA E A QUELLI DI ITALIA VIVA (LA LEGA CONTINUA A DIRE NO) – LETTA: “CON SALVINI NON SI PUÒ DISCUTERE” – MA SE LA LEGGE DOVESSE ESSERE MODIFICATA, AVREBBE COMUNQUE UNA STRADA NON AGEVOLE ALLA CAMERA...

Emilio Pucci per "il Messaggero"

 

ddl zan

Mantenere l'identità di genere togliendo la parte sulle definizioni. È la proposta che l'ex maggioranza rosso-gialla ha messo sul tavolo per trovare un accordo sul Ddl Zan. La notizia è che due giorni fa si è tenuta una riunione di maggioranza per testare il terreno e capire se ci sono margini di un'intesa prima dell'estate. Al momento l'unico accordo che si è trovato è quello di fare una valutazione sugli emendamenti presentati e poi tentare una mediazione in extremis, al netto del calendario che è ingolfato di decreti da convertire.

 

ddl zan

E' comunque probabile che il 2 agosto una finestra per riprendere la discussione sul provvedimento in Aula si trovi. Mancano ancora due ore prima del termine del dibattito, ci sarebbe la possibilità di un accordo su qualche voto, per preparare insomma un compromesso da siglare poi nell'emiciclo a settembre, con una data certificata sull'approvazione (o meno) del provvedimento.

 

Se le parti in campo non dovessero avvicinarsi, quello spazio di inizio mese dovrebbe essere occupato dalle manovre di Lega e Fdi che chiederebbero il non passaggio agli articoli e quindi di fatto la sospensiva (con un voto segreto) e il ritorno del testo in commissione. Ma qualcosa di muove, seppur con difficoltà.

 

L'OFFERTA

omofobia

L'offerta di Pd, Leu e M5s per apportare alcune modifiche è arrivata. Cambiare l'articolo 1 che parla di definizioni. Ai fini della presente legge - si legge nel testo - «per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l'attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi».

ddl zan

 

Ed ancora: «Per identità di genere si intende l'identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall'aver concluso un percorso di transizione». L'ultimo punto è quello centrale. La Lega in realtà ha detto no, vuole che venga eliminata la stessa nozione di identità di genere che è presente pure negli altri articoli della legge. Il convincimento dell'ex maggioranza rosso-gialla è che il partito di via Bellerio intenda puntare sui voti segreti, far emergere che la legge è morta. Calderoli resta criptico: «Se c'è la volontà di un accordo l'intesa si trova. Ci potrebbero essere delle sorprese...». Ma il Pd non crede affatto in una convergenza con i lumbard.

ddl zan 18

 

Il ragionamento è chiaro: «Noi dice un big' dem vogliamo arrivare all'ok della legge Zan, se non c'è la Lega siamo più contenti». Insomma l'operazione ipotizzata è quella di arrivare intanto ai voti di Forza Italia («Ce ne bastano una decina», dice la stessa fonte) e a quelli di Italia viva che però osserva un altro esponente dell'ex maggioranza insiste sull'omotransfobia. Ma i renziani spingono sulla necessità di evitare il muro contro muro. «Se Iv vuole la legge questa è una buona mediazione», dicono i pontieri. Perché sulla bilancia c'è anche la possibilità di eliminare l'articolo 4 della legge sulla libertà di pensiero, tenendo fermi i principi della Costituzione.

ddl zan

 

Il segretario dem Letta resta sulle sue posizioni, «con Salvini non si può discutere», ma nel gruppo al Senato ci si pone il problema di portare a casa una legge che, ovviamente, qualora dovesse essere modificata, avrebbe comunque una strada non agevole alla Camera. «Non ci credo che il Pd voglia rinviare tutto a settembre» dice il renziano Davide Faraone.

ddl zan 7ddl zan 9

 

UN ACCORDO VERO

I Cinque stelle vanno anche oltre. Se il problema è lessicale si può trovare una formula che confermi il principio dell'identità di genere modificando la nozione. A patto che ci sia un accordo vero. La Lega continua a dire che con un'intesa ritirerebbe gli emendamenti. La settimana prossima si capirà se il dibattito verrà rinviato a settembre oppure si aprirà effettivamente uno spiraglio.

ddl zanROCCO SIFFREDI PRO DDL ZANddl zan 5ddl zanddl zanddl zanddl zan 8ddl zan 1ddl zan 4ddl zan 2ddl zan 6

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)