salman rushdie

COME STA SALMAN RUSHDIE? LO SCRITTORE, DOPO ESSERE STATO ACCOLTELLATO AL COLLO, È STATO TRASPORTATO IN UN OSPEDALE LOCALE, NELLO STATO DI NEW YORK.  SAREBBE RIUSCITO AD ALZARSI DA SOLO DAL PALCO DOPO L’AGGRESSIONE - LA GOVERNATRICE DI NEW YORK: "È VIVO E STA RICEVENDO LE CURE DI CUI HA BISOGNO" - L'UOMO CHE LO HA AGGREDITO INDOSSAVA UNA MASCHERINA NERA. SI È ALZATO DALLA PLATEA E SI È AVVENTATO SULLO SCRITTORE, PRIMA CHE LE PERSONE ACCORRESSERO IN AIUTO - NEL 1989 RUSHDIE FU DESTINATARIO DI UNA FATWA DELL'AYATOLLAH KHOMEINI, E DA ALLORA IL SUO TRADUTTORE IN GIAPPONE È STATO ASSASSINATO; QUELLO ITALIANO ACCOLTELLATO E IL SUO EDITORE NORVEGESE FUCILATO -  VIDEO + FOTO

 

1 - SALMAN RUSHDIE TRASPORTATO CON L'ELICOTTERO IN OSPEDALE

salman rushdie

(ANSA) -Lo scrittore Salman Rushdie è stato trasportato in un ospedale locale a bordo di un elicottero dopo essere stato accoltellato al collo mentre si apprestava a parlare a un evento pubblico nella cittadina di Chautauqua, nello Stato di New York. Lo riferisce la Bbc online. Nell'aggressione, anche il moderatore ha riportato ferite ma le prime informazioni indicano che non sono gravi. (ANSA).

 

2 - 'RUSHDIE PORTATO IN OSPEDALE, SI SAREBBE ALZATO DA SOLO'

(ANSA) - Lo scrittore Salman Rushdie, 75 anni, è riuscito ad alzarsi da solo dal palco al Chautauqua Institution, nello Stato di New York, dopo essere stato aggredito, secondo quanto scrive l'Independent online.

 

L'Ap riferisce che è stato accompagnato in ospedale per accertamenti sulle ferite riportate. Una foto scattata subito dopo l'aggressione mostra un agente della sicurezza con le mani sul petto di Rushdie mentre un altro gli tiene le gambe sollevate in aria.

 

3 - GOVERNATRICE NY, 'RUSHDIE È VIVO, STA RICEVENDO CURE'

(ANSA) - Salman Rushide è "vivo e sta ricevendo le cure di cui ha bisogno in ospedale". Lo ha detto la governatrice di New York Kathy Hochul parlando con la stampa a proposito dell'aggressione subita dallo scrittore.

 

4 - MEDIA, L'AGGRESSORE DI RUSHDIE INDOSSAVA UNA MASCHERINA NERA

(ANSA) - L'uomo che ha aggredito Salman Rushdie indossava una mascherina nera. Lo riferiscono testimoni ai media americani. Secondo il racconto di chi era presente a Buffalo l'aggressore si è alzato dalla platea e si è avventato sullo scrittore. Subito dopo una decine di persone è corsa in aiuto di Rushdie.

 
3 - SALMAN RUSHDIE, TRENT’ANNI DI “FATWA”

Mario Baudino per www.lastampa.it

 

Tra poco, saranno trent’anni, e non solo dalla caduta del Muro di Berlino, per la quale bisognerà aspettare novembre: il giorno di San Valentino si potrà infatti celebrare degnamente l’anniversario della “Fatwa” lanciata dall’Ayatollah Khomeini contro Salman Rushdie, lo scrittore che aveva pubblicato, senza rendersi conto delle conseguenze, I versi satanici, romanzo destinato a diventare celeberrimo, a dargli una solida fama e a costringerlo a una vita blindata per almeno due decenni.

 

Il libro era uscito nel settembre dell’anno precedente, e subito scoppiò il putiferio: manifestazioni di piazza, incitamenti all’odio, accuse di blasfemia. Fu subito bandito in India, Paese natale dell’autore, fu bruciato in pazza nella civile Inghilterra da un gruppo di fanatici, arrivarono le prime minacce di morte, e infine l’Iran, probabilmente anche per motivi di politica interna, si intestò la guida del linciaggio: venne emessa una condanna a morte da parte del leader politico religioso, con l’invito rivolto a ogni buon musulmano del mondo di eseguire la sentenza.

 

MAUSOLEO KHOMEINI

Rushdie dovette essere sottoposto a una stretta sorveglianza, gli fu data una nuova identità, spesso venne respinto sui voli anche della British Air per “ragioni di sicurezza”

 

Le conseguenze furono immediate. Da quel momento Rushdie dovette essere sottoposto a una stretta sorveglianza, gli fu data una nuova identità, spesso venne respinto sui voli anche della British Air per “ragioni di sicurezza”.

 

All’inizio degli anni Novanta fu pugnalato, per sua fortuna non a morte, il traduttore italiano, Ettore Capriolo, mentre quello giapponese venne assassinato, e qualcuno sparò al suo editore norvegese.

salman rushdie versetti satanici

 

Il libro aveva la “colpa” di affrontare temi ritenuti tabù dall’Islam religioso, come appunto alcuni versi successivamente espunti dal Corano, che la tradizione considera ispirati da Satana. Per il resto è un romanzo fantastico, che comincia con due personaggi caduti da un aereo e in picchiata verso la terra, e intreccia storie di meraviglia intorno al tema del confronto tra Bene e Male. Anche in modo umoristico.

 

Trent’anni fa si scoprì che su certi argomenti era proibito non solo scherzare, ma proprio di esercitare il diritto di ogni scrittore a raccontare storie

ettore capriolo

 

Trent’anni fa, proprio mentre sembravano aprirsi prospettive di nuova libertà, si scoprì invece, e all’improvviso, che su certi argomenti era proibito non solo scherzare, ma proprio di esercitare il diritto di ogni scrittore a raccontare storie, dovunque vivesse, anche nell’Occidente pluralista e secolarizzato. I Versi satanici ci hanno aperto le porte di un nuovo mondo, quello degli attentati e dei sottili distinguo sulle “responsabilità” dello scrittore – o di chi fa satira, si pensi a Charlie’s Hebdo. Oggi, è stato osservato, nessun editore pubblicherebbe un libro del genere, la paura ha vinto.

 

protesta contro salman rushdie

Va da sé che mancano le prove per affermarlo con certezza. Nel frattempo tuttavia, benché la “fatwa” non sia stata ufficialmente mai ritirata, l’Italia, tanto per fare un esempio, è stata graditissima ospite alla Fiera del libro di Teheran (dove esiste la censura preventiva: nel 2017 eravamo il Paese ospite, con una spedizione che comprendeva autori come Alessandro Barbero, Melania Mazzucco, Valerio Magrelli, Michele Serra, Valerio Massimo Manfredi e Michela Murgia); e proprio l’anno scorso si è ipotizzato che l’Iran sia a sua volta l’ospite d’onore al Salone del libro torinese del 2020. Tra favorevoli e contrari, non è che ci sia poi tutta quella discussione. I primi sostengono che è sempre meglio aprire le porte piuttosto che chiuderle. Molto bene. E allora, perché non invitare nell’occasione – sostenendo tutto l’apparato di sicurezza, indubbiamente costoso - anche Salman Rushdie?

 

 

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