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SCHETTINO SARÀ MESSO IN CROC-IERA? SOLO CONDANNE SIMBOLICHE PER I CO-INDAGATI NEL PROCESSO PER IL NAUFRAGIO DEL CONCORDIA
Da "Firenze.Repubblica.it"
Prime condanne per i 32 morti nel naufragio della Costa Concordia. Il giudice dell'udienza preliminare Pietro Molino ha confermato tutti i patteggiamenti per 5 co-indagati con Schettino tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose.
La condanna più alta patteggiata è per il capo dell'Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a 2 anni e 10 mesi. L'hotel director della Costa Concordia Manrico Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi.
L'ufficiale in plancia Ciro Ambrosio ha avuto 1 anno e 11 mesi, l'altro ufficiale Silvia Coronica 1 anno e 6 mesi, il timoniere Jacob Rusli Bin 1 anno e 8 mesi. "Con queste prime condanne non ci sono più dubbi sulle gravi responsabilità di Schettino - ha detto il procuratore di Grosseto Francesco Verusio - Le condanne di oggi partivano da pene molto più alte e poi sono state graduate in base al diverso contributo causale dato all'incidente da questi co-indagati".
"In una organizzazione complessa quale è la navigazione e il governo di una nave da crociera come la Costa Concordia - ha scritto il gup nelle motivazioni della sentenza - le singole possibilità di intervento dei 5 imputati che patteggiano "nell'ambito delle rispettive posizioni di responsabilità e garanzia cedono il passo a fronte di scelte decisionali di segno differente ed opposto adottate dal titolare del comando".
Il gup di Grosseto non ha ritenuto che sussistano le condizioni di naufragio doloso perché "gli atti evidenziano come una navigazione ravvicinata alla linea di costa fosse certamente manovra non priva di pericoli ma, in quanto effettuata con le dovute cautele e con le buone regole della navigazione, non certo vietata dalla normativa all'epoca in vigore, nè concretizzante quel rischio 'folle' che non poteva come tale minimamente essere preso in considerazione dall'agente modello".
"Il gup ha confermato la bontà del nostro impianto accusatorio - ha detto ancora Verusio - Schettino era il responsabile della nave e di quello che successe a bordo, gli altri hanno delle responsabilità minimali". "Queste condanne sono il primo passo ufficiale dell'accertamento della verità - ha detto Alessandro Maria Lecci, legale del Comune dell'Isola del Giglio - Si avvicina il momento quindi dei risarcimenti che spettano alla popolazione dell'Isola del Giglio per tutto quello che ha passato".
Per le condanne forti critiche degli avvocati di parte civile: "Questa è una giustizia vergognosa, sono pene da abuso edilizio, non da omicidio - ha commentato l'avvocato Massimiliano Gabrielli, del pool Giustizia per la Concordia - Si dà 1 anno e 11 mesi all'ufficiale di plancia e 7 anni a Emilio Fede. Questa è la giustizia in Italia".
"Ce lo aspettavamo ma sono patteggiamenti ingiusti - ha detto l'avvocato di parte civile Daniele Bocciolini - C'è un'evidente disparità di trattamento tra questi e Schettino, il processo è monco, non è normale che Schettino sia l'unico colpevole e che 3 patteggiamenti siano sotto i 2 anni".
"Pene eccessivamente esigue rispetto a quello che è successo", ha commentato un altro legale di parte civile, Alessandro Fagni, "non siamo soddisfatti". Mentre l'avvocato di Sos Concordia, Pierpaolo Lucchese, che rappresenta gli abitanti del Giglio, ha annunciato un ricorso in Cassazione rispetto ai risarcimenti dei danni.
I patteggiamenti rappresentano uno stralcio del processo al comandante Francesco Schettino che è accusato di omicidio colposo e abbandono della nave. La due giorni di udienza degli scorsi giorni al Teatro Moderno di Grosseto si è conclusa con l'acquisizione di nuove prove video, l'ammissione di Costa Crociere, Ministero dell'Ambiente e Wwf come parti civili.
La prossima udienza si terrà il 23 settembre. "Qualcuno del 'bridge team', il team in plancia si spaventò, per inesperienza, credo - aveva detto il comandante Francesco Schettino durante il processo - E la manovra per correggere la rotta che ordinai correttamente, come risulta dalla perizia, non riuscì. Perciò sbattemmo contro gli scogli del Giglio. Se la manovra veniva eseguita come indicai, evitavamo gli scogli. Il timoniere capì gli ordini ma qualcun altro dei miei ufficiali in plancia no, forse perché si spaventò".
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