tampone farmacia

IL CONTAGIO DILAGA. I TAMPONI SONO ESAURITI. IL SISTEMA DI TRACCIAMENTO E’ SALTATO. CHE FARE? ATTESO PER OGGI IL PARERE DEL CTS SULLA QUARANTENA. LE REGIONI SPINGONO PER AZZERARE L’ISOLAMENTO PER I VACCINATI CON TRE DOSI - TROPPA ATTESA PER I MOLECOLARI? BASTERANNO I TEST RAPIDI ANTIGENICI PER CERTIFICARE LA POSITIVITA’ AL VIRUS...

ADRIANA LOGROSCINO per corriere.it

 

tamponi rapidi

Il tracciamento è saltato. I tamponi non bastano, i reagenti scarseggiano, i laboratori sono sovraccarichi. Lo raccontano, allarmati, tanti professionisti impegnati nella prima linea dei test: ieri un farmacista di Perugia è stato aggredito da un cliente perché aveva terminato le scorte. Nella sola Toscana sono circa 600 le persone che ogni minuto accedono al portale per la prenotazione del tampone.

 

 Secondo una stima di Federfarma, la richiesta di test fai da te per l'autodiagnosi è aumentata in modo esponenziale. Preoccupati, i dirigenti delle aziende sanitarie sul territorio, invitano i cittadini alla responsabilità, cioè a restare a casa in attesa dell'esito del tampone che sempre più spesso tarda. E i presidenti di Regione presenteranno oggi al governo le loro proposte per rivedere le regole della quarantena istituendo due percorsi diversi per vaccinati e non immunizzati. Oggi, su questo punto, è atteso il parere del Comitato tecnico-scientifico, composto dagli esperti che sostengono il governo nelle scelte più importanti della strategia contro il Covid.

 

code tamponi monza

E dal ministero della Salute potrebbe arrivare un forte richiamo alla circolare dell'8 gennaio 2021: con un'alta incidenza, la positività al virus può essere certificata anche dai test antigenici. La Regione Toscana, con un'ordinanza del presidente Eugenio Giani, in vigore da oggi, ha già dato indicazioni di procedere in questo modo: il test rapido positivo non richiede più conferma con il molecolare.

 

La Regione Emilia-Romagna ha inviato una direttiva con la stessa indicazione. E anche la Lombardia procede in questa direzione. La condizione di alta incidenza, con oltre 78 mila positivi rilevati nelle ultime 24 ore, è infatti evidentemente raggiunta.

 

MILANO FARMACIE TAMPONI

La corsa al test preventivo, in vista delle riunioni con parenti e amici - è successo a Natale, sta accadendo di nuovo alla vigilia del Capodanno - moltiplica la richiesta. In questo quadro, il ritmo di un milione e più di tamponi al giorno, effettuato ieri, oltre a non essere sostenibile, può non essere neppure sufficiente. A Roma, dove in media sono circa duemila i nuovi positivi ogni giorno, l'attesa per un test arriva a sette giorni. A Bergamo si sono toccati i 17 giorni. In Puglia è andata in tilt la piattaforma informatica regionale che gestisce la trasmissione dei dati e a tardare anche per quattro-cinque giorni è l'esito del tampone.

 

In Sicilia, ottava regione per numero di contagi, è il presidente della Regione, Nello Musumeci, a parlare di «impossibilità di effettuare un lavoro serio, razionale e attendibile, data la moltiplicazione dei contagi» e di «tracciamento impossibile, soprattutto adesso». In Veneto, funestato dal virus già prima della pausa natalizia, l'impossibilità di garantire il tampone a tutti i compagni di classe di un positivo, ha fatto cambiare sistema: se uno studente è contagiato, i compagni vanno in quarantena per dieci giorni, senza aspettare il test. Un'altra richiesta di molti dirigenti delle Asl è che si elimini il tampone a fine quarantena, che certifica la possibilità di rientrare al lavoro per chi è stato positivo.

MILANO INCUBO TAMPONI

 

Per evitare che, quando si arriverà al picco dei 100 mila o più contagiati al giorno, che si traduce in cinque o dieci milioni di contatti stretti isolati, lavoratori che garantiscono servizi essenziali restino in quarantena giorni in più solo perché un tampone non è disponibile. Il documento di proposte dei presidenti di Regione sarà discusso da governatori e assessori stamattina. Parla di condizione di «contact tracing saltato in molti territori» e spinge per «ridefinire isolamento e quarantena e individuare le categorie prioritarie». Le regole dovrebbero cambiare sia per i positivi sia per i loro contatti, se vaccinati. Il tracciamento dovrebbe essere garantito prima di tutto a fragili e cittadini a rischio.

tamponi prima di natale

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…