janagaandini ramaswamy dinesh sp meta matrimonio

IL MIO GROSSO, GRASSO MATRIMONIO "META" – UNA COPPIA INDIANA SI SPOSERÀ NEL METAVERSO E LA CERIMONIA SI TERRÀ DENTRO A UNA VERSIONE VIRTUALE DEL CASTELLO DI HARRY POTTER – AL PARTY SONO STATE INVITATE OLTRE 2.000 PERSONE, TRA CUI ANCHE IL PADRE DELLA SPOSA, MORTO POCHI MESI FA – LA NOTIZIA NON È STATA BEN ACCOLTA DA ALCUNI CONNAZIONALI, CHE L'HANNO BOLLATO COME “NON INDIANO” E LONTANO DALLE TRADIZIONI DEL PAESE, DOVE LE CERIMONIE DURANO ANCHE PIÙ GIORNI…

Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”

 

dinesh sp Janagaandini Ramaswamy

C'è la voglia di bypassare la pandemia e non rinunciare alla grande festa dei «grossi grassi matrimoni indiani». C'è il desiderio di essere dei pionieri. E infine la vera magia: avere tra gli oltre duemila invitati anche il padre della sposa, morto pochi mesi fa. Sogni destinati ad avverarsi per la prima coppia indiana che ha deciso di convolare nel metaverso, un ambiente virtuale 3D dove i partecipanti possono interagire tra loro utilizzando avatar animati, come in un videogioco. 

 

Lo sposo, di 24 anni, è un ricercatore associato dell'Indian Institute of Technology di Madras, appassionato di blockchain e criptovalute. La sposa, più giovane di un anno, è una sviluppatrice di software, sempre nel Tamil Nadu, punta sud del Subcontinente. Dinesh SP e la sua fidanzata Janagaandini Ramaswamy si diranno «sì» online il 6 febbraio in un'ambientazione a tema Harry Potter. 

 

Janagaandini Ramaswamy dinesh sp metamatrimonio

Sono tutti e due «potteriani» sfegatati: oltre a condividere il pallino della tecnologia, sono cresciuti entrambi a pane e Rowling. Così gli invitati-avatar si muoveranno intorno al castello di Hogwarts come apprendisti maghetti. Senza alcun rigido dress code: potranno scegliere se ricorrere ad abiti indiani o occidentali. I futuri sposi hanno già fatto sapere che indosseranno vestiti tradizionali. 

 

Ma questo non è bastato a evitare critiche «in casa»: il «meta-matrimonio», annunciato via Twitter dallo stesso Dinesh - notizia ripresa sui media locali e rimbalzata sulle testate internazionali -, non è stato ben accolta da alcuni connazionali, che l'hanno bollato come «non indiano» e lontano dalle tradizioni del Paese, dove le cerimonie durano anche più giorni. 

 

il padre di Janagaandini Ramaswamy

Ora gli invitati dovranno accontentarsi di un'ora la sera, tanto durerà questa festa virtuale, mentre al mattino ci sarà la celebrazione nuziale in presenza con pochi intimi. Se al ricevimento virtuale non ci sarà nessun timore di contagi, i problemi potrebbero arrivare dalla connessione, sovraccaricata da migliaia di accessi in contemporanea: la coppia, però, ha assicurato di essere pronta a spostarsi dal proprio villaggio d'origine verso un punto con una migliore ricezione in caso di cali di segnale. 

 

E ha lanciato via social degli appelli alle reti telefoniche per garantire la copertura. «So che avremmo potuto sposarci via Zoom, ma volevamo andare oltre questa nuova usanza. E diventare tra i primi a fare una cerimonia nel metaverso, oltre a farlo conoscere agli indiani» ha raccontato Padmavathi al Times di Londra. 

 

Janagaandini Ramaswamy dinesh sp meta matrimonio

I due ragazzi hanno fatto le cose per bene: per organizzare il proprio meta party nuziale si sono affidati a Vignesh Selvaraj, fondatore e ceo di Quatics tech. Questa sorta di wedding planner 4.0 ha spiegato che sarà un'esperienza simile a un videogioco. «I partecipanti dovranno usare il loro computer, useranno la tastiera per muoversi e con il mouse o il touchscreen potranno guardarsi intorno e interagire con gli altri». 

 

Gli ospiti possono anche offrire regali alla coppia sotto forma di pagamenti digitali o in criptovaluta. Non ci sarà per loro invece alcun banchetto, elemento distintivo dei matrimoni indiani. Dovranno accontentarsi di un pacchetto di gelatine «Bertie Botts Every-Flavour Beans» o di una scatola di «ciocorana».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...