vittorio feltri corna tradimento

LE CORNA SPIEGATE DA UNO CHE SE NE INTENDE – VITTORIO FELTRI: “L’ADULTERIO È UN TEMA RICORRENTE E INESAURIBILE. D’ALTRONDE, CHI NON HA ESPERIENZA DI CORNA PASSIVE O ATTIVE?” – “L'ADULTERO CAMMINA AD OCCHI CHIUSI SU UN SENTIERO IN SALITA E LASTRICATO DI BUGIE. BUGIE TRANQUILLANTI ALLA MOGLIE E CONSOLATORIE ALL'AMANTE IN UN INTRECCIO CHE LO CHIUDE IN UN SACCO SOFFOCANTE DAL QUALE È OGNI DÌ PIÙ ARDUO LIBERARSI. FINCHÉ SCOPPIA IL BUBBONE. SE SCOPPIA”

Da “Libero Quotidiano”

 

VITTORIO FELTRI

Pubblichiamo un articolo sull'infedeltà scritto dal direttore Vittorio Feltri negli anni '80. Noia, ripicca, curiosità le principali ragioni del tradimento. Ieri come oggi.

 

L'adulterio. È un tema ricorrente, ad andamento ciclico, inesauribile. Scalda gli animi, eccita la fantasia e mobilita i "tuttologi" di ogni Chiesa. D'altronde, chi non ha esperienza di corna passive o attive? Stavolta, a dare la stura alle opinioni sulla delicata materia è stato un film: Attrazione fatale, importato dagli Stati Uniti, che racconta una storia a tragico fine, in cui tra gioie e dolori, sospiri e passioni ci scappa il morto.

matrimonio tradimento

 

Pare che gli americani si siano specchiati in questa vicenda che non ha nulla di nobile, e ne discutano forsennatamente. Non sorprende: il tradimento coniugale e manovre relative sono esercizi fra i più praticati nel Nuovo continente. Ma non si scherza neanche nel Vecchio. Dove la pellicola, appena è arrivata, ha scatenato reazioni di segno diverso e nessuna tiepida.

 

cornuto

In Francia, L'express, tramite la penna del critico cinematografico, ha avvertito che l'opera è «un'idiozia con qualche lampo di imbecillità»; mentre per Le point si tratta di capolavoro. E in Italia? Idem: applausi entusiastici o fischi sonori. Ma nei nostri intenti non c'è la stima estetica del romanzone di celluloide, bensì l'osservazione del problema che esso pone, anzi, ripropone.

 

L'adulterio, da queste parti, che proporzioni ha assunto? Come viene vissuto dai protagonisti? E se tra la moglie e il marito si mette qualcosa di più del comune dito quali sono le complicazioni? Nel 1979, la vigilia di Natale, il Corriere della sera pubblicò in prima pagina la lettera di una lettrice che si lagnava per due motivi: perché l'amante sposato avrebbe trascorso le imminenti festività con la legittima consorte, e perché i giornali dedicavano poco spazio alle frustrazioni della gente e moltissimo, troppo, alla politica.

 

tradimento 4

LO SFOGO

Era tempo in cui imperversava il terrorismo, e la stampa, in effetti, non aveva attenzioni che per questo, supponendo di soddisfare così le aspettative generali. Ma quel messaggio collocato a sorpresa nella vetrina del quotidiano rivelò clamorosamente che era sbagliato attribuire alle grandi questioni del Paese il primato nell'interesse del popolo. Che fu scosso dallo sfogo della donna più di quanto non lo fosse stato per le imprese dei brigadisti.

cornuto 1

 

Difatti la redazione venne seppellita dalla corrispondenza: migliaia di missive provenienti da ogni regione, nelle quali si solidarizzava con l'infelice signora, le si consigliava di «lasciar perdere quel farabutto» oppure le si faceva notare che la giusta punizione per colei che stuzzichi un uomo ammogliato è, appunto, la solitudine. Infuriò il dibattito, cui seguì un'inchiesta sull'infedeltà con l'intervento delle firme più autorevoli di Via Solferino.

 

silvia rocca e vittorio feltri

Ci fu una svolta nel costume giornalistico: perché da quel momento, pur non trascurando ammazzamenti e analoghe prodezze del partito armato, le cronache registrarono sistematicamente anche le faccende di cuore, ovvero "del privato". E venne alla luce un dettaglio importante su cui Leonardo Vergani pose l'accento: nonostante che l'adulterio non fosse reato da qualche lustro, gli adulteri continuavano a comportarsi come se lo fosse, evitando con cura di spezzare il legame ufficiale in favore di quello clandestino.

 

mario brega cornuto

Questo per molte ragioni. Ma principalmente perché il tradimento era considerato (e lo è ancora) un diversivo e non la fase iniziale di un rapporto destinato a diventare esclusivo. In altre parole, una fuga part-time dalla realtà familiare e non la promessa di un secondo (terzo o quarto) matrimonio.

 

il traditore avra abiti o lingerie nuovi nei cassetti

Oggi, con le dovute eccezioni, che però c'erano anche allora, la situazione è immutata. In nove anni tutto si è evoluto tranne il settore corna dove le abitudini resistono. Non è una nostra intuizione spacciata per informazione, ma risulta dalle statistiche. In un saggio di Giovanni Caletti (Il comportamento sessuale degli italiani) si legge che nel 1976 il 25 per cento dei maschi e il 10 per cento delle femmine (totale 35 per cento) dichiaravano di non essere insensibili ai piaceri dell'avventura.

 

tradiamo verso la mezza eta

L'indagine dello studioso era stata svolta su vari campioni in varie città, e aveva tenuto conto di molteplici elementi: l'età degli intervistati, la loro professione, l'anzianità matrimoniale. Ebbene, dall'elaborazione dei dati era emerso che tradivano i freschi come i maturi sposi, al Nord e al Sud, a ovest e a est, indifferentemente.

 

Inoltre era stato accertato che non esisteva una causa prevalente dell'infedeltà alla quale di norma si arrivava per noia, ripicca, curiosità. La gamma delle giustificazioni fornite dai fedifraghi era parecchio assortita, ma bisogna pensare che la loro sincerità era dubbia, perché è noto che il ladro, sia pure d'amore, è anche bugiardo.

 

I NUMERI

la moglie tradita umilia la amante del marito

Nel 1978, la Makno sostenne che in settanta coppie su cento c'era adulterio, provocato dall'uomo almeno nell'80 per cento dei casi. Il che suonava male, perché in genere se il maschio fa una scappatella si presume che si rivolga a una femmina, quindi non ci dovrebbe essere mai disparità fra adulteri in pantaloni e in gonnella, a meno che lui sia quasi sempre sposato e lei quasi sempre nubile. Tuttavia è improbabile. Ora, nel 1988, non disponiamo di statistiche aggiornate.

 

Però recenti sondaggi, per quanto nei limiti di servizi giornalistici, ribadiscono i numeri riportati da Caletti nel 1976, non escludendo, nelle zone industriali del Settentrione, picchi più elevati. Comunque, volendo essere prudenti e prendendo per buona la percentuale del 35 per cento, non si può dire che l'infedeltà sia un ramo marginale. E poiché nell'ultimo decennio la quantità dei divorzi e delle separazioni non ha subito sostanziali variazioni, significa che permane - inossidabile - l'usanza di ritenere l'amante una specie di seconda casa, da frequentarsi il più possibile e con comodo, ma di rincalzo alla prima.

 

vittorio feltri da' da mangiare ai piccioni a milano 3

Perché? A parere dell'avvocato Cesare Rimini, principe degli specialisti e nel cui studio di Milano si sono celebrate migliaia di rotture, riconciliazioni e nuove unioni, chi pure sia stufo del legame giuridico è restio a troncarlo, e preferisce avere il piede in due scarpe, poiché conviene: una moglie e un'amica costano meno di due mogli. Pochi hanno i mezzi per fare e disfare famiglie. Un impiegato che abbia lo stipendio di un milione e mezzo al mese di solito è sposato con un'impiegata che percepisce altrettanto. E con tre milioni si campa discretamente.

 

Se invece se ne va con un'altra, deve detrarre gli alimenti per i figli e rimane in bolletta. Chi glielo fa fare? Meglio barcamenarsi tra il letto istituzionale e quello di fortuna che, oltretutto, qualora si usuri si può rimpiazzare. Poiché i poveri e i non abbienti, per essere gentili, sono milioni e i ricchi appena qualche migliaio, ecco spiegato come mai il panorama abbonda di persone che non rinunciano all'amante gratis né alla moglie, che è più oneroso scaricare che conservare. Errata poi la convinzione che la comparsa di un terzo soggetto sia alla base della crisi della coppia.

 

TRADIMENTI 1

EVASIONE

Semmai è il deterioramento dell'unione legale che accende nei coniugi il desiderio di evadere. Il colpo di fulmine è una favola, e folgora soltanto chi ha una voglia matta di ardere. Intendiamoci, non manca il tipo predisposto all'incenerimento. O quello, per esempio l'egocentrico, che ha bisogno di molte fidanzate quale sostitutivo di una platea plaudente da cui trarre la conferma che piace e, quindi, la sicurezza di valere.

 

Ma i don Giovanni costituiscono una categoria che meriterebbe non un articolo, bensì una biblioteca: e davanti a loro ci arrendiamo per inadeguatezza. Essi sono prodigiosi: fingono di infiammarsi e provocano ustioni serie negli altri, senza nemmeno scottarsi. Sono collezionisti stabili.

 

vittorio feltri foto di bacco (2)

E non vanno confusi con coloro che cambiano donna ogni anno, ma le sono fedelissimi fino al termine del breve idillio, che coincide con l'inizio di un ulteriore innamoramento. Sia i primi sia i secondi tuttavia formano una minoranza.

 

L'adultero per eccellenza è un ottimista che invecchiando diventa pessimista; che si illude di aver trovato nell'amante l'ideale compagna con la quale dividere emozioni inalienabili; poi, nella consumazione dei giorni gli uni simili agli altri, si accorge che anche lei è come la moglie e come tale va compatita, una persona che si è appannata nella routine, non dà più alcun brivido, spesso scoccia, è un fardello che si aggiunge a un altro fardello. Ma alla quale ormai egli vuol bene.

 

TRADIMENTO

E non si sente di dirle addio: per pigrizia, per evitare scenate, per non soffrire, perché è più facile amministrare un garbuglio piuttosto che affrontare un chiarimento, perché è meno faticoso sopportare che decidere. E l'adultero cammina ad occhi chiusi su un sentiero in salita e lastricato di bugie. Bugie tranquillanti alla moglie e consolatorie all'amante in un intreccio che lo chiude in un sacco soffocante dal quale è ogni dì più arduo liberarsi. Finché scoppia il bubbone. Se scoppia. Nel qual caso che cosa succede? Lo vedremo nel prossimo articolo.

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…