coronavirus – la fuga da milano in treno

FUGA PER IL VIRUS – TRA I FURBONI CHE SI SONO AFFOLLATI E AFFRETTATI PER SCAPPARE DA MILANO C’È PURE CHI SI LAMENTA: “UN TAXI PER ROMA COSTA 1200 EURO” – IL CAOS SCATENATO DALLA BOZZA DEL DECRETO FILTRATA AI GIORNALI E LE TESTIMONIANZE DI CHI RIMANE: “SIAMO UN POPOLO DI FURBETTI PRIVO DI SENSO CIVICO, CHE ANTEPONE IL PROPRIO TORNACONTO AL BENE COLLETTIVO”

 

venezia

 

 

Nicole Cavazzuti per “il Messaggero”

 

CORONAVIRUS – LA FUGA DA MILANO IN TRENO

È già stata soprannominata la notte della fuga da Milano. Altro che Milano da bere e capitale della night life. Priva di traffico di giorno e deserta di notte, da quando è esplosa l'emergenza coronavirus il capoluogo lombardo ricorda piuttosto un triste paesino del Far West. Con tanto di gente pronta a tutto per andarsene dopo che le misure per contenere la diffusione dell'epidemia sono state inasprite. E se negli ultimi giorni si erano già intensificate le partenze, dopo che la bozza del decreto è stata diffusa dai giornali sabato sera, la situazione è precipitata.

 

treni - fuga da milano per coronavirus

Dalle 21.30 la Stazione Garibaldi è stata invasa da centinaia di persone intenzionate a lasciare la città prima che scattasse il divieto di entrare e uscire dalla Lombardia. E molte hanno preso l'ultimo treno per Salerno, quello delle 22, partito carico come un carro di bestiame con numerosi viaggiatori privi di biglietto, disposti a pagare la multa pur di non perdere l'occasione di fuggire. Poi, una volta chiusa la Stazione Garibaldi, gli ultimi fuggiaschi sono andati in Centrale, dove poco dopo le 5 partono i primi treni per tutta Italia.

 

SENZA MASCHERINA

treni - fuga da milano per coronavirus

E dove, fin dalle 2 del mattino e nonostante i cancelli ancora serrati, si è formato un gruppetto (inizialmente sparuto, via via sempre più folto) di gente decisa ad andarsene prima dell'entrata in vigore dell'ordinanza. Determinata, a prescindere dalla situazione personale e dalle possibili conseguenze a livello sociale.

 

treni - fuga da milano per coronavirus

Qualcuno con la mascherina, la maggioranza senza. A un certo punto un elegante signore anziano a passeggio con il cane al guinzaglio ha notato l'assembramento e si è avvicinato con aria perplessa. «Sciagurati! Siamo un popolo di furbetti privo di senso civico, che antepone il proprio tornaconto personale al bene collettivo», ha sibilato con un chiaro accento milanese. «Queste persone possono diffondere il virus tra parenti e amici e vanificare così in buona parte i sacrifici di un'intera regione. Diamine! Non ci vuole un virologo per prevedere che i casi di contagio si moltiplicheranno nei prossimi giorni. E non solo in Lombardia, ovunque», ha aggiunto con tono secco prima di voltare le spalle sdegnato.

treni - fuga da milano per coronavirus

 

GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO

Che dire? In effetti se tra chi ha lasciato la città all'alba non mancavano turisti stranieri e italiani residenti altrove, persone insomma motivate da un reale bisogno di raggiungere la propria casa, molti dei presenti in Centrale erano invece lavoratori e studenti fuori sede che un tetto dove dormire l'avevano. È il caso di una coppia di ragazzi liguri, per esempio. «Non mi sono posta il problema che possa contagiare i miei parenti o i miei amici. Semplicemente, ho deciso di tornare a casa prima che Milano venisse blindata», ha ammesso lei. Meno sconsiderato Davide Rasconi, un giovane di Ferrara nel capoluogo lombardo per lavoro: «Quando è stata divulgata la bozza del nuovo decreto, a Milano è scoppiato il panico.

 

treni - fuga da milano per coronavirustreni - fuga da milano per coronavirus

In una situazione così incerta e caotica, chi ha potuto ha fatto armi e bagagli e si è affrettato a partire», ha raccontato. E ancora: «Sono conscio che questi esodi di massa contribuiranno a incrementare la diffusione del virus. È stato un errore diffondere quella bozza, ma quando sai che potresti rimanere bloccato beh, come fai a restare? Corro un rischio, ma appena arrivato visiterò la guardia medica».

FUGA DALLA LOMBARDIA

 

giuseppe conte con rocco casalino al dipartimento della protezione civile

Lo abbiamo chiamato qualche ora dopo: risultato negativo al controllo, Davide nel pomeriggio di ieri era a spasso per le vie del centro di Ferrara. «Il mio treno non era affollato e nemmeno sugli altri binari c'era tantissima gente. Chi voleva partire era già partito ormai». In questo fuggi fuggi generale, c'è stata pure una fanciulla che ha abbandonato il capoluogo lombardo per raggiungere Roma in taxi! Costo della corsa? Appena 1200 euro.

Ultimi Dagoreport

papa francesco bergoglio balcone policlinico gemelli

DAGOREPORT – QUESTA VOLTA PAPA FRANCESCO HA RISCHIATO DAVVERO DI MORIRE, ED È STATO RIPRESO PER LO ZUCCHETTO: TENERLO IN VITA  HA RICHIESTO UNA ASSISTENZA STRAORDINARIA DA PARTE DELL’OTTIMO STAFF MEDICO DEL POLICLINICO GEMELLI – BERGOGLIO RICEVERÀ LE STESSE PREMURE A SANTA MARTA? UN PRIMO PESSIMO SEGNALE SI È AVUTO NELLA MODALITÀ CON CUI IL PAPA È STATO “OFFERTO” AGLI OCCHI DEI FEDELI DAL BALCONE DELL’OSPEDALE: LO STAFF VATICANO, PER NON FARLO SEMBRARE MALCONCIO, GLI HA TOLTO I NASELLI DELL’OSSIGENO, TANTO CHE BERGOGLIO NON È RIUSCITO A CONCLUDERE LA BENEDIZIONE PER L’AFFANNO…

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - SOPRAVVIVERÀ IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI AL VOTO, PREVISTO PER OTTOBRE, DI CINQUE REGIONI (OLTRE 17 MILIONI DI CITTADINI ALLE URNE)? - TRANNE LA TOSCANA SEMPRE ROSSA, CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA E VENETO SONO TUTTE CONTENDIBILI DAI DUE SCHIERAMENTI - IN PUGLIA LA VITTORIA DEL PD SAREBBE CERTA SOLO CON ANTONIO DECARO – IN VENETO, IL MELONIANO DE CARO SE LA PRENDE IN QUEL POSTO SE ZAIA PRESENTA UN SUO UOMO NELLE LISTE DELLA LIGA VENETA - DA ‘’VIA COL VENETO’’ A “PER CHI SUONA LA CAMPANIA”. DOVE SI È GIÀ IN PIENA SCENEGGIATA NAPOLETANA, STARRING MARTUSCIELLO, PIANTEDOSI, CIRIELLI, DE LUCA – MARCHE? QUASI PERSE - GIORGIA, QUI SI RISCHIA LA SCOPPOLA! CHE FARE? NEL DUBBIO, COME INSEGNA L’ANTICO CODICE DEMOCRISTIANO, MEGLIO RIMANDARE IL VOTO REGIONALE NEL 2026…

meloni salvini tajani palazzo chigi

DAGOREPORT - LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI È GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SÌ - SE L’ESCALATION DEL SALVINISMO TRUMPUTINIANO FA IMBUFALIRE TAJANI (“POPULISTI QUAQUARAQUÀ”), FA PRUDERE MANI E GOMITI A UNA DUCETTA MALCONCIA, FINITA NEL CONO D’OMBRA DI TRUMP-MUSK, CHE ASPETTA SOLO LA CONFERMA DI SALVINI A CAPO DELLA LEGA, IL 6 APRILE, POI “LA PAZIENZA FINISCE” - IL GIORNO PIÙ DOLOROSO DELLA MELONA ARRIVERÀ INFATTI QUATTRO GIORNI PRIMA: IL 2 APRILE, QUANDO TRUMP ANNUNCERÀ I FAMIGERATI DAZI USA E MELONI DOVRÀ DECIDERE SE STARE CON WASHINGTON O CON  BRUXELLES - IN ATTESA DEL GIORNO DEL GIUDIZIO, SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTE E FORTI VOCI E MUGUGNI DI UNA DE-SALVINIZZAZIONE DEL GOVERNO CHE PREFIGURANO UNA PROSSIMA CRISI E IL VOTO ANTICIPATO NEI PRIMI MESI DEL 2026 - L’APERTURA DELLE URNE DIPENDERÀ PERÒ DA ALTRI DUE FATTORI: I DATI DEI SONDAGGI E IL VOTO INCERTISSIMO, PREVISTO PER IL PROSSIMO OTTOBRE, IN CINQUE REGIONI…

proteste benjamin netanyahu ronen bar gali baharav-miara

DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI  BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?

ursula von der leyen xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LE MATTANE DI TRUMP SVEGLIANO L'EUROPA: DOPO IL VIAGGIO IN INDIA, URSULA VOLA A PECHINO A FINE APRILE - SE TRUMP CI SFANCULA, LA GRANDE FINANZA AMERICANA RISPONDE INVESTENDO NEL VECCHIO CONTINENTE (IN ACCORDO CON IL MONDO FINANZIARIO BRITISH) - DOPO AVER SENTITO PARLARE WITKOFF ("PUTIN NON È UN CATTIVO RAGAZZO") , I DIPLOMATICI EUROPEI HANNO AVUTO UN COCCOLONE: CON QUESTI STATES, PUTIN POTREBBE OTTENERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E INFATTI SOGNA ADDIRITTURA ODESSA - L'UNICA NOTIZIA CHE HA IMPENSIERITO "MAD VLAD" NELLE ULTIME ORE È STATA LA POSSIBILE PARTECIPAZIONE CINESE, POI SMENTITA, ALLE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING DEI "VOLENTEROSI" A KIEV...