“I RICATTI MORALI NON AIUTANO A CONVINCERE GLI INDECISI” – LUCA TELESE ATTACCA E “HATER” PARISI RISPONDE: LA LETTERA DELL’EX SHOWGIRL A “LA VERITÀ” – “CRIMINALIZZARE E CONDANNARE ALLA GOGNA CHI FA UNA SCELTA DIVERSA DA QUELLA UFFICIALE EQUIVALE A NEGARE QUALSIASI DIRITTO DI SCELTA” – CONTRO-REPLICA: "OVVIAMENTE NON HO FATTO NESSUN RICATTO MORALE, ANZI, IL CONTRARIO. SE DECIDE DELLA PROPRIA VITA LEGGENDO LE CONTROINDICAZIONI DEI RAPPORTI SANITARI, NON DOVREBBE NEMMENO ANDARE IN OSPEDALE SE AVESSE BISOGNO DI FARSI CURARE. NON È UNA PUNIZIONE. È UNA CONSEGUENZA"
LA RISPOSTA DI LUCA TELESE A HEATHER PARISI
Caro Dago,
Una perfetta shit storm di odiatori no-vacs si è addensata sulla mia testa (nessun problema) dopo un normale corsivo su Tpi.it, ma ovviamente io non ho fatto nessun “ricatto morale”, a Heater Parisi, anzi, il contrario. Sostengo semmai un sillogismo: se uno non crede alle autorità morali quando approvano i vaccini non ci dovrebbe credere nemmeno quando approvano le cure.
Quindi, se la Parisi decide della propria vita leggendo le controindicazioni dei rapporti sanitari, non dovrebbe nemmeno andare in ospedale se avesse bisognodi farsi curare. Non è una punizione. È una conseguenza. Non credo che a Hong Kong troverà condizioni più illiberali di queste.
https://www.tpi.it/opinioni/heather-parisi-vaccino-covid-ospedali-italiani-telese-20201226718604/
“Heather Parisi non vuole vaccinarsi? Allora non ha diritto a curarsi negli ospedali italiani”. Così è intitolato l’articolo di Luca Telese pubblicato lo scorso 26 dicembre su Tpi e che ha scatenato la reazione dell’ex showgirl. Quest’ultima ha infatti risposto con una lunga lettera pubblicata sul suo sito ufficiale, spiegando perché ha deciso di aspettare prima di fare il vaccino: Telese ha scritto “se la Parisi non vuole credere alle autorità sanitarie”, lei ha risposto con “no, io voglio credere e per questa ragione ho consultato il sito ufficiale dell’Aifa.
heather parisi a hong kong con la mascherina
Sono rimasta sorpresa e preoccupata dalla serie incredibile di risposte che contenevano le espressioni ‘non ha fornito dati sufficienti’, ‘non è ancora noto’, ‘non si conosce’, ‘i dati sono in numero limitato’, ‘non esistono studi’. Davvero tante pe run vaccino che non è sperimentale”.
Di fronte a questo quadro di informazioni, la Parisi ha chiesto a Telese se è così sbagliato avere qualche dubbio in questa prima fase: “Perché accanirsi con tanta violenza contro chi dichiara di non volersi vaccinare? Tanto più che esiste un diritto di scelta legalmente riconosciuto?
Criminalizzare e condannare alla gogna mediatica chi fa una scelta diversa da quella ufficiale equivale a negare qualsiasi diritto di scelta”.
Infine la Parisi ha concluso la missiva con parole molto dure nei confronti di Telese: “Credo che i ricatti morali e pratici non aiutino a convincere gli indecisi, anzi. Appare l’atto di prevaricazione di chi, non avendo gli strumenti per convincere, fa valere la legge del più forte”.
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