omicidio carla cintelli

"AVEVA LA CASSETTA DELLA POSTA PIENA DI RECLAMI E BOLLETTINI CHE NON RIUSCIVA A PAGARE. TEMEVA CHE LE PORTASSERO VIA LA CASA" - IL CORPO SENZA VITA DELLA 46ENNE CARLA CINTELLI È STATO TROVATO NELLA SUA CASA A SIGNA, COMUNE DELL'HINTERLAND DI FIRENZE: E' STATO FERMATO IL FRATELLO, TROVATO NASCOSTO IN UN CAPANNO VICINO A CASA - LA DONNA, CHE VIVEVA DA SOLA E NON LAVORAVA, CHIEDEVA SPESSO AIUTO AL FRATELLO, MA LA SITUAZIONE NEGLI ULTIMI MESI ERA PRECIPITATA...

Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”

omicidio Carla Cintelli

 

Da quando erano morti i genitori con i quali aveva vissuto da sempre, Carla Cintelli, 46 anni, non era più la stessa. Riservata sino all'inverosimile, si era ancor più arroccata nel suo mondo. Viveva da sola, non aveva amici, diffidava di tutto e tutti, anche dei vicini che la conoscevano da 40 anni. E negli ultimi tempi usciva poco, non lavorava, i soldi dell'eredità erano finiti e non riusciva ad andare avanti economicamente.

 

omicidio Carla Cintelli

L'hanno trovata senza vita al terzo piano del suo piccolo appartamento in un condominio di Signa, comune dell'hinterland di Firenze, uno stabile a due passi dalla stazione. E di quella morte adesso è sospettato il fratello interrogato per ore dai carabinieri del reparto operativo di Firenze.

«Aveva la cassetta della posta piena di reclami e bollettini che non riusciva a pagare. Temeva che le portassero via la casa», rivela un vicino.

 

omicidio Carla Cintelli

Chiedeva spesso aiuto al fratello Marco, un elettricista cinquantenne sposato con un figlio adolescente, ma le discussioni sembra fossero continue e insanabili e la situazione negli ultimi mesi era precipitata. L'ultimo litigio, violento e fatale, è accaduto probabilmente venerdì quando il fratello ha deciso di andarci a parlare. Stavolta non era preoccupato soltanto per le continue richieste di pagamento delle utenze della casa dove viveva Carla che erano a lui intestate. Secondo alcune indiscrezioni l'uomo avrebbe ricevuto un avviso di pignoramento del suo stipendio per far fronte ai debiti della sorella.

omicidio Carla Cintelli

 

«Vado da Carla, ci starò qualche giorno, poi ci sentiamo al telefono», aveva detto alla moglie prima di uscire di casa. Ma quella telefonata non l'ha mai fatta e la donna, preoccupata dell'assenza del marito che non rispondeva al cellulare, prima ha avvertito alcuni parenti che hanno cercato inutilmente l'elettricista e poi martedì si è presentata alla caserma dei carabinieri preoccupatissima per denunciare la scomparsa del marito.

 

Troppo tardi. Era già tutto accaduto nel piccolo appartamento di via don Minzoni 18. Quando i militari sono entrati nella casa hanno trovato la donna morta, probabilmente strangolata dal fratello. Il corpo di Carla era riverso sul pavimento della camera da letto, sembra che avesse dei segni sul corpo come se ci fosse stata una colluttazione, ma il particolare non è stato confermato ufficialmente dagli investigatori. Sul pavimento ancora ricevute non pagate e avvisi di pagamento.

omicidio Carla Cintelli

 

Le ricerche del fratello sono proseguite sino a quando l'elettricista è stato trovato in un capanno vicino a casa. Era immobile, seminascosto, sembrava sotto choc, non ha pronunciato neppure una parola. È stato fermato e interrogato per ore: è sospettato di omicidio volontario. L'uomo pare soffrisse di depressione e in passato aveva manifestato propositi suicidi. Con la sorella i rapporti erano tesi da sempre e si erano aggravati dopo la morte dei genitori.

omicidio Carla Cintelli

 

Ad alcuni conoscenti aveva confessato di essere molto preoccupato per la sorella che prima o poi lo avrebbe mandato in rovina. Le indagini proseguono. Gli indizi, raccolti dai carabinieri della compagnia di Signa insieme alla Sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo di Firenze, sono schiaccianti ma servono prove certe su dinamica e movente.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...