tuffatore cinese

C’ERA UN CINESE ACCANNATO – DAL NORD EST ALL’EMILIA: LA CRIMINALITA’ ASIATICA METTE LE MANI SULLE "FABBRICHETTE" ABBANDONATE DOPO LA CRISI E LI TRASFORMA IN MEGA SERRE CLANDESTINE DI MARIJUANA – IL CAPANNONE DA LUOGO SIMBOLO DI SVILUPPO E’ DIVENTATO L’EMBLEMA DI UN NUOVO BUSINESS CRIMINALE

Brunella Giovara per la Repubblica

SERRE MARIJUANA 1SERRE MARIJUANA 1

 

C' era un cinese. Uno solo, e anche piuttosto suonato. A fargli compagnia, nel capannone alla periferia di Piove di Sacco, un migliaio di piante di marijuana, varietà Skunk, bella potente, geneticamente modificata, quasi matura per il raccolto. Più o meno la stessa scena a Codevigo, ad Agna e a Bagnoli di Sopra, tutti piccoli Comuni della provincia di Padova. In altrettanti capannoni apparentemente abbandonati, ecco le coltivazioni intensive, le mega serre clandestine che producono a livello industriale, sempre più roba, a sacchi, a quintali.

 

CHE SUCCEDE nel ricco Nord est, e che succede anche in Emilia, nelle aree industriali colpite dalla crisi, ora in ripresa dopo gli anni più duri? La crisi ha lasciato dietro di sé morti e feriti, e non per modo di dire. Imprenditori suicidi, fallimenti, pignoramenti, chiusure di stabilimenti, operai licenziati, esodo di giovani all' estero o in altre regioni. Ha lasciato anche centinaia di "capanòn" deserti, ex simbolo del successo di un' area vincente, un poeta come Andrea Zanzotto ci aveva fatto una battaglia personale, troppo cemento, il paesaggio stravolto. Ora c' è il nuovo business, ma criminale. Una nuova frontiera del Made in Italy, in Olanda qualcuno apprezzerà.

 

MARIJUANA SERREMARIJUANA SERRE

 

Questo grosso e nuovo affare della marijuana è in mano ai cinesi. Occupano strutture vuote, a volte le affittano in regola, ci fanno i necessari lavori (tutto di notte, nessuno vede mai niente), poi ci mettono un disgraziato a guardia, che sorvegli gli impianti di irrigazione e illuminazione. Lo forniscono di cibarie per un po' di tempo, poi sigillano tutto e tornano quando è ora di raccogliere. Quindi confezionano, imballano sottovuoto e spediscono, per quel che ne sanno gli inquirenti, nel Nord Europa.

 

 

È un po' la fine di un mito, queste strutture erano «l' emblema dello sviluppo degli anni Ottanta, una cifra distintiva di un modo di fare impresa », dice Stefano Micelli, direttore della Fondazione Nord Est (Confindustria e Camera di commercio). «Gli imprenditori hanno guardato al capannone come bene rifugio, a lungo defiscalizzato.

 

Un' alternativa all' investimento sul capitale umano, che oggi rimpiangiamo». Un errore, lo definisce il professor Micelli. «Erano luoghi di bassissima qualità, ma ben serviti, facilmente raggiungibili, dotati di parcheggio. Poi li si è scoperti vuoti, e oggi sono difficili da riutilizzare.

 

MARIJUANAMARIJUANA

Ci vorrebbe un progetto alternativo », pensa Sara Marini, architetto e professore all' università IUAV di Venezia. Ci hanno pensato i cinesi, o chi per loro. Nessuno sa veramente chi gestisca il nuovo business. Così, capita ogni volta di piombare in una ex area artigianale o industriale, come è successo anche a Montagnana all' inizio del mese, e Mauro Carisdeo, che dirige la Squadra mobile di Padova, racconta: «Abbiamo trovato il guardiano, un clandestino.

 

Mai fotosegnalato, un signor nessuno. Il posto è in aperta campagna. Dentro c' era un sistema a livello industriale, con impianti fatti apposta, condotti di areazione, trasformatori, i sacchi di fertilizzanti. Tutto quasi a costo zero: si erano agganciati direttamente ai cavi Enel». E 1640 piante, belle alte, e un odore insopportabile di marijuana, tanto che il cinese non appariva in gran forma, stordito dalla concentrazione di principio attivo. Quel fantasma non è di alcuna utilità alle indagini, perché con sé non aveva neanche un cellulare, e quindi da lui non si potrà risalire a complici, o capi, o ai gestori dell' organizzazione. Qualche giorno dopo, stessa operazione a Mesola, provincia di Ferrara: un cinese e 900 piante.

CAPANNONECAPANNONE

 

E a Reggio Emilia, 648 piante, e a Castel del Rio, provincia di Imola, a Fiumicino, vicino a Forlì, e anche vicino a Treviso. I carabinieri del Comando provinciale di Prato conoscono il fenomeno perché forse è partito tutto da lì.

L' anno scorso hanno cominciato a trovare capannoni - altro settore, il tessile - pieni di piante rigogliose, cresciute sotto le lampade al sodio.

 

Hanno arrestato un imprenditore cinese, già proprietario di una fabbrica di abiti, poi riconvertita a cannabis. E seguendo quel filo i colleghi veneti sono arrivati al capanòn di Riese Pio X, in provincia di Treviso (2mila piante).

Sorpresa: i cinesi hanno delocalizzato, approfittando della crisi locale, di molti proprietari magari con l' acqua alla gola, più spesso attirati da un guadagno sempre cash.

Quanto costa, affittare una struttura con viabilità, acqua e luce, ma discretamente fuori mano? Anche 10mila euro al mese, dipende dagli impianti. Così, nel Nord est della 

 

SERRE MARIJUANASERRE MARIJUANA

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?