andrea crisanti giuseppe conte roberto speranza attilio fontana

“LE REGIONI, COMPRESA LA LOMBARDIA, POTEVANO INTERVENIRE CON LE CHIUSURE PER COVID INDIPENDENTEMENTE DAL GOVERNO” - ANDREA CRISANTI, AUTORE DELLA PERIZIA PER LA PROCURA DI BERGAMO SULLA MANCATA ZONA ROSSA IN VAL SERIANA, INCHIODA LA LOMBARDIA: “I CRITERI ERANO IL DPCM DEL 23 FEBBRAIO 2020 E LA CORNICE LEGISLATIVA ATTORNO A QUEL DECRETO, CHE STABILIVANO CHE POTEVA ESSERE ATTIVATA DAL GOVERNO O DALLE REGIONI. IL PIANO PANDEMICO? NON ERA AGGIORNATO, MA C'ERA COMUNQUE QUELLO PRECEDENTE DI CUI TENERE CONTO…”

Estratto dell’articolo di Francesco Rigatelli per “la Stampa”

 

andrea crisanti foto di bacco (1)

«Le Regioni, compresa la Lombardia, potevano intervenire con le chiusure indipendentemente dal governo». È questo uno degli elementi chiave della perizia per la Procura di Bergamo sulla zona rossa a firma di Andrea Crisanti […] sono arrivati i rinvii a giudizio per epidemia colposa sulla base anche del suo studio.

 

[…] Non ha firmato lei la perizia?

«Sì, per la parte epidemiologica. […] È la Procura poi ad aver tratto le sue conclusioni sulla base delle indagini. […]».

 

Cos'ha scritto nelle oltre 10 mila pagine della perizia?

conte speranza

[…] «[…] Non si può dire però. Quello che la Procura mi ha autorizzato a raccontare è che sono emerse delle criticità di rilevanza minore rispetto al ruolo del pronto soccorso di Alzano Lombardo come amplificatore dell'epidemia. Problemi invece più consistenti ci sono stati sull'attivazione del piano pandemico e sulla tempistica dell'implementazione della zona rossa».

 

Archiviamo l'ospedale e parliamo dal piano pandemico allora?

«L'Italia aveva un piano pandemico con forza di legge che prevedeva determinate decisioni in caso di emergenza. La Procura evidentemente ha deciso che non è stato eseguito. Io ho dimostrato che un piano esisteva e che c'erano una modalità di attuazione e degli organi preposti a questo».

 

ATTILIO FONTANA MATTEO SALVINI

Quali?

«Il comitato per il controllo delle infezioni del ministero della Salute».

 

E il piano pandemico non era aggiornato?

«Sì, ma questo è risultato ininfluente perché c'era comunque quello precedente di cui tenere conto».

 

Ma l'Oms non ne richiese l'aggiornamento?

«Sì, ma anche se fosse stato ascoltato non sarebbe cambiato molto per quel tipo di situazione. Anzi, la revisione avrebbe trasferito più responsabilità ai singoli Stati».

giuseppe conte roberto speranza

 

[…] Veniamo dunque alla zona rossa?

«La questione è se fosse stata attivata tempestivamente o meno. I criteri erano il Dpcm del 23 febbraio 2020 e la cornice legislativa attorno a quel decreto, che stabilivano che poteva essere attivata dal governo o dalle Regioni».

 

Le Regioni in seconda battuta?

«Indipendentemente. Le Regioni, compresa la Lombardia, potevano agire in alternativa al governo».

 

ATTILIO FONTANA DOPO LA VITTORIA

[…] Perché la Procura si affidò a lei per la perizia?

«Forse si fece l'idea che sarei stato in grado di ricostruire la verità resistendo alle pressioni. È stato un duro lavoro di 18 mesi. Ho dovuto studiare, incrociare i dati e ricostruire gli eventi giorno per giorno con dei modelli matematici».

 

E ora la vecchia vita da epidemiologo la rincorre mentre fa politica col Pd?

«[…] Sono stato imparziale, e questo non dipende da quel che penso ma da se agisco in modo integro. La fuga di notizie su questo caso dimostra che la mia perizia non ha guardato in faccia a nessuno». […]

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…