produzione industriale italia

CHI FA DA SE'... - LA CRISI DELLE MATERIE PRIME DA RUSSIA E UCRAINA SPINGONO SEMPRE PIÙ AZIENDE ITALIANE VERSO L'AUTARCHIA - CONFINDUSTRIA CERAMICA HA PROPOSTO DI COSTITUIRE CONSORZI PER L'ESTRAZIONE DEL METANO ITALIANO E HA CHIESTO ALLE MINIERE SARDE DI PRODURRE PIÙ ARGILLA, MENTRE E IL GOVERNO HA ANNUNCIATO MISURE PER FAVORIRE LA PRODUZIONE DI GHISA DA PARTE DELL'EX ILVA DI TARANTO - IN AUMENTO GLI SFORZI PER RENDERE IL PAESE PIÙ AUTONOMO DALLE IMPORTAZIONI DI COMBUSTIBILI FOSSILI, MA PER LA PRODUZIONE DI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE…

LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO

Estratto dell'articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”

 

Piantare il mais nei campi a riposo e ricavare i fertilizzanti da letame e liquame anziché comprarli dalla Russia. Estrarre più argilla per le ceramiche dalle miniere sarde, perché dall'Ucraina non arriva più. Riprendere rapidamente a estrarre metano dai giacimenti italiani, produrre ghisa a Taranto perché la guerra ha chiuso i rubinetti del Mar Nero. Riciclare tutto quello che si può e accelerare la realizzazione di impianti rinnovabili per diventare più autonomi in campo energetico.

ITALIA - LE IMPORTAZIONI DI MAIS E FERTILIZZANTI DA RUSSIA E UCRAINA

 

Non è ancora autarchia, ma è sicuramente un deciso spostamento verso l'autoproduzione e l'autonomia. E una sorta di deglobalizzazione, nei limiti del possibile. Perché ci sono materie indispensabili, come il nichel o le terre rare o il litio, che l'Italia non possiede e che al massimo si possono lavorare, evitando di dare un ulteriore vantaggio all'industria cinese.

 

CIBO, CRESCE L'AUTARCHIA

Negli ultimi 25 anni l'Italia ha perso il 28% di superficie agricola utilizzabile, più di un terreno su quattro è stato abbandonato o è diventato bosco incolto (e in parte cementificato). Ecco perché la guerra in Ucraina ci ha colpiti al punto che ci sono grandi aziende agroalimentari che hanno scorte di oli vegetali per poche settimane. Non solo: si sta per fermare la produzione di lievito, che ha bisogno di fosforo e azoto per trasformarsi, e nei macelli ci sono le file perché gli allevatori non hanno più mangimi.

grano

 

[…] Ma in teoria l'autarchia sarebbe possibile, recuperando una quota ampia dei campi abbandonati, e non solo quel 5% di terreni a riposo che la Ue sta per autorizzarci a coltivare, ma solo per un anno, per far fronte all'emergenza.  E soprattutto, spiega Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti, «si può fare a condizione di stipulare contratti di filiera che garantiscano prezzi remunerativi ai produttori».

 

grano 1

[…] Per i fertilizzanti gli agricoltori si stanno attrezzando, affrancandosi dall'export russo: una modifica normativa permette di ricavarli dai residui di latte, carne e uova, producendo un "biodigestato" che contiene azoto, fosforo e potassio.

 

 

ENERGIA, NON SOLO RINNOVABILI

energie rinnovabili obiettivi entro il 2030

L'esigenza di rendere il Paese più autonomo dalle importazioni di combustibili fossili coincide con gli obiettivi di riduzione della CO2: c'è un piano che prevede la copertura da rinnovabili al 72% entro il 2030 per l'energia elettrica, piano che si sviluppa anche all'interno del Pnrr.

 

[…] Il governo vuole favorire l'estrazione di gas naturale, ma anche raddoppiando la quota attuale non si potrà arrivare a più del 6-7% del fabbisogno interno.

 

terre rare

LITIO, RAME E TERRE RARE

Ma c'è anche un altro ostacolo alle rinnovabili: la loro produzione necessita di materie prime che non si trovano in Italia, e si estraggono in pochissimi Paesi al mondo, a cominciare da litio e terre rare. «Ne abbiamo moltissimo bisogno anche per le batterie delle auto e dei cellulari, per esempio. - ricorda Matteo Di Castelnuovo, docente di Pratiche di Sostenibilità alla Bocconi - . Così come ci servono cobalto, rame, nichel, platino. Si producono in Paesi che ci fanno meno paura della Russia, come Argentina, Bolivia, Australia, e in Africa, dove però la Cina ha già contratti per i due terzi della raffinazione. L'Unione Europea sta lanciando una strategia per le materie prime, al momento però solo una dichiarazione d'intenti».

 

LE STRATEGIE DELLE IMPRESE

miniera terre rare 1

Schiacciate già dai costi dell'energia, anche le imprese si stanno riorganizzando, diventando un po' più autarchiche. Confindustria Ceramica ha proposto di costituire consorzi per l'estrazione del metano italiano in più che servirebbe alle proprie imprese. E ha chiesto alle miniere sarde di produrre più argilla, per sopperire al blocco dall'Ucraina.

ilva

 

[…] Per l'industria siderurgica il governo ha annunciato misure per favorire la produzione di ghisa da parte dell'ex Ilva di Taranto, che nel giro di alcune settimane (prima che finiscano le scorte, che Assofond calcola tra uno e tre mesi al massimo) potrebbe fornire quel 50% di produzione che arrivava da Russia e Ucraina, 500 mila tonnellate made in Italy. Ma potremo essere solo all'inizio se il conflitto dovesse proseguire.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…