sparatoria a indianapolis

DACCI OGGI LA NOSTRA SPARATORIA QUOTIDIANA – UN 19ENNE, EX DIPENDENTE DELLA FEDEX, HA APERTO IL FUOCO NEL PARCHEGGIO DELLA SUA EX AZIENDA PRIMA DI ENTRARE NELL’EDIFICIO E FINIRE LA “MISSIONE”: IL BILANCIO È DI 8 VITTIME E SEI FERITI. L’ASSASSINO SI È POI UCCISO CON IL FUCILE – IL RAGAZZO ERA STATO SEGNALATO DALLA FAMIGLIA ALLA POLIZIA IN QUANTO RITENUTO PERICOLOSO E CAPACE DI COMPIERE ATTI VIOLENTI… VIDEO

 

Guido Olimpo per "www.corriere.it"

 

sparatoria a indianapolis 7

Al killer sono bastati un paio di minuti per compiere la strage. Otto morti. Questa volta a Indianapolis, Indiana. Nuova città martire sulla mappa americana, marcata dal sangue di tanti innocenti. Le 23 di giovedì, ora locale (quasi l’alba di venerdì in Italia). L’omicida è arrivato in auto al deposito della FedEx nei pressi dell’aeroporto, si è fermato nel parcheggio, è sceso ed ha sparato senza dire una parola sui presenti. Qui, sull’asfalto, le prime 4 vittime. Poi entrato nell’edificio per finire la «missione». Ha sparato ancora, uccidendo altre 4 persone e ferendone sei. L’identità dell’assassino è stata svelata dai media nel primo pomeriggio di ieri: Brandon Scott Hole, 19 anni, ex dipendente.

brandon scott hole

 

Tutti caduti sotto il fuoco del suo fucile, usato poi per togliersi la vita secondo un rituale non raro in queste circostanze. Il complesso, dove lavorano numerosi sikh, è stato isolato. Grande l’angoscia dei familiari accorsi nella zona. Per loro non è stato possibile contattare i congiunti perché dentro i capannoni è vietato usare i cellulari, regola adottata — spiegano — per evitare che il personale possa distrarsi. Situazione assurda. Per ore non sono trapelati i nomi dei caduti, di coloro finiti all’ospedale. Secondo alcune fonti l’assassino Brandon Scott Hole era stato segnalato dalla famiglia alla polizia in quanto ritenuto pericoloso, capace di compiere atti violenti. Circostanza che, se confermata, aprirà un secondo fronte, non inedito nelle vicende degli stragisti.

 

sparatoria a indianapolis 1

A questo punto è iniziata la seconda fase. Dolore, condanna, lacrime. Un’onda lunga fino a Washington. La Casa Bianca ha ordinato le bandiere a mezz’asta mentre il presidente Joe Biden ha usato termini forti: «La violenza da armi da fuoco è una epidemia in America. Ma non dobbiamo accettarla. Dobbiamo agire. Troppi americani stanno morendo ogni giorno per la violenza delle armi da fuoco, questo macchia il nostro carattere e squarcia la vera anima della nostra nazione. Noi possiamo, e dobbiamo, fare di più per salvare vite».

 

sparatoria a indianapolis 8

Appello risuonato spesso in queste settimane dove gli sparatori di massa sono andati ripetutamente all’assalto, per ragioni diverse. A metà marzo l’attacco di Atlanta contro i centri massaggi gestiti da donne asiatiche, a seguire Boulder — dove si è ancora alla ricerca di un perché — due episodi in South Carolina. E ieri era l’anniversario di un evento terribile: il 16 aprile 2007 uno studente d’origine sudcoreana assassinava 32 studenti al Virginia Tech. Un raid accompagnato da una mossa mediatica, con l’invio di videocassette da parte dell’omicida.

 

sparatoria a indianapolis 2

Quel massacro sarà spesso citato da altri protagonisti di eccidi che lasceranno a loro volta messaggi e testi per «spiegare» gesti violenti. Motivazioni a volte confuse, tesi di persone instabili, ma anche la narrazione di presunte ingiustizie, rancori, odio. Un insieme di fattori che ha contributo ad un bilancio tragico. Nel Paese, durante il 2020, ci sono stati 20 mila morti e nell’anno in corso 147 attacchi con più di quattro uccisi.

samaria blackwellsparatoria a indianapolis 3sparatoria a indianapolis 5sparatoria a indianapolis 9sparatoria a indianapolis 6john weisertamarjeet kaur johal

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…