DAGOREPORT – ENRICO MARCHI HA PUNTATO I QUOTIDIANI LOCALI VENETI E FRIULANI DEL GRUPPO GEDI: PER IL PATRON DI BANCA FININT È UN MEZZO PER ARRIVARE AL SUO VERO OBIETTIVO, CANDIDARSI ALLE REGIONALI IN VENETO DEL 2025! DA QUALCHE MESE STA CONVOCANDO A CENA I PIÙ IMPORTANTI IMPRENDITORI LOCALI, PER METTERE SU UN “CLUB DEAL”. IL PROGETTO PERÒ, IN ATTESA DI CAPIRE LE MOSSE DI ZAIA E CALTAGIRONE (PROPRIETARIO DEL “GAZZETTINO”), NON STA RACCOGLIENDO IL CONSENSO SPERATO…
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Enrico Marchi ha da sempre una fissa, quella di fare della sua Banca Finint la Mediobanca del Nord-est. La seconda fissa è quella, covata sotto la cenere, di fare politica. E ora il 66enne imprenditore trevigiano, che è anche proprietario dell’aeroporto di Venezia, probabilmente vede il mezzo e anche il fine.
Il fine sono infatti le elezioni regionali del 2025. Il doge veneziano Luca Zaia non potrà ricandidarsi, perché ha già fatto due mandati, e quindi si apre una voragine, considerando che la sinistra in Veneto non vincerà mai e la destra è spaccata fra leghisti zaiani e Salviniani e Fratelli d’Italia.
Il buon Marchi, che ama arruolare nel suo salotto il meglio del management, dall’ex amministratore delegato di Generali Giovanni Perissinotto a Franco Bernabé, si è dotato anche di due importanti consulenti “politici”, l’ex direttore dei quotidiani locali Gedi Paolo Possamai e l’ex ministro agordino Federico D’Incà.
QUOTIDIANI DEL NORD EST DEL GRUPPO GEDI
Il fine l’abbiamo detto, e ora si vede anche il mezzo: Marchi avrebbe infatti puntato i quotidiani locali veneti e friulani di Gedi, che John Elkann ha messo in vendita. Il patron di Finint però non lo vuole fare da solo, forse proprio per non essere in conflitto qualora volesse candidarsi al dopo Zaia, e così da qualche mese sta convocando a cena i più importanti imprenditori locali per mettere su un club deal.
Il ticket sarebbe di 5 milioni a testa, tutto sommato una cifra che molti si potrebbero permettere. In realtà, però, non sembra che il progetto stia raccogliendo troppi proseliti, e i chiamati in causa si stanno chiamando fuori uno a uno. Il patron di Danieli Gianpietro Benedetti ha smentito informalmente, Franco Stevanato, l’uomo quotato a New York, formalmente. Ma sembra che il fronte del no sia molto ampio, e vada dal presidente Veneto Enrico Carraro a quello padovano Leopoldo Destro, dalla famiglia Zoppas a quella Zanatta di Tecnica, da Stefano Beraldo di OVS ai Del Vecchio.
L’unico che avrebbe accettato è l’acciaiere padovano Alessandro Banzato. Ma Marchi non demorde, e chi lo conosce sa che prima o poi ce la farà. La politica locale ha intanto annusato l’aria ed è cominciata la guerriglia. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha introdotto una tassa d’imbarco all’aeroporto di Venezia, mentre Zaia ha addirittura fatto un comunicato che si conclude con un “resto a disposizione” molto sibillino. Intanto in molti stanno aspettando le mosse di “Caltariccone”, proprietario del Gazzettino. In attesa del martedì grasso a Venezia si preannunciano baruffe chiozzotte…
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