emma fabini

"DATEMI LE FOTO BLOCCATE NEL SUO CELLULARE" – L’URLO DI DOLORE DEL PAPA’ DI UNA 14ENNE MORTA IN DISCOTECA A CORINALDO - L'IPHONE DELLA RAGAZZINA È SEQUESTRATO E BLOCCATO: "RITROVARE I SUOI ULTIMI MESI PER NOI È FONDAMENTALE. MIA FIGLIA NON È MORTA PER MALATTIA, NÉ PER UNA SUA IMPERIZIA, È STATA UCCISA, E QUANDO TI CAPITA UNO STRAZIO COSÌ VORRESTI CHE LE ISTITUZIONI TI CHIEDESSERO: COME POSSIAMO AIUTARE? INVECE…"

Emanuela Audisio per “la Repubblica”

 

emma fabini

L' ultimo sguardo di Emma sul mondo. «Forse era felice ». Gli ultimi messaggi, magari non ancora inviati. «Chissà se ha pensato a noi». Le immagini video di quella notte. «Aveva appena 14 anni, la sua vita è stata corta, condividere i suoi ultimi respiri per noi è l' unico modo per stare ancora con lei».

 

Il cellulare di Emma trattiene la memoria della sua esistenza, ma non la restituisce. Senza password: niente foto né parole né ricordi. L' iphone 6s con la cover rosa di Emma Fabini resta muto e insensibile alle lacrime.

 

Lei non c' è più, è una delle sei vittime della tragedia della discoteca di Corinaldo, il suo cellulare invece sarebbe ancora attivo. È stato ritrovato, sequestrato, dissequestrato. Ma nessuno conosce il codice.

 

emma fabini

Il padre, Fazio Fabini, 62 anni: «Era un mio regalo per la sua licenza di terza media, comprato a mio nome, ho firmato io il contratto, Emma era minorenne. Quando ho dovuto riconoscere mia figlia, lei era già nella bara di zinco, nel piazzale della discoteca, e il cellulare non c' era. Nemmeno le sue amiche sapevano dove fosse. Il nostro avvocato Luca Pancotti ci ha detto di rivolgerci ai carabinieri fornendo il numero di serie.

 

Così abbiamo saputo che era finito sotto sequestro. Dopo un mese una pattuglia dei carabinieri si presentata a casa con 5 euro: "Sono di sua figlia, erano sotto la cover del telefonino". Vero, le servivano per il guardaroba. L' inchiesta va avanti, la banda del peperoncino viene individuata grazie anche alle analisi sulle celle telefoniche degli aggressori.

 

emma fabini

Ci restituiscono l' iphone di Emma. Proviamo varie password: la sua data di nascita, le nostre, quella delle sue amiche più care. Io avevo fiducia in mia figlia, l' ho messa in guardia contro certi pericoli, i falsi profili, e l' atteggiamento dei ragazzi più grandi, le chiedevo di raccontarmi, ma non invadevo la sua privacy. Siamo stati etichettati come genitori irresponsabili, incapaci di dire no, ma Emma era una ragazza educata, chiedeva, non pretendeva, e io non credo che l' educazione sia nel negare senza motivo. È lo Stato che deve fare in modo che i nostri figli frequentino edifici dove le norme di sicurezza siano osservate. Ad Emma piacevano Ultimo e l' attore Brodie Sangster che interpreta Newt nella saga Maze Runner . Ma nemmeno le loro date erano valide. E così ci siamo fermati perché dopo un po' di errori il cellulare si blocca».

 

Fazio Faldini smette con i tentativi e prova con il call-center. «Ci viene risposto che non possono fare niente». Tenta all' Apple center di Rimini. «Anche lì la risposta è: non è possibile. Si può azzerare tutto, e riusare il telefonino. Ma è proprio quello che non vogliamo». Il passo successivo è tentare con un tecnico ai confini della legalità. «Lo tiene per 15 giorni e ce lo ridà, ancora bloccato ». La Polizia Postale è gentile, cerca di dare una mano, consiglia. «Mi rivolgo al maresciallo Saracino della caserma di Ancona che coordina le indagini, è molto gentile e disponibile, mi fornisce il numero di un esperto di informatica che collabora con il Tribunale e che mi dice che una società di Monaco di Baviera può farlo per 3 mila euro». Ma perché pagare?

MORTI E FERITI NELLA DISCOTECA LANTERNA AZZURRA DI CORINALDO ANCONA

La famiglia Fabini vive del proprio lavoro, una parafarmacia, hanno Marta, 18 anni. Fazio ha un figlio da un precedente matrimonio. E soprattutto vuole giustizia e umanità.

«Il cellulare è di mia proprietà, Emma aveva Instagram, ma come tutte le ragazzine scattava a raffica, faceva molti video, la memoria di iCloud era già esaurita da mesi. Un conto è se Apple senza codice è inviolabile, un altro è se è solo una questione di prezzo.

 

Nei cellulari degli indagati la polizia è entrata, quello di Emma, non più necessario per le indagini, invece resta secretato. L' 8 dicembre è un anno che siamo senza Emma.

Vorremmo rivedere il suo sorriso, non c' è foto in cui non sia lieta, recuperare non solo quell' ultima notte, ma anche il suo viaggio a Londra. Ha vissuto solo 14 anni, ritrovare i suoi ultimi mesi per noi è fondamentale, vedere le cose con i suoi occhi è un modo per starle ancora vicino».

 

CORINALDO LANTERNA AZZURRA DISCOTECA

È anche l' ammissione di un padre che capisce che ormai un cellulare non è solo una scatola nera, ma una memoria esterna, una vita parallela, una lacca sull' esistenza. Ci saranno messe, celebrazioni, convegni sulla sicurezza, organizzate dal Cogeu (comitato genitori unitario) per ricordare le vittime della discoteca di Corinaldo, ma Fazio vorrebbe fuggire via. «Tutto giusto, ma troppe parole, e nessun aiuto concreto. Mia figlia non è morta per malattia, né per una sua imperizia, è stata uccisa, e quando ti capita uno strazio così vorresti che le istituzioni ti chiedessero: come possiamo aiutare? Invece c' è questa Odissea del codice ed Emma al cimitero è in loculo in alto dove la mamma, va ogni giorno, e non può arrivare. Non poteva essere messa una fila più in basso, accanto a Daniele, anche lui morto quella notte?

 

MORTI E FERITI NELLA DISCOTECA LANTERNA AZZURRA DI CORINALDO ANCONA

Chiediamo solo di vedere Emma viva. Ci basta un secondo. Per rivivere un po' anche noi».

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